Impianti fermi a Monte Prata
di Monia Orazi
È tutto fermo a sei anni fa a Monte Prata, la stazione sciistica le cui piste raggiungono quota 1850 metri, che si trova nel territorio di Castelsantangelo. Il rifugio hotel la Baita, di proprietà privata che fu gestito da Maurizio Montalbini è da demolire e ricostruire, sul profilo della montagna stanno silenti i tralicci della seggiovia, il punto ristoro Nido delle Aquile con la sua struttura a vetri ed i tavoli con le sedie sopra, sembra essersi preso una lunga pausa, in attesa che qualcuno venga ad aprire porta e finestre, a togliere la polvere e a far entrare di nuovo l’aria.
Campeggia in bella vista l’insegna del noleggio sci, è un monumento all’attesa di partire il tapis roulant del campo scuola, mentre appare rovinato il garage di rimessaggio del battipista, probabilmente da demolire.
Di nuovo c’è solo l’asfalto sul piazzale che una volta era il parcheggio della stazione sciistica, a cui salendo si arriva dalla provinciale che nasce davanti alla chiesetta della Madonna della Cona, anch’essa perfettamente asfaltata per intervento della Provincia di Macerata: due misteriosi cartelli gialli ed un segnale di divieto a terra, avvisano che la strada è chiusa per lavori, cosa che non risponde a verità visto che il percorso è perfettamente transitabile lungo la strada meticolosamente asfaltata e circondata da guard rail nuovi di zecca. A svelare il mistero di una stazione sciistica che sembra ormai perduta, ci pensa il sindaco di Castelsantangelo, Mauro Falcucci: «La strada non è transitabile perché non è stata consegnata dall’ente proprietario che è la Provincia, in quanto manca la segnaletica orizzontale sul piazzale. Per il resto è in corso la progettazione con i fondi del Pnc, per la sostituzione della seggiovia ormai giunta a fine vita tecnica, la seggiovia biposto sostituirà lo skilift. Sarà costruito un sottopasso per evitare di attraversare le piste, che ospiterà i locali tecnici e la biglietteria. Il Nido delle Aquile sarà completamente rinnovato. Abbiamo raggiunto con il parco nazionale dei Sibillini l’accordo per realizzare in quota un laghetto di accumulo da circa 7mila metri cubi, con due cisterne sotto terra. Avrà la funzione di riserva d’acqua per abbeverare gli animali al pascolo e servirà anche per l’impianto di innevamento artificiale. La quota dove si trovano gli impianti è in alto la zona e ben coperta, per poter usare la neve artificiale. Bisogna puntare a mantenere la stazione in attività tutto l’anno, anche on estate con escursioni, trekking e mtb».
In questo momento è in corso l’affidamento della progettazione definitiva ed esecutiva dei lavori, per un importo pari a 4 milioni e 458mila euro. Considerati i tempi tecnici si dovrà attendere qualche anno prima di poter tornare a sciare a Monte Prata.
Sul fronte degli impianti sciistici finanziati dal Pnc, via libera anche al restyling della stazione sciistica di Sassotetto e Santa Maria Maddalena di Sarnano. Dalla struttura del commissario straordinario alla ricostruzione è giunto negli ultimi giorni dell’anno il bollino verde per la riqualificazione degli impianti di risalita.
Adesso ci sarà l’approvazione definitiva del progetto da parte della giunta comunale e poi via alla gara d’appalto da parte della Suam, la stazione unica appaltante della Regione Marche.
Saranno finanziati con 6 milioni e 125mila euro di fondi del piano nazionale complementare sisma, gestiti dalla struttura commissariale, per i progetti relativi agli impianti di risalita: sarà sostituito lo skilift di Sassotetto con uno nuovo, perché è giunta a fine vita tecnica.
Sarà realizzato in quota anche un nuovo bacino di accumulo sotterraneo, con una linea adduttrice per completare l’impianto di innevamento artificiale, con la sostituzione di alcuni cannoni sparaneve. Sarà alimentato dall’acqua piovana raccolta tramite le griglie che saranno installate sul piazzale di Sassotetto. Commenta Luca Piergentili, sindaco di Sarnano: «Si tratta di un primo via libera importante, la procedura è stata modificata richiedendo tempi leggermente più lunghi, in accordo con la Regione. Per noi il bollino verde è un traguardo importante, il tempo che è trascorso è servito a dissipare i dubbi sulla procedura. Finalmente ci possiamo dedicare allo sviluppo dell’opera, fondamentale per lo sviluppo futuro della stazione sciistica e per l’economia della zona. Ci metteremo subito al lavoro per completare l’iter amministrativo, lavorando in accordo con la Suam».
ditelo a Renzi che il giorno dopo il terremoto venne nelle marche proclamandosi il risolutore dando speranza ed esclamando RICOSTRUIREMO TUTTO ....
E BASTA! Sprecare soldi per gli impianti sciistici ,quando ormai sono evidenti i cambiamenti climatici e più passano gli anni e più peggiora la situazione!Come diamine ve lo facciamo entrare in testa ?
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Sarebbe ora di riaprire Monte Prata.. vista la posizione era , in zona,il posto dove la neve si manteneva di più e le piste migliori …per un pizzico di divertimento in più..
E con i prezzi abbordabili
finanziare una stazione sciistica perche non nevica per dei fantomatici turisti che non hanno soldi? oppure la
crisi ha colpito solo qualcuno?
… più soldi per fare nuovi impianti … poi altri soldi per i cannoni perché non nevica … poi altri soldi in aiuti perché neanche i cannoni vano più bene … tutti soldi dello Stato … nevica sempre meno … siamo in mano a gente capace che sa cosa sta facendo? … in Austria, Germania, Svizzera, Francia e Slovenia stanno da tempo investendo in altre strategie … ecco un brillante esempio: https://www.visitvillach.at/it/parco-naturale-di-dobratsch.html
zero impianti
Il rilancio di Monte Prata,se non ritornano le temperature degli anni 80″ la vedo complicata.
Tutto fermo agli anni ottanta, tranne la neve che assente e i soldi nelle nostre tasche,( che come la neve sono quasi assenti ).La montagna non è solo neve, investiamo in altre attività all aria aperta e percorsi attrezzati a piedi o M.Bike, che possono essere goduti per tutto l’anno, per riportare di nuovo il turismo.Il soldi per il ripristino degli impianti sciistici sono buttati.