Un mazzo di fiori bianchi per Alika
«Siamo fratelli e sorelle,
non succeda mai più» (Foto)

CIVITANOVA - Lo hanno portato nel luogo del delitto la vedova Charity e i fratelli del 39enne ucciso, al termine della manifestazione di questo pomeriggio. Le testimonianze all'arrivo del primo corteo in piazza XX Settembre

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di Alessandra Pierini  (foto Federico De Marco e Andrea Petinari)

Un mazzo di fiori bianchi sul luogo dell’omicidio di Alika. A portarli sono stati la vedova Charity e i fratelli del 39enne vittima del terribile omicidio lungo il corso.

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La vedova Chairty

Il commovente gesto è avvenuto al termine della manifestazione organizzata dalla comunità nigeriana delle Marche che, indossando magliette bianche e verdi con una foto di Alika, ha chiesto a gran voce “Giustizia per Alika”. Maglie nere invece per i familiari e i conoscenti. Tra loro anche George Omo Iduhon, rappresentante dell’ambasciata nigeriana. Dopo la deposizione dei fiori, i manifestanti si sono seduti in cerchio sul luogo del dell’omicidio e hanno cantato per Alika.

«Siamo fratelli e sorelle. Siamo qui oggi per parlare di pace e perché non accada mai più.». Sono state le prime parole di Sammy Koumon, rappresentante della comunità nigeriana marchigiana quando il primo corteo è arrivato in piazza XX settembre a Civitanova.

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L’arrivo del corteo in piazza XX Settembre

I manifestanti erano partiti dallo stadio chiedendo a gran voce giustizia per Alika, il 39enne di origini nigeriane ucciso lungo il corso di Civitanova. Il corteo è stato fermato poco dopo per attendere una rappresentanza del coordinamento antirazzismo italiano poi arrivato in un secondo momento (leggi l’articolo). Di razzismo la comunità nigeriana non parla, anzi in più occasioni lo ha escluso come anche i familiari di Alika (leggi l’articolo), ma il tema del razzismo emergerà comunque in piazza.

manifestazione-alika-civitanova-23-325x217Lungo la strada si aggiungono esponenti politici tra i quali il senatore Francesco Verducci, che ha chiesto di intitolare ad Alika una via (leggi l’articolo), e Matteo Orfini in rappresentanza del Pd, il vice sindaco Claudio Morresi, l’assessora Roberta Belletti, i consiglieri Lidia Iezzi del Pd, Roberto Mancini di Dipende da noi e l’ex consigliere Giulio Silenzi. In corteo alcuni civitanovesi e rappresentanti di associazioni. La manifestazione è stata anche l’occasione per richiamare l’attenzione su tanti casi di cronaca che in passato hanno avuto vittime nigeriane.

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Il sindaco Fabrizio Ciarapica

In piazza ha preso la parola il sindaco Fabrizio Ciarapica: «E’ bello vedere tante persone unite sotto la bandiera della pace. Siamo qui per condannare ogni gesto di violenza e questo fatto brutale che ha segnato la nostra città. Non ci riconosciamo in quel gesto. In questa città ci sono migliaia di non civitanovesi, i loro figli sono a scuola con i nostri e la convivenza è un valore aggiunto».

Poi è stata la volta di Mamma Africa, una donna di 83 anni di Senigallia, da 30 anni in Italia: «Noi abbiamo sempre rispettato l’Italia, abbiamo sempre lavorato per una buona convivenza, noi siamo qui per rispettare diritti e doveri». Ad alzare i riflettori sul razzismo sono state le sorelle congolesi Luce ed Helriette Nadaud: «Per quale motivo questi fatti stanno accadendo solo in questa zona? Noi siamo parte integrante della società. Si sta formando un esercito di gente frustrata e tutto questo esploderà. Non possiamo nascondere la testa sotto la sabbia, bisogna dire che il razzismo esiste».

manifestazione-alika-charity-e-fratelli-3-325x244Sulla stessa linea l’intervento di Alayde Spernanzoni del comitato 29 luglio nato proprio dopo l’omicidio di Alika. «Il razzismo non c’è stato forse nell’omicidio ma c’è stato nei social, nelle chiacchiere da bar e nei discorsi per le strade. Il nostro comitato si impegnerà a far rimuovere il video dell’omicidio da Internet e a prendere provvedimenti contro commenti inaccettabili».

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Il secondo corteo

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