Il sindaco Sandro Parcaroli
di Luca Patrassi
Il sindaco Sandro Parcaroli continua a ripetere che si ricandiderà nel 2025, eppure nella sua maggioranza in diversi sembrano non credergli, stante il movimentismo che alimentano a suon di foto e di partecipazioni ad eventi. Fratelli d’Italia spara bordate oramai da anni, prima indirizzate all’assessora alla Cultura Katiuscia Cassetta, poi al sindaco per via del rimpasto bocciato, infine – e siamo ai giorni scorsi – alla consigliera Civica Sabrina De Padova, rea di aver fatto saltare una seduta di Consiglio per il ritardo di un minuto. Impossibile seguire le evoluzioni della Lega cittadina, con il capogruppo dimissionario Claudio Carbonari e il vicecapogruppo (aspirante capo) Andrea Blarasin uscito con le ossa rotte dal congresso provinciale che avrebbe dovuto averlo come candidato segretario e non lo ha visto passare nemmeno come componente del direttivo a vantaggio degli “indiani” (quelli della intitolazione del piazzale a Toro Seduto) di Civitanova.
La recente questione della nomina dei vertici dell’Ircr è emblematica delle divisioni salviniane, due candidati in lotta con una guerra senza esclusioni di colpi. Sembrava cosa fatta per la rotariana Patrizia Scaramazza, sostenuta dai vertici cittadini della Lega e dalla consigliera regionale Anna Menghi quando il segretario provinciale dei salviniani Luca Buldorini ha imposto il nome dell’ex comandante della Finanza Amedeo Gravina: per uscirne fuori il sindaco ha proposto il nome di un manager sanitario ma ha trovato il veto di un assessore regionale e alla fine è passato Gravina con Scaramazza che ha contestato il primo cittadino.
Paola Ballesi e Katiuscia Cassetta
Forza Italia, con l’assessore Riccardo Sacchi e i due consiglieri comunali Barbara Antolini e Sandro Montaguti, sembra un fortino assediato dal camerte Gianluca Pasqui che vorrebbe “radere al suolo” l’attuale dirigenza azzurra cittadina. Ultima presa di posizione di Barbara Antolini il plauso all’operato di Katiuscia Cassetta. Probabilmente un avviso a chi volesse avvicinarsi al gruppo degli azzurri. Sabrina De Padova, formalmente ancora in forza nella civica del sindaco Parcaroli, ha attaccato nello scorso Consiglio l’assessora Cassetta (della sua stessa lista) arrivando a votare la mozione sulle attività culturali del consigliere di opposizione David Miliozzi, De Padova ora evita ulteriori commenti, non ne fa proprio Katiuscia Cassetta mentre non rilascia dichiarazioni Paola Ballesi, fresca di dimissioni dalla presidenza del comitato scientifico di Macerata Cultura.
Paola Ballesi non parla ma commenta (negativamente) la proposta dell’assessore Silvano Iommi di intitolare a Valeriano Trubbiani uno spazio espositivo nel sottopasso Garibaldi una volta rinnovato. Lo ha fatto nei commenti in calce all’articolo di Cronache Maceratesi in cui il consigliere David Miliozzi criticava l’iniziativa dell’amministrazione (leggi).
Ballesi attacca, Iommi ribadisce che l’idea progettuale è quella di ospitare provvisoriamente opere d’arte di artisti, giovani e non, in un luogo intitolato a Trubbiani che ne ricordi anche il percorso. Non quindi opere di Trubbiani nel sottopasso, a difesa di Iommi intervengono Guido Garufi e Filippo Davoli.
Giorgio Piergiacomi, in scadenza di mandato all’Apm
Il sindaco Sandro Parcaroli tace, ma fonti attendibili rivelano come non abbia affatto gradito l’ennesima manovra anti-Cassetta e quelle per la presidenza dell’’Ircr. A breve scadenza si profila un altro ostacolo, la nomina del consigliere delegato in sostituzione del consigliere Giorgio Piergiacomi arrivato in scadenza di mandato e non riproponibile in quel ruolo. Possibile che, stante la fiducia di cui gode, possa cambiare ruolo e rimanere nella municipalizzata Posizione di particolare rilievo in una Apm al centro di aspre contestazioni da un paio di anni, anche a cura di esponenti della maggioranza: è possibile che stavolta, ammesso che l’esperienza gli sia servita, il sindaco chiuda la partita senza tanti fronzoli e giri di consultazioni, appunto per evitare di vedere bruciato il suo nome dalle beghe interne dei partiti.
L’apparenza forse inganna, ma dall’esterno sembra che la meloniana Francesca D’Alessandro pensi di potersi candidare a sindaco nel 2025, così come il leghista Andrea Marchiori, due per fermarsi ai casi più evidenti. Difficile capire quale possa essere la strategia del sindaco Sandro Parcaroli: a brevissimo termine dovrebbero partire i lavori del sottopasso ferroviario di via Roma, atteso da una cinquantina di anni, e sempre a breve termine è possibile che la Regione chiuda finalmente la procedura e pubblichi il bando per l’affidamento della progettazione del nuovo ospedale. Due operazioni di peso che – se andranno in porto – dovrebbero mandare definitivamente in archivio le voci di certe candidature a sindaco.
Sabrina De Padova (al centro) durante l’iniziativa sulla menopausa
Intanto Sabrina De Padova oggi torna a farsi sentire e stavolta in qualità di presidente del Consiglio delle donne con un comunicato sull’iniziativa di venerdì agli Antichi Forni sulla menopausa. «Erano presenti – scrive – la consigliera provinciale di parità Deborah Pantana, la vicepresidentessa regionale della commissione di pari opportunità Valentina Ugolinelli e la professoressa Eliana Leoni. La menopausa non è una malattia, ma un passaggio naturale e obbligato con cui ogni donna si trova a confrontarsi. Purtroppo non sempre arriva per tutte in modo “indolore”, poiché molti sono i cambiamenti a cui l’organismo femminile va incontro. Pertanto il periodo della menopausa può essere l’occasione per prendersi più cura di se stesse, adottando stili di vita più sani,è bene quindi preparare al meglio mente e corpo. La menopausa quindi è una fase della vita che impareremo a vivere serenamente con i suggerimenti delle esperte. L’argomento è stato affrontato dalle ospiti dal punto di vista medico, dalla ginecologa Elisabetta Garbati, e dal punto di vista psicologico, dalla psicoterapeuta Roberta Vitelli».
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…bene…bene…già incominciata in anticipo la campagna acquisti…
Il Parca muove e si schianta ad ogni mossa. Il ragazzo avrà tempo per imparare. Certo non facilita sapere che a Macerata avete addirittura divisioni salviniani per cui se non bruciano per la vergogna , troppo vi resta ancora su cui discutere. Avere Salvini come punto di partenza a Macerata e non a Treviglio, la dice lunga sullo spessore della linea politica che va per la maggiore e a cui appartiene il sindaco dalla ancor molto vicina “ notte delle beffe “ dove qualcuno lo ha convinto che essere salviniano “è bello” come esser alti, esser ricchi, esser con joni beh forse questo un po’ meno ma qualcuno c’è cascato e adesso subisce tutta l’ignoranza del movimento che non dovrebbe nemmeno esistere nelle Marche ma che nel capoluogo addirittura comanda. Non dico Civitanova che pure lì ci sarebbe da ridire e dove esiste anche un “ Sgarbi, Io rinascimento” ma se facciamo capoluogo Contrada Somara, “ridiamo” (doppio senso e se non lo capite telefonare assessore cultura) un po’ di dignità a questa provincia. Però, trasvolando su Forza Italia tenuta con la colla di farina da Sacchi a cui va comunque riconosciuto a Macerata non so cosa, ma giù al mare di aver convertito nientepopodimeno che il “ Cementificatore nero” e non tenendo conto dei fascisti di FdI, quello zoccolo duro prima dell’Avvento della Fascetta della Garbatella ( finora dimostratasi grande statista a livello europeo, il resto meglio ignorarlo) che dicono del 4% e non degli sbandati oramai disillusi e completamente disorientati che poi “ votiamo la Meloni , tanto li abbiamo votati tutti “, a Macerata non siete poi messi tanto male. Avete anche il tempo di dedicarvi alla Menopausa e chissà che prima o poi non si arriverà anche alla MenoParca. Eh dai, che un salviniano Marchetti ve lo rimedia, casomai ve lo porta dall’Umbria. Certo che quel Blarasin…. almeno un bicchiere di vino per rianimarlo, eh dateglielo.