Uno dei primi vaccinati a Civitanova
di Laura Boccanera
E’ Gaia la prima vaccinata under 12 a Civitanova. Al via questa mattina le vaccinazioni ai bambini anche al poliambulatorio di via Abruzzi, in 45 hanno ricevuto la somministrazione Pfizer ridotta di un terzo. Flop invece per lo sportello informativo dell’Asur sotto a Palazzo Sforza, in una mattinata record negativo di zero persone che si sono fermate per avere informazioni.
Gaia Pantanetti Gonzales la prima vaccinata under 12 di Civitanova
Hanno preso il via giovedì scorso le somministrazioni del vaccino contro il Covid-19 anche per la fascia di età 5-11 anni. Nell’area vasta 3 a partire per primi è stata Macerata, mentre a Civitanova le prime dosi sono state disponibili da questa mattina. I primi prenotati che hanno ricevuto l’iniezione nella sede del poliambulatorio sono stati 45. Il percorso per accedere all’ambulatorio è stato reso più confortevole con alcuni disegni a misura di bambino e bambine con i personaggi dei cartoni animati, da Peppa pig a PJ Masks e Masha e Orso. La prima vaccinata è Gaia Pantanetti Gonzalez, 9 anni. Puntualissima alle 8 del mattino, accompagnata dai genitori, Gaia, senza esitazioni, grande coraggio e serenità si è sottoposta alla punturina sul braccio.
«Un esempio per tutti noi – ha dichiarato il sindaco Fabrizio Ciarapica raccontando anche alcuni retroscena – La gemellina, Greta, è rimasta molto male perché a causa di un piccolo raffreddore ha dovuto posticipare la sua inoculazione che sarà fatta fra qualche giorno e non ha potuto farla insieme a Gaia. Il nostro ambulatorio si è presentato ai piccoli utenti ben addobbato e pieno di colori. Le dottoresse, che ringrazio di cuore, sono state molto gentili e accoglienti e hanno rilasciato a Gaia un attestato e cioccolatini. Grazie, Gaia, per essere stata così brava a dare un grandissimo esempio a tutti». Le operatrici infatti oltre al camice hanno indossato alcuni cerchietti da renna per rendere meno temibile l’immagine del medico e dell’infermiera e per tutti alla fine un certificato di coraggio mostrato orgogliosamente in foto.
Gaia Pantanetti
Slitterà invece probabilmente a lunedì o martedì il trasferimento del punto tamponi nell’area del Covid Hospital. Allestito già ieri dalla Protezione civile il tendone per consentire alle auto di effettuare i tamponi in drive in come avviene attualmente nell’area del poliambulatorio. Il reperimento di una location più agevole si era resa necessaria a causa del flusso di traffico che nelle ultime settimane ha paralizzato via Abruzzo dove si trova la struttura sanitaria e dove confluiscono centinaia di auto in poche ore provocando file chilometriche e un disagio notevole a chi deve sottoporsi al servizio. Da qui l’ipotesi di una sede più adeguata che è stata individuata nell’area del Covid hospital attualmente non in funzione. Per evitare di congestionare il traffico di chi va verso il centro commerciale l’accesso all’area è a ridosso della ferrovia su via Einaudi e il tendone è stato allestito fra Covid Hospital e palas.
Da sinistra Massimo Catarini, Nadia Mosca e Riccardo Centurioni
E’ stato invece un flop il servizio di informazione con lo sportello informativo dell’Asur organizzato questa mattina a Civitanova sotto Palazzo Sforza e denominato “Parliamone insieme”. Zero le persone che si sono presentate allo sportello per richiedere informazioni o porre domande. Un’iniziativa che coinvolge medici e specialisti chiamati a dissipare dubbi e incertezze sulla validità della vaccinazione, ma anche per avere risposte ad eventuali domande su farmaci, come ad esempio l’uso delle monoclonali, possibile per tutti i soggetti fragili e over 65, ma ancora pochissimo utilizzate nelle Marche pur essendoci le forniture, ma anche sulle tipologie di vaccini e sull’estensione dell’obbligo ai bambini e alle donne incinte.
Un’opportunità unica dal momento che a Civitanova erano presenti Massimo Catarini, ex primario di Medicina di Macerata e l’ex primario di ematologia di Civitanova Riccardo Centurioni. Il servizio era operativo dalle 9 alle 12, ma nessuno si è fermato a chiedere informazioni nonostante questa mattina Civitanova fosse stracolma di gente per l’ultimo sabato di mercato prima di Natale. Colpa probabilmente di una segnaletica del tutto assente e di una comunicazione inesistente che hanno vanificato l’opportunità di intercettare dubbiosi e ampliare la copertura vaccinale nella città che ha le percentuali più basse di vaccinati di tutta la Regione Marche.
Poliambulatorio di Civitanova
Un bimbo vaccinato questa mattina
L’area allestita al Covid hospital per i tamponi
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Splendido affresco, una specie di giudizio universale, con da una parte il paradiso dei bimbi vaccinati e dall’altra l’inferno dei no vax che hanno rifiutato la salvifica iniziativa.
@Massimo Giorgi ti do un “imbeccata” per i tuoi post inutili..
Che ne pensi di un girone dantesco (naturalmente all’inferno) per voi no vax?
Secondo me ci puoi tirare avanti un bel pò…
Ti ringrazio per l’imbeccata, Stefano Florentino, ma mi sembrava d’averci già pensato da solo per esempio nel mio inutile post che sta sopra il tuo utile post, comunque quando ti viene in mente (faccio per dire) qualche altra imbeccata da darmi mandamela pure.
Nel nuovo inferno che ho in mente io tutti i gironi sono no vax, perché tutti gli altri peccatori hanno avuto il Super Green pass per il paradiso.
@Massimo Giorgi noto con piacere che voi no vax avete (tra le altre innumerevoli virtù) il dono dell’autoironia..
PS io la chiudo qui (per sempre) con te per non tediare ulteriormente i lettori di CM..
Ti auguro cmq buona vita..
Significative, a questo proposito, le parole di Jörg Dötsch, presidente della Società tedesca di Pediatria e Medicina dell’adolescenza:
“Per i bambini e gli adolescenti, l’immunità di gregge non dovrebbe essere il criterio per la vaccinazione. Non possono essere costretti a proteggere gli adulti da una malattia che fortunatamente li colpisce solo in modo lieve nella maggior parte dei casi. A causa del suo passato estremamente difficile, la Germania ha obblighi e requisiti molto più severi di molti altri paesi del mondo quando si tratta di minorenni. […] È sempre necessario soppesare individualmente il rischio personale e, nel gruppo di bambini e giovani bisognosi di protezione, il bene comune da solo non può essere posto al di sopra del bene individuale di un bambino o giovane che ci viene affidato”.
Diversamente, come sottolinea l’immunologo tedesco Ch. Bogdan, “Una raccomandazione sulla vaccinazione non può essere fatta semplicemente perché appare socialmente o politicamente opportuna”. Come purtroppo sembra stia invece avvenendo in Italia, dove i motivi che spingono i giovani a vaccinarsi sono tutt’altro che trasparenti.
Ci si può chiedere, per esempio, perché importanti rappresentanti delle istituzioni politiche e sanitarie continuino a ripetere che in due anni di pandemia “sono morti 34 giovani”, senza mai precisare che si trattava di bambini e ragazzi già affetti da gravi patologie – che dunque giustificherebbero le sole vaccinazioni dei casi a rischio – e che tali decessi corrispondono allo 0,0001% del totale dei giovani contagiati. Giovani contagiati che, al di fuori dei casi di fragilità pregresse, hanno perciò una probabilità di morire di Covid che è attualmente dello 0%. Nella popolazione minorile, dunque, la vaccinazione di massa non salva la vita, per il semplice motivo che nessun minore sano, statisticamente, rischia di perderla.
Naturalmente ogni morte è una tragedia, soprattutto se riguarda bambini o adolescenti. I morti non sono mai “pochi”. Anche uno è sempre “troppo”. Ma la medicina si basa sulle statistiche, non sui casi individuali. Diversamente anche i rari casi di morte dopo vaccino dovrebbero imporre una moratoria delle vaccinazioni. Ma così non avviene. E se i rari casi di morte dopo vaccinazione non sono un motivo per interrompere le vaccinazioni, nemmeno i rarissimi casi di minori fragili morti per Covid sono un valido motivo per vaccinare in massa tutti gli altri. Per tutelare i pochi minori a rischio Covid è sufficiente la loro vaccinazione mirata, senza che sia necessaria imporla anche a tutti coloro che a rischio non sono.
Quando si spinge per la vaccinazione minorile di massa, omettere queste informazioni non è corretto, perché fa credere che il vaccino sia l’unico modo di evitare un decesso che, per ragioni statistiche elementari, non si verificherebbe comunque anche senza vaccino. Anche far notare che nei giovanissimi l’efficacia del vaccino nell’evitare i sintomi gravi e il decesso è praticamente del 90% non è esatto, dal momento che si tratta di una fascia di popolazione che, rispetto alla letalità del Covid, è già protetta di fatto al 90% anche senza vaccino.
Essere sculacciato da te è stato bellissimo, adieu mon petit fleur .
Grande artista Dalida…
https://www.youtube.com/watch?v=QcwzG4_a6J0
Stavo già per farmene una ragione, mi dicevo che sai quanti altri ce n’ho già e quanti altri me ne posso trovare di nuovi, e tu Pavoni mi rinfocoli la nostalgia:
Il venait d’avoir dix-huit ans
Ça le rendait presque insolent de certitude
Et pendant qu’il se rhabillait
Déjà vaincue, je retrouvais ma solitude
J’aurais voulu le retenir
Pourtant je l’ai laissé partir
Sans faire un geste
Il m’a dit “c’était pas si mal”
Avec la candeur infernale de sa jeunesse.