La presentazione dei progetti a San Ginesio, con il neo commissario alla Ricostruzione Guido Castelli
di Francesca Marsili
«Sono sempre stato dell’idea che la ricostruzione è una creatura in continua evoluzione e bisogna essere sempre capaci di ascoltare quale è la criticità, l’intoppo. Occorre essere sempre con l’orecchio a terra per percepire quel sintomo, quel granellino di sabbia che può inceppare il meccanismo». Sono le parole del neo commissario alla ricostruzione post sisma, Guido Castelli, alla sua prima uscita pubblica oggi a San Ginesio dove ha preso parte alla presentazione dei progetti delle due nuove scuole del borgo bandiera arancione. Legato da una lunga amicizia col sindaco ginesino Giuliano Ciabocco, Castelli, nel corso della presentazione, coglie l’occasione per fare il punto sul suo nuovo impegno di commissario dopo aver preso il testimone dal suo predecessore Giovanni Legnini.
Guido Castelli e Giuliano Ciabocco
«Il cambio di passo per la ricostruzione dei borghi più distrutti è possibile attraverso delle formule in cui gli interventi pubblici e privati siano sempre più integrati e coordinati. Dobbiamo sviluppare dei modelli in cui, a seconda delle situazioni, l’iniziativa privata possa cedere il passo a quella pubblica – spiega Castelli -. Poi ci possono essere delle situazioni in cui c’è una maggiore iniziativa privata e lì, invece, può essere proprio il privato a rispondere al bando per la realizzazione dell’infrastruttura pubblica. Questo è il vero tentativo che stiamo cercando di attuare e credo che saremo in grado di farlo». Secondo il neo commissario il 2023 sarà l’anno del cambio di passo della ricostruzione pubblica. «E’ in cima alle cose da fare – dice – Stiamo studiando nuove forme di semplificazione». Il senatore di Fratelli d’Italia, nominato lo scorso 3 gennaio dal presidente del Consiglio Giorgia Meloni, ha ribadito che la squadra che si sta occupando del sisma resta sempre orientata al confronto, all’ascolto e alla condivisione. Anticipa a Cronache Maceratesi che nei prossimi giorni, a Palazzo Wedekind, sede della struttura commissariale, inizierà a studiare l’organizzazione del suo staff e che sta predisponendo degli incontri istituzionali con tutti i sindaci del cratere «in modo che non si perda nemmeno un secondo in questo cambio e si abbia la massima aderenza tra Enti e Governo».
La figura del commissario, secondo Castelli, «deve garantire una rappresentanza dei terremotati agli occhi di Palazzo Chigi». Per questo motivo «la vera soluzione è mantenere la struttura commissariale e quindi mantenere forte l’attenzione del governo nazionale sul dossier sisma 2016. Allo stesso tempo favorire una sempre maggiore compenetrazione, come un’osmosi, con gli organismi regionali, che sono gli Usr». Il senatore sottolinea che «Giorgia Meloni ha ben chiaro che la vicenda del sisma del 2016 merita una collocazione di assoluta priorità nell’agenda di Governo». Il nuovo uomo della ricostruzione targato FdI ha tanche toccato l’argomento più caldo e spinoso, quello che in questo momento blocca l’avanzare dei lavori: il bonus 110 %.
«I terremotati possono confidare sul superbonus per assorbire le quote di accollo — prosegue – Purtroppo questo diritto è reso incerto, se non impraticabile, dal fatto che si fa una grande fatica a trovare chi “acquista” i crediti di imposta. So bene che la ricostruzione è ferma proprio per questo, la mia priorità è sbloccare la questione». E poi la nuova piattaforma Gedisi, al debutto domani. «Rappresenta una svolta per lavorare sulle pratiche del sisma – sottolinea Castelli – C’è chiaramente una certa apprensione, i cambiamenti possono anche celare qualche difficoltà. Ma proprio per questo ci siamo messi subito all’opera convocando anche i rappresentanti delle professioni tecniche in maniera tale che questa transizione possa avvenire in maniera trasparente e con la massima apertura. Agli operatori e professionisti sarà messa a disposizione una serie di numeri telefonici che potranno consentire di avanzare eventuali domande e richieste, i l cosiddetto “help desk”. Sarà distribuito anche un manuale operativo di domande-risposte per superare eventuali perplessità».
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Si, una evoluzione che ha portato ad un mostro senza testa, una lingua triforcuta, sei code e con gli occhiali che mancando gli occhi non si sa dove guardano. Studia lo staff mentre i felicissimi abitanti delle ville denominate Sae stanno trafficando con i boiler.