L’hub di Recanati verso le 4mila vaccinazioni:
«I numeri vanno al di là delle previsioni,
ma dalla sanità promesse non mantenute»

PANDEMIA - Il centro è aperto il sabato dal 31 luglio grazie all'impegno del Comune, dei medici di base, della Croce gialla e della Protezione civile. Il primo cittadino, Antonio Bravi: «Raggiunto ottimi traguardi nonostante le difficoltà iniziali dovute alla burocrazia». Antonella Mariani: «I vertici sanitari ci dicono “arrangiatevi per il tracciamento”». Il vice sindaco Scorcelli: «Invito i medici in pensione a darci una mano»

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Conferenza-stampa-sul-Centro-vaccinale-di-Recanati

Conferenza stampa sul Centro vaccinale di Recanati

di Francesca Marchetti

Poco meno di 4mila somministrazioni di vaccino anti-Covid in 5 mesi, quasi un terzo costituito dalle prime dosi. Volano i numeri dell’hub vaccinale di Recanati presentati questa mattina. Il tutto grazie all’impegno a titolo volontario dei medici di base e degli operatori dalla Protezione civile e Croce gialla di Recanati. Il Centro di vaccinazioni, aperto dal 31 luglio, è operativo ogni sabato. 

Daniele Massaccesi, Antonella Mariani, Antonio Bravi, Mirco Scorcelli

Da sinistra: Daniele Massaccesi, Antonella Mariani, Antonio Bravi, Mirco Scorcelli

«Siamo molto orgogliosi di questa esperienza nel nostro comune – ha detto il sindaco Antonio Bravi -. Siamo partiti con alcune difficoltà burocratiche, ma poi abbiamo raggiunto ottimi traguardi, i numeri sono andati al di là delle nostre previsioni. Il servizio è apprezzatissimo dalla popolazione e si basa esclusivamente sul volontariato, dalla Croce gialla alla Protezione civile ma soprattutto i medici di medicina generale che pur essendo sotto pressione hanno dato la loro disponibilità con forza e determinazione.

Ho parlato con la direttrice dell’Area Vasta 3, Daniela Corsi, ha ammesso le difficoltà e la situazione di grave crisi del sistema, tra medici in pensione senza sostituzione, o quelli sospesi. Molte sono le promesse non mantenute a livello sanitario, le nostre richieste sono rimaste sul tavolo ed è arduo ottenere risposte».

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Daniele Massaccesi e Antonella Mariani

«L’impegno è grande, la volontà di istituire un punto di vaccinazione ci ha fatto rimboccare le maniche per offrire un servizio fondamentale in più – ha detto Antonella Mariani, delegata alla sanità -. Ben 3.848 sono state le dosi somministrate di cui 1.038 prime dosi.

L’intenzione a vaccinarsi è in crescita, ma la situazione pandemica ha una ricaduta, i più colpiti oggi sono quelli nella fascia d’età 5-12 anni. In tutto questo i vertici sanitari ci dicono “arrangiatevi per il tracciamento”, e oltre ad organizzarci per le vaccinazioni anti Covid dobbiamo pensare anche a quelle per l’influenza.

Le altre malattie, soprattutto quelle croniche e oncologiche, sono messe da parte. Non ci sono nuove assunzioni tra medici e infermieri, la carenza ce la siamo cercata rimanendo fermi. In tanti si sono succeduti ai vertici ma ogni volta sentiamo solo parole, mai un fatto, e c’è tanto da costruire. Noi medici generici lavoriamo sul territorio e conosciamo le esigenze dei pazienti ma bisogna che dall’alto si diano una mossa. Basta un virus per mettere in ginocchio il mondo e il nostro servizio sanitario, altro che viaggi su Marte».

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Il sindaco Antonio Bravi e Mirco Scorcelli

«I tempi burocratici non ci hanno aiutato – ha detto il vice sindaco Mirco Scorcelli -, da soli abbiamo trovato soluzioni ai problemi del trasporto, della conservazione in frigorifero, che ci ha fornito il direttore del centro, Daniele Massaccesi, e dello smaltimento dei rifiuti speciali. Ho scritto anche al generale Figliuolo per il problema del personale. Solo chi è iscritto all’Albo nazionale può partecipare alle fasi di preparazione alle somministrazioni, questa è l’Italia. Ci dispiace non poter accontentare tutti, le richieste di vaccino sono tantissime. Con il grande impegno dei volontari, che si sono trasformati anche in amministrativi operativi dopo un corso di formazione, teniamo duro esponendoci anche a dei rischi. Invito gli altri medici in pensione a darci una mano, la città ne ha bisogno».

«Ci siamo semplicemente messi a disposizione – ha proseguito Daniele Massaccesi -, è il nostro lavoro e abbiamo dedicato mezza giornata oltre al nostro orario di ambulatorio, in cui lo stesso eseguiamo le vaccinazioni a determinate fasce della popolazione come le persone con disabilità. È una cosa che facciamo con il cuore, non per protagonismo, come ripete spesso il nostro collega Luigi Lepore. Le tante persone che sono venute ci hanno gratificati. A volte ci chiedono “Come possiamo aiutarvi noi?” e rispondiamo “Vaccinatevi”. Per quanto riguarda i bambini, dobbiamo approcciarci a loro puntando sulla comunicazione, come quando facciamo finta che la visita dal dottore sia un gioco, basta guardare i tanti buoni esempi di questi giorni negli hub più grandi».

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Alcuni dei medici volontari dell’hub recanatese

«Forse il Covid ha accelerato il processo di realizzazione della fantomatica medicina di territorio – Alfredo Moretti – . Il nostro è uno dei primi esempi concreti dettati dall’entusiasmo di un gruppo di persone che hanno pensato alla comunità».

«Noi ci siamo impegnati con entusiasmo ma i politici devono prendersi le loro responsabilità – ha detto Gianfranco Fuselli, medico in pensione –. L’essenzialità e l’importanza della vaccinazione oggi da qualcuno viene quasi messo in discussione a favore dei tamponi. Questo rischia di far passare in secondo piano tutto quello che i medici hanno fatto finora per contenere i contagi e salvare delle vite. Far fare un tampone per andare in giro anche a chi ha fatto la terza dose secondo me dà ulteriore carica allo zoccolo duro dei non vaccinati».

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Elisabetta Bernacchini, Croce gialla

«Fortunatamente non abbiamo registrato problemi particolari dopo le somministrazioni – ha aggiunto Elisabetta Bernacchini, presidente della Croce gialla di Recanati -. È un servizio che andava fatto e abbiamo costruito un bel gruppo di lavoro, l’entusiasmo dei medici è contagioso, ringrazio tutti per la grande partecipazione».

«Diamo una mano con le persone anziane o con disabilità e con la gestione della burocrazia – ha affermato Alessandro Mazzanti, coordinatore della Protezione civile –, l’esperienza ci ha sempre dimostrato quanto è importante il contributo dei gruppi come il nostro. Dopo il terremoto, questa nuova emergenza sanitaria la stiamo affrontando grazie alla sinergia che si è creata tra tutti noi. Che il nostro Centro vaccinale diventi un punto di riferimento per la lotta a questa pandemia».

Al Centro possono vaccinarsi tutti i cittadini recanatesi dai 12 anni in su, per informazioni e prenotazioni: 071 7587276 (dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 14). Il Centro rimarrà chiuso nel periodo natalizio.

 

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Alessandro Mazzanti, Protezione civile Recanati

I-partecipanti-alla-conferenza-stampa

I partecipanti alla conferenza stampa

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