La protesta dei ragazzi del Filelfo
Trasferire temporaneamente gli studenti dei licei del Filelfo nella vecchia sede vicina al Palazzo Europa o nell’attuale Don Bosco, Silvia Luconi interviene sulle proposte di Mauro Sclavi e Massimo D’Este suoi avversari nella corsa per il comune di Tolentino. «Che teniamo alla salute degli studenti non è un mistero – dice Silvia Luconi -, ma lo dobbiamo dimostrare con proposte credibili e fattibili, non con i “vedo e rilancio” fine a se stessi che servono solo a gettare fumo negli occhi dei cittadini. Prima Massimo D’Este, con gli ex licei, lancia la proposta di utilizzare quegli spazi, annunciando che basterebbe un milione e mezzo di euro per sistemarli. Peccato che i suoi sostenitori, alcuni anche attuali consiglieri di minoranza, non abbiano letto nemmeno gli atti altrimenti avrebbero potuto informare il candidato sindaco che quello stabile ha dei danni che interessano le strutture verticali e le scale e che in ragione dei danni riportati a seguito degli eventi sismici si prevede un intervento volto solo al miglioramento e non all’adeguamento sismico, per adibire poi gli spazi a uffici o comunque a servizi. Oltre a questo, per la sistemazione di quei luoghi, bisognerebbe comunque fare una gara d’appalto e ci sarebbero dei tempi da rispettare per legge. Vale davvero la pena – chiede la candidata all’avversario di centrosinistra – spendere ulteriore denaro pubblico, che non è preventivato né preventivatile, visto che il finanziamento dell’ex liceo è stato trasferito nel nuovo campus? E poi, proprio ora che l’iter del campus è partito, sono davvero sicuri che i tempi sarebbero più brevi di quelli che stiamo già aspettando?».
Silvia Luconi
Silvia Luconi controbatte anche alla proposta di Mauro Sclavi, domandando: «Dove vorrebbe mettere poi gli studenti che sono già nella Don Bosco? Non credo abbia alcun senso, se non quello di fare propaganda elettorale, non ci sarebbero comunque spazi per i laboratori. Per una soluzione provvisoria si vuole dare una alternativa altrettanto provvisoria con le stesse mancanze. Anche per la Don Bosco inoltre il contributo è stato trasferito per la costruzione delle due nuove scuole del centro e di contrada Pace e si dovrebbero comunque reperire altri fondi che attualmente non ci sono e che oltretutto non potrebbero essere concessi. I tempi poi sarebbero tutt’altro che brevi». Luconi poi lancia un messaggio a ragazzi e genitori: «Se vi hanno promesso che a settembre con il nuovo anno scolastico se vincono loro vi trasferiranno in nuovi spazi, non è vero perché per prima cosa mancano i soldi; poi, qualora il commissario decidesse di metterli a disposizione facendo spendere alla collettività doppiamente, (e questo è altamente improbabile vista la sua competenza e alta preparazione amministrativa) le evidenze pubbliche non darebbero mai quella risposta in tempi veloci, quindi tradotto significa che in ogni caso per il prossimo anno scolastico non cambierebbe nulla e all’inizio del 2023 iniziano i lavori del campus. E non si dica inoltre che l’analisi costi-benefici non abbia tenuto conto di tutto: solo per la scuola Don Bosco c’è un risparmio di oltre 640mila euro». Infine agli altri candidati: «preferirei portassero proposte concrete anziché questioni che non possono essere prese in considerazione perché impossibili da realizzare. Un amministratore per essere chiamato tale deve dire prima di tutto la verità, poi metterci la faccia e in terzo luogo perseguire il bene della comunità in una visione di lungo periodo e non miope e volta all’immediato consenso elettorale». Luconi poi fa il prospetto dei costi: Bezzi con adeguamento costerebbe 4 milioni e 102 mila euro, mentre la nuova edificazione e acquisto dell’area 4 milioni e 199mila euro. La Don Bosco dice costerebbe 11 milioni e 319mila euro mentre farla nuova e comprare il terreno 10 milioni 672mila euro.
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