«Più personale e incarichi liberalizzati,
altrimenti la ricostruzione durerà 20 anni»

CAMERINO - L'appello degli architetti durante il convegno "Ricostruzione quali orizzonti". Il commissario Castelli: «I professionisti vanno visti come parte della soluzione, non parte del problema»

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L’incontro a Camerino organizzato dall’Ordine degli architetti

di Monia Orazi

«Al disagio della popolazione oggi quasi rassegnata ad accontentarsi dello stato attuale di continua emergenza, si aggiunge il disagio dei professionisti impegnati nel processo di ricostruzione spesso pubblicamente indicati come massimi responsabili dello stallo in cui versiamo, impotenti ad intervenire in modo deciso a causa delle procedure illogiche messe in campo fin dal primo commissario straordinario e mai risolte con decisione dai successori».

castelli-architetti-4-325x244 Con queste parole si sono espressi gli ordini degli architetti impegnati nella ricostruzione ieri pomeriggio durante il convegno “Ricostruzione quali orizzonti” tenutosi a Camerino. Sono state espresse una serie di richieste, principalmente un tavolo di concertazione nazionale che restituisca ai professionisti il ruolo di attori chiave nel processo di ricostruzione, contenute in un documento firmato dai presidenti degli ordini di Ancona, Ascoli, Fermo, L’Aquila, Macerata, Perugia Pescara, Rieti, Teramo e Terni. Tra le richieste quella di liberalizzare il numero dei professionisti a cui affidare gli incarichi, scrivono gli architetti: «A sei anni e mezzo dal sisma con 80mila progetti attesi (compresi i 20-25000 che mancano ancora tra le manifestazioni di volontà a procedere alla ricostruzione) e circa 3mila decreti annui, si calcola in oltre vent’anni la durata della ricostruzione e non ha senso limitare il numero dei progetti ai 3800 tecnici attivi, divisi in poco più di 1000 team di progettazione. Considerando che sono quasi 30mila i tecnici iscritti all’elenco speciale inutilmente, perché almeno l’ottanta per cento non è di fatto interessato e non lo sarà mai, a causa della copiosa ed intricata normativa da metabolizzare».

castelli-architetti-7-325x244Altre criticità riguardano il funzionamento del foglio di calcolo, la richiesta della libera ripartizione tra dell’onorario tra i professionisti, modifiche al testo unico della ricostruzione privata, potenziamento del personale delle Soprintendenze, un iter semplificato per l’approvazione dei progetti relativi ai beni culturali ecclesiastici e agli edifici di culto. È stato chiesto di legare le varie scadenze allo scadere dello stato di emergenza. Per quanto riguarda le parcelle professionisti è stato chiesto di abolire lo sconto del 30% previsto dal decreto 140, con una differente modalità di calcolo della parcella. Diversi interventi dei professionisti dell’ordine degli architetti delle varie regioni tra cui quello di Vittorio Lanciani presidente dell’ordine di Macerata. Ad aprire il pomeriggio il sindaco di Camerino Roberto Lucarelli che ha parlato di gestione troppo romana e poco territoriale nei confronti delle professioni tecniche. È stato poi l’arcivescovo monsignor Francesco Massara ad avanzare una proposta per gestire meglio la ricostruzione: «Agli architetti chiedo di recuperare la bellezza di questo territorio una responsabilità grande e profonda. Propongo visto che un’impresa non sa dove far dormire i propri operai e visto che non c’è un collegamento tra la ricettività per le imprese ed i vari enti non si parlano, una cabina di regia che permetta alle imprese di venire a lavorare in questo territorio, visto che mancano operai specializzati e imprese e anche trovare loro dei posti dove far dormire gli operai».

castelli-architetti-2-325x244Il rettore Unicam Claudio Pettinari ha affermato: «Le idee più confuse di sei anni fa, va ricostruito il tessuto sociale ed economico che forse non c’è più. Serve una visione dall’alto, capace di dire cosa si va a fare, è necessario un tavolo con obiettivi puntuali e da perseguire, per dire cosa vogliamo essere, anche tra solo 2 o 3 anni. Abbiamo più progetti che muratori e carpentieri, se l’anno prossimo ci saranno 1000 progetti approvati, rischiamo che mancano le ditte. Serve un piano di sviluppo chiaro e definito». Sono intervenuti Gino Sabatini presidente della Camera di Commercio, il prorettore Graziano Leoni di Unicam che ha annunciato il completamento entro il 2025 delle opere inserite nell’ordinanza speciale Unicam da 41 milioni di euro. Leoni ha sottolineato l’importante ruolo dei fondi Pnrr e Pnc. parlando di una ricostruzione a due velocità, ha detto: «La ricostruzione privata è un problema, perché c’è stata una visione politica di recupero dei luoghi simbolo e poi il procedere con la ricostruzione privata che è rimasta indietro. Speriamo che la nostra università non sarà una cattedrale del deserto, stiamo collaborando con l’amministrazione comunale per facilitare la ricostruzione privata, facendo sì che gli edifici di Camerino siano recuperati velocemente per permettere agli studenti di rientrare in città e avere spazi di aggregazione». È stato poi il commissario Castelli a rispondere punto su punto: «Io avrei optato per il principio della lista di nozze, nella riorganizzazione dei servizi selezionando gli interventi per evitare doppioni – ha detto Castelli – la vostra voce è decisiva per immaginare quello che è possibile ricomporre. Dobbiamo evitare di perdere il flusso minimo vitale necessario per il rilancio del cratere. La richiesta di un piano strategico mi convince per guidare la collettività verso le dimensioni riparativa e di pianificazione. I professionisti vanno visti come parte della soluzione, non parte del problema. Ciò che si deve correggere lo correggiamo, c’è la massima disponibilità ad intervenire. Il testo unico se deve essere cambiato si cambia, la normativa se deve essere corretta va corretta».

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