Laura Laviano
di Mauro Giustozzi
L’app tira più della tessera magnetica, azzeramento dell’abbandono di rifiuti, cittadini che si sono rapidamente adeguati al conferimento negli appositi cassonetti intelligenti. Non è passato ancora neppure un mese dall’entrata in vigore del progetto pilota di raccolta dei rifiuti messo a punto dall’amministrazione comunale di Macerata, di concerto con il Cosmari, per sperimentare, in alcune zone extraurbane della città, un sistema in grado di riconoscere l’utente e misurare i rifiuti indifferenziati al momento del conferimento ed i riscontri che giungono sono decisamente positivi. Al punto che dalle zone extraurbane questa sperimentazione potrebbe presto passare anche ad un’area urbana per testarne la qualità in un ambito dove c’è una maggiore presenza di residenti e quindi anche di quantità di rifiuti da conferire.
I nuovi cassonetti intelligenti
«I primi riscontri che stiamo avendo sono decisamente positivi – afferma l’assessore all’Ambiente Laura Laviano – nel senso che per il Cosmari e anche per i cittadini nelle aree individuate era già attivo questo metodo di smaltimento. L’utenza invece ha accolto bene questa innovazione ed ho ricevuto anche segnalazioni, in particolare dalla zona del cimitero, dove in passato si erano verificati problemi legati a sacchetti ammassati fuori dai cassonetti e abbandonati. Aree di libero accesso che prima vedevano lasciare sacchetti dei rifiuti da parte di persone non di Macerata o che andavano li da altre zone della città, situazione che vedeva i cassonetti stracolmi con l’impossibilità di chi invece abita in quella zona di conferire il proprio rifiuto. Ebbene dall’introduzione di questi nuovi cassonetti non si sono registrati più questi abbandoni e nello stesso tempo il cittadino si è riabituato a fare raccolta differenziata proprio perché le ridotte dimensioni delle bocche di questi cassonetti obbliga i cittadini ad effettuare un più dettagliato differenziamento del rifiuto. Questo è positivo perché se entro due anni dovremo arrivare alla tariffazione puntuale, ecco che questo metodo potrà misurare in tempo reale quello che il cittadino smaltisce e quindi quello che poi dovrà pagare come Tari».
Le postazioni interessate dalla sperimentazione sono complessivamente dieci: otto servono le utenze che ricadono nelle zone di contrada Collevario, Fontescodella, Corneto, Vallebona e Valteia e due sono dedicate agli studenti universitari fuori sede e posizionate lungo viale Trieste e viale Leopardi. Nelle zone individuate per la sperimentazione, in cui vige già il sistema “stradale” di raccolta dei rifiuti, i cassonetti sono dotati di dispositivi elettronici in grado di riconoscere l’utente e abilitarlo al conferimento. Ogni postazione è costituita da un cassonetto per la raccolta del rifiuto secco non riciclabile munito di dispositivo elettronico di controllo dell’apertura e calotta volumetrica, un cassonetto per il multimateriale (plastica e barattolame metallico) e uno per i rifiuti cartacei dotati entrambi di dispositivo elettronico di controllo dell’apertura e coperchio calibrato, un carrellino per il vetro e uno per i rifiuti umidi organici, liberamente accessibili.
«Il riscontro positivo lo stiamo avendo anche sul software che abbiamo acquistato grazie al finanziamento regionale di 54 mila euro (ndr, costo totale del progetto di circa 88mila euro) che ha consentito l’avvio di questo progetto – sottolinea l’assessore Laviano -. Il software ci consente di individuare immediatamente l’utenza Tari e in queste circa 300 utenze partite con la sperimentazione la quasi totalità ha fatto richiesta del codice per utilizzare l’app e pochissimi invece hanno fatto richiesta della tessera per aprire il cassonetto. Nei primissimi giorni qualche piccolo intoppo si è registrato con l’app, risolto immediatamente e semplicemente disinstallando e reinstallando l’app sul device e nessuna segnalazione di disservizio è più giunta. Tramite questo software si riesce poi a sapere, non il nome ma tramite il codice, quando quella utenza getta il rifiuto, cosa conferisce, se ha un problema lo può comunicare subito tramite l’app, si riesce anche a verificare i giorni di maggior conferimento dei rifiuti il che aiuta poi nel passaggio del camion Cosmari che deve svuotare i cassonetti facendolo quindi nelle giornate dove c’è un più alto numero di conferimenti».
Dunque dopo meno di un mese dall’entrata in vigore di questo nuovo sistema i feedback che giungono al Comune sono molto incoraggianti, al punto che in un periodo medio la sperimentazione potrebbe passare anche ad una zona urbana per testarne la qualità in presenza di quartieri più densamente popolati. «C’è l’intenzione di estendere questo progetto in un’area urbana – annuncia l’assessore all’Ambiente – che sarà presumibilmente individuata accanto ad una zona dove questo servizio è già partito per vedere che tipo di impatto potrà avere. Certo è che se poi si riuscisse ad estenderla a tutto il territorio comunale sarebbe a mio avviso molto importante perché contribuirebbe a rendere più pulita la città, evitando ad esempio che nelle giornate di vento o maltempo tutti questi sacchetti dei rifiuti volino in mezzo alla strada o sui marciapiedi. Per alcune di queste 300 utenze siamo poi riusciti anche a regolarizzare situazioni catastali e si riesce anche a trovare il sommerso, cioè chi non denuncia la Tari che invece è uscito fuori perché altrimenti non potrebbe conferire i rifiuti. Dovremo puntare ora ad una maggiore sensibilizzazione della categoria degli studenti del centro storico che magari non sono ancora a conoscenza dei dettagli di questo progetto. L’ateneo qualcosa ha fatto ma c’è bisogno di una comunicazione più capillare e ce ne occuperemo presto per raggiungere anche questa fascia di popolazione e far sì che anche gli universitari si uniformino al nuovo metodo di conferimento dei rifiuti».
A Macerata 30 cassonetti intelligenti, per gettare i rifiuti ci vuole una app
(Clicca qui sopra per ascoltare la notizia)
Bisogna vedere se sono aumentate le quantità dove non cè lo spione. Strade , scarpate e piazzole varie. I furbi sozzoni sono difficili da intelligentare!
Peggio del PD e ce ne vuole. Stessa mentalità. I cassonetti intelligenti
Se i cassonetti fossero intelligenti rifiuterebbero l'immondizia
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
ci sono telecamere puntate sui cassonetti, grazie che non lasciano più sacchetti sparsi in giro…
Si faccia attenzione, nell’uso delle telecamere da parte dell’amministrazione comunale, alla privacy!
Sicuramente in molti andranno ai cassonetti con il volto coperto oppure senza testa…