L’omicidio sul corso a Civitanova
al centro della campagna elettorale

DA DESTRA A SINISTRA si rincorrono i commenti dei leader di partito e degli esponenti sul territorio. Delegazione dei dem marchigiani oggi pomeriggio sul luogo dell'omicidio. Giorgia Meloni (FdI): «Mi auguro che l’assassino la paghi cara». Enrico Letta (Pd): «L’ultimo oltraggio ad Alika sarebbe quello di passare oltre e dimenticare». Antonio Tajani (Forza Italia) esprime la sua vicinanza al sindaco Ciarapica

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La delegazione del Pd oggi pomeriggio sul luogo dell’omicidio (foto Petinari)

di Alessandra Pierini 

Non è certo questo il giorno del silenzio. L’omicidio di Alika Ogorchukwu, 39enne residente a San Severino, ucciso in corso Umberto I, davanti a diversi testimoni, ha sollevato grande sdegno e una forte partecipazione da parte della politica italiana. Un fatto di una violenza inaudita avvenuto in una estate insolita, la prima nella storia delle Repubblica interessata da una campagna elettorale per il rinnovo del governo.

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Il luogo dell’omicidio lungo il corso

E come nella “migliore” tradizione italiana, un terribile fatto di cronaca, avvenuto in una cittadina di periferia che in condizioni normali probabilmente nessuno avrebbe sentito il bisogno di commentare, a meno di due mesi dalle elezioni politiche  diventa opportunità per farsi notare e, diciamolo, conquistare voti. Sono molti i leader di partito e gli esponenti politici che hanno utilizzato i loro canali social per sottolineare il loro pensiero su quanto avvenuto a Civitanova, pochi chilometri da quella Macerata che nel 2018, guarda caso a ridosso di un’altra campagna elettorale (anche allora gli italiani erano chiamati alle urne per le politiche), era diventata centro del mondo per la morte terribile di Pamela Mastropietro e per la reazione di Luca Traini che, girando per la città e dintorni, sparò indistintamente alle persone di colore che incontrava.

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Il post di Giorgia Meloni

Tra i primi ad intervenire c’è Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, che il centrodestra già certo della vittoria, in base ai sondaggi, propone come prossima presidente del Consiglio. «Non ci sono giustificazioni per tale brutalità. Mi auguro che l’assassino la paghi cara per questo orrendo omicidio. Una preghiera per la vittima» ha scritto Meloni.
tajaniUno tra i primi ad intervenire è Antonio Tajani,  coordinatore di Forza Italia che esprime anche la sua vicinanza al sindaco Fabrizio Ciarapica. Ben due i tweet al suo attivo. Il primo: «Sono addolorato per quanto accaduto a Civitanova. Il mio cordoglio alla famiglia di Alika Ogorchukwu, 39enne nigeriano ucciso in strada con la stessa stampella che usava per sorreggersi. Vicinanza al sindaco Ciarapica e a tutta la città scossa per questo episodio». Poi ancora: «Evento estraneo alla natura di Civitanova, da sempre una città aperta, pacifica ed accogliente. Il Comune valuti di costituirsi parte civile nel processo contro il mostro, un 32enne italiano, che ha commesso questo folle omicidio».

Nulla scritto personalmente da Matteo Salvini ma la Lega Marche è stata da subito molto attiva nel far sentire la propria voce sul bisogno di sicurezza, dimenticando forse di essere parte della coalizione del sindaco Fabrizio Ciarapica, eletto per il suo secondo mandato, e continua a diffondere note su quanto accaduto: «L’assassino merita ora una pena esemplare. Sgomento per quanto avvenuto, nell’indifferenza dei passanti che filmavano la morte in diretta di una persona senza muovere un dito, nel pieno centro di una città turistica che merita più sicurezza. La Lega denuncia da tempo la mancanza di regole certe tanto nelle periferie quanto nelle città, dove una maggiore presenza di forze dell’ordine rappresenterebbe di per sé già un deterrente prezioso e fondamentale nella prevenzione di fatti criminali ad opera di delinquenti di qualsivoglia nazionalità. Questi sono i tristi risultati».
enrico_lettaDalle file del centrosinistra Enrico Letta il leader del Pd commenta: «L’assassinio di Alika Ogorchukwu lascia sgomenti. La ferocia inaudita. L’indifferenza diffusa. Non possono esserci giustificazioni. E nemmeno basta il silenzio. L’ultimo oltraggio ad Alika sarebbe quello di passare oltre e dimenticare».

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La delegazione del Pd

E dal segretario nazionale arriviamo fino alla dirigenza dem marchigiana e maceratese che si è riunita questo pomeriggio in una delegazione e ha fatto visita sul luogo dell’omicidio. Presenti tra gli altri il deputato Mario Morgoni e il senatore Francesco Verducci, il segretario provinciale Angelo Sciapichetti, il consigliere regionale Romano Carancini e il sindaco di Monte San Giusto Andrea Gentili. «Ho incontrato quel ragazzo più volte a Macerata – ha scritto sui social Angelo Sciapichetti -, massacrato di botte, preso a bastonate in pieno giorno, nella civile Civitanova, sotto gli occhi di persone che non hanno mosso un dito, anzi alcune hanno filmato, orribile, bestiale, faccio fatica a continuare».

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Mirella Emiliozzi

Per quanto riguarda il Movimento 5 Stelle, ad intervenire è Mirella Emiliozzi, deputata di Civitanova: «Sono ancora sconvolta da quanto accaduto ieri a Civitanova. La mia città sta diventando teatro di violenza, con gravi episodi di aggressione in centro o sul lungomare che sono ormai troppo frequenti e che destano in me profonda preoccupazione. Un fatto così grave è inaccettabile. Ma sono mesi e mesi che si verificano episodi preoccupanti e che avrebbero richiesto una massiccia opera preventiva e oltre. Ora è già tardi. Oggi – conclude – non rimane che rendere omaggio a questo uomo. Mi recherò alla camera ardente».

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Alessia Morani, deputata del Pd

Molto critica anche Alessia Morani, deputata del Pd. «La “colpa” di Alika Ogorchukwu? Avere tentato di vendere dei fazzoletti. Nessuno lo ha aiutato. Nessuno. A vedere quelle immagini si rimane sgomenti. Senza parole. Succede ancora nella mia regione, le Marche. Succede ancora nella stessa provincia, Macerata, quella di Luca Traini. Succede ancora e non possiamo girare la testa dall’altra parte, come se fosse un caso di cronaca. Non lo è, ed è ora che cominciamo a guardare in faccia il problema: Alika era un uomo di colore, come le vittime di Traini. Tutti vittime del razzismo, dell’odio e dell’intolleranza».

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Francesco Verducci, senatore del Pd

Stessa linea Francesco Verducci, senatore fermano e vice presidente della Commissione Antidiscriminazioni del Senato. «Alika è stato ucciso in pieno centro, in pieno giorno, in una delle nostre belle città. È stato ucciso dalla violenza brutale dell’assalitore, ma è stato lasciato solo a morire dall’indifferenza o dalla paura o dallo sgomento di chi ha assistito senza intervenire. In tanti hanno filmato con i telefonini, ma Alika nel frattempo veniva ucciso fracassato di botte e poi soffocato a terra. La cosa che non possiamo fare né accettare di fronte a questo omicidio è essere indifferenti. Dobbiamo reagire e scuotere ogni coscienza. Serve una reazione civile che scuota le coscienze di ognuno. Alika è stato massacrato perché più debole, probabilmente perché ritenuto uno scarto umano, probabilmente perché con un colore della pelle diverso. Tutto questo è inaccettabile, e va detto forte, va scritto ovunque. Non può essere questo il nostro mondo e quello dei nostri figli».

 

WhatsApp-Image-2022-07-30-at-16.36.451-325x217Chiede una giornata di lutto cittadino il consigliere comunale di maggioranza Gianluca Crocetti: «Non c’è alcuna giustificazione per tale brutalità – prosegue Crocetti – esprimo profondo cordoglio alla famiglia della vittima, alla comunità Nigeriana e alla popolazione tutta, scioccata dall’orrore di questo evento. Qualcuno prova a fare polemica politica ma personalmente, ritengo che si debba lasciare spazio solo al dolore, motivo per il quale, a nome del Consiglio Comunale e della cittadinanza, chiederò al sindaco Fabrizio Ciarrapica, d’indire una giornata di lutto cittadino». Richiesta poi accolta.

Parla di Alika come di una vittima del razzismo Sergio Ruggeri di Rifondazione Comunista Marche. «Era nero, era povero, era uno “scarto” in una società che vive di apparenze. Nell’elegante corso di Civitanova è stato rincorso, bastonato e ammazzato nell’indifferenza dei passanti dove qualche smartphone riprendeva la scena. È l’immagine perfetta che descrive la fine del mondo, perché una società che vive di indifferenza è una società senza più valori condivisi, è la trascendenza dell’umano. C’è di peggio, però, ovvero la strumentalità sciacalla di questa tragedia, i comunicati stampa dei paladini (padanini) della sicurezza che si scagliano contro chi è migrante, la campagna di questi giorni dei partiti della destra verso chi affronta il mare per sfuggire dai lager libici, le stupide e ciniche dichiarazioni del centro sinistra che vede queste migrazioni come una manovra di Putin per influenzare le elezioni in Italia, il Pd che ha glorificato Minniti per aver fatto accordi con gli aguzzini libici e finanziato i lager».

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