Omicidio di Alika, il legale di Ferlazzo:
«Non si capacita per l’accaduto
Chiederemo una perizia psichiatrica»

CHOC A CIVITANOVA – L’avvocato Roberta Bizzarri ha incontrato in carcere il 32enne arrestato per il delitto del 39enne nigeriano. «Tutto nasce dal fatto che la vittima teneva per un braccio la compagna, e lui ha reagito»

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Filippo Claudio Giuseppe Ferlazzo

di Gianluca Ginella 

«E’ veramente addolorato per quello che è successo, non si capacità e ovviamente chiede scusa per ciò che ha fatto», così l’avvocato Roberta Bizzarri, che assiste l’operaio 32enne Filippo Claudio Giuseppe Ferlazzo che si trova in carcere a Montacuto di Ancona per l’omicidio del 39enne nigeriano Alika Ogorchukwu. Il legale questa mattina ha incontrato il suo assistito in carcere. L’uomo ieri ha ucciso a mani nude Alika su corso Umberto I, a Civitanova. Gli si è seduto sopra, lo ha schiacciato a terra, gli ha tenuto la testa (c’è da capire come Alika sia morto, se strangolato, e questo dovrà chiarirlo l’autopsia).

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L’avvocato Roberta Bizzarri, legale di Ferlazzo

Il motivo, ha raccontato lo stesso Ferlazzo al suo legale è «uno strattonamento della vittima nei confronti della compagna di Ferlazzo. L’ha presa per un braccio e l’ha tenuta (chiedeva l’elemosina, ndr). E lui ha reagito, nella sua testa voleva fargli capire che non ci si comporta così, ma poi come da qui si è arrivati al delitto… Chiederemo certamente una perizia psichiatrica». Da quanto emerso Ferlazzo ha un amministratore di sostegno (la madre), «ha problemi di natura psichiatrica, sto approfondendo di cosa si tratta» continua il legale. Sulla contestazione di aver rapinato il cellulare a Alika, dice «su questo mi ha spiegato che dopo la colluttazione ha raccolto degli oggetti da terra e ha preso il cellulare scambiandolo per il suo». Ferlazzo lavora da circa un mese in una azienda di Civitanova Alta, una fonderia dove faceva l’operaio da un mese.

 

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