di Laura Boccanera
«Prenderò provvedimenti» aveva annunciato Fausto Troiani dopo la bufera social scoppiata in seguito ai posti pubblicati sulla sua bacheca pubblica. E in effetti da ieri il profilo del vicesindaco di Civitanova è stato sottoposto ad un rigido controllo sulle impostazioni della privacy. Impossibile per chi non fa parte degli amici visionare post, foto, amicizie. Rimane la foto del profilo e quella di copertina. Un modo per arginare “gli spioni” (così aveva definito chi aveva ripreso le sue dichiarazioni) che spiluccavano sulla sua bacheca. Intanto alla mozione presentata dal Movimento 5 stelle nella persona del consigliere Stefano Mei, si aggiunge la mozione sottoscritta da Pier Paolo Rossi, Stefano Ghio, Giulio Silenzi, Mirella Franco, Yuri Rosati, Tommaso Corvatta e Marco Poeta e un’interrogazione regionale presentata dal consigliere Francesco Micucci. Nella mozione comunale l’opposizione chiede la rimozione di Troiani e la sostituzione con un personaggio più sensibile e rispettoso. Nella mozione si ricorda la ribalta anche nazionale che le parole di Troiani hanno avuto e che ne è determinato per la città «un gravissimo danno di immagine». Ma Ghio e Rossi raddoppiano e presentano anche una mozione per chiedere l’istituzione di un codice etico di comportamento prendendo da spunto “la carta di Pisa” o di adottare le modifiche per scrivere un codice etico ad hoc per consiglieri e amministratori.
La vicenda però approderà anche nel capoluogo dorico nella sede del consiglio regionale delle Marche: il vice capogruppo del Pd Francesco Micucci ha infatti sollevato il problema e chiede se Asur e Regione abbiano intrapreso azioni per la rispettabilità lesa. «Le frasi becere e diffamatorie pubblicate da Troiani sul suo profilo Facebook non possono che generare sdegno – scrive Micucci – gravi di per sé lo sono ancora di più perché pronunciate da un rappresentante delle istituzioni locali e regionali, ritengo sia doveroso un intervento immediato ed una presa di posizione netta da parte dell’Asur, della quale Troiani è dirigente, e di tutta la Regione. Quanto affermato e scritto da Troiani reca danno all’immagine di tutte le Marche e di una comunità che merita di essere rappresentata al meglio e non certo da personaggi che rivestono un ruolo pubblico, che si distinguono solo per la loro volgarità e la loro mancanza di rispetto dei più basilari principi costituzionali che ripudiano qualsiasi tipo di discriminazione sia per religione, sesso, colore della pelle ed etnia. Non è la prima volta che Troiani fa sfoggio del suo turpiloquio e che si “conquista” la ribalta nazionale. Per questo – prosegue Micucci – ho presentato un’interrogazione urgente in Consiglio regionale per conoscere quali provvedimenti siano stati presi nei confronti del vicesindaco di Civitanova Troiani». Ieri intanto si sono riuniti i membri della rete antifascista di Civitanova capeggiato dall’Anpi. Il comitato ha dato mandato ad un legale per verificare se nelle frasi postate da Troiani siano ravvisabili reati. Verranno a breve definite iniziative di mobilitazione pubblica, intanto il 24 novembre arriva la giornalista del Fatto Quotidiano Sandra Amurri in biblioteca Zavatti per parlare di leggi razziali e derive fasciste.
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Quindi tutta la questione si basa esclusivamente sulla contrapposizione politica era destra e sinistra ? Tutto qui? Come allo stadio? Forza juve o forza inter …
Si parla tanto di derive fasciste ma quali sono? Escluso che si possa rifare una Marcia su Roma, al massimo una gita goliardica appunto a Predappio dove fior fiori di fascisti vanno in pellegrinaggio, e da dove potrebbero derivare, anzi naufragare in qualche ristorante con cucina e vini locali. Del fascismo non è rimasto più niente di tutte quelle paure dovute all’accostamento militari/potere. IL potere c’è, ma basta che di Maio si alza strano e non c’è più. Poi va ricostruito e chissà che verrebbe fuori? Salvini, Meloni e soprattutto Berlusconi che alla sua veneranda età pensa ancora ai propri interessi o sicuramente a quelli dei figli e magari dopo averli fatti vestire da giovani balilla, li porta a giocare al Parlamento? Spionaggio, controspionaggio, servizi segreti o in camera, devono pensare a tutt’altro se non vogliono bombe e stragi di ben altra matrice. Per me le derive fasciste sono gli slogan tipo: Mussolini ha sempre ragione e tanti altri come L’aratro che solca e la spada che lo difende e Libretto e moschetto fascista perfetto. A qui tempi tutto doveva essere enfatico e magari certi frasi le prendevano per buone, oggi fanno solo ridere, anzi il più delle volte aumentano la depressione politica a cui nessuno è in grado di controllare la serotonina. Non abbiamo più gerarchi, ad esempio a Civitanova ne abbiamo solo due di cui uno addirittura donna: Troiani e la Gabellieri. Il podestà dovrebbe essere di pura matrice fascista se ha fatto certe scelte e ne giustifica tutto l’ambarambà come ciccì e coccò (Troiani e le sue esternazioni) e parla di bambinate e non ha ancora capito che lui non suscita ilarità perché a differenza di Troiani non parla come un vero erede degli “arditi “ dovrebbe parlare. L’unica cosa di ardito fatta finora è quella vendita di Villa Eugenia per cui molte sono le lamentele perché fatta privatamente, come se fosse stata sua trattando direttamente cifre e guadagni naturalmente…comunali. Mi deve essere sfuggito il punto, chiamerò il tecnico. Ecco in questo si è dimostrato di essere un vero podestà. Molti non sanno che Mussolini disprezzava e i suoi podestà e i suoi gerarchi, certo non tutti, sua moglie nonostante la tradisse era l’unico “ gerarca “ di cui si fidava potendo contare anche sulla sua intelligenza. Questo è più o meno la deriva fascista. Caso mai assistiamo oggi ad una specie di rilancio di leggi razziali che niente hanno in comune con quelle del tempo che fu, volute più dal pazzo austriaco che fu talaltro incapace di vincere una guerra in Europa già vinta se avesse preso più tè in compagnia di dame e fedelissimi, lasciando i generali a condurre le operazioni dopo che con il suo unico colpo di genio militare era arrivato a Parigi per vedere la Tour Eiffel. Io la prima cosa che farei se conquistassi Parigi e andare al Moulin Rouge, con vestiti presi a scrocco da qualche stilista italiano con negozi in città e così anche per le scarpe. Dell’unione Francia/ Italia farei grande pubblicità solamente alla cucina con primi rigorosamente preparati da cuochi italiani bevuti con vini francesi, e degli ottimi stupendi ed inarrivabili vini italiani come Barbaresco e Amarone, dopo aver fatto rinchiudere il maître che mi consigliava spumantini italiani allo champagne, nella più umida, scura e sudicia cella della Bastiglia. Le aragoste francesi non sono male e hanno delle salse per noi forse un po’ strane ma comunque deliziose per gustare i carapaci. Odiare i negri, gli albanesi, i rumeni, non fa di una persona un fascista, non fa assolutamente dal punto politico, niente. Questi sentimenti si hanno in tutti i partiti di cui si fanno parte dove poi dopo c’è chi ce l’ha con il nero perché ci ruba un lavoro che non c’è più, con il rumeno che se non va a lavorare ruba o fa il pappone e ritorno sul nero ( se il nero viene infilato in qualsiasi cosa non astratta, come raccoglier pomodori si dice negro, rimane nero se spaccia, non fa o non può far niente e non si integra, ruba o si prostituisce), concetto poi già ampiamente spiegato. Certo il tutto può sembrare molto riduttivo per un argomento sul fascismo, perché in realtà con un paio di righe e uno o due esempi come spendere e male due parole sul podestà, et voilà, l’argomento è bello che finito. Il resto è solo folclore. Chiusa la divertente deriva fascista, passo saltando il fosso o di frasca in frasca? Comunque sperando di non cadere nelle braccia di alcuni nomi che sto per fare e di cui non parlerei di deriva perché non ancora spariti del tutto ma parlerei di permanenza inestirpabile e mi dispiace dirlo perché rischio di offendere qualche sensibilità, di quelle che un giorno sì e l’altro pure chiedono le dimissioni di qualcuno. Visto che di intelligente non mi sembra ci sia molto nel chiedere sempre qualcosa che non si ottiene mai, la paragono ad una moda, o ad un vezzo come farsi un tatuaggio sulla fronte. Si contano facendo ogni tanto qualche riunione per scegliere segretari di partito, futuri rappresentanti governativi di partito, disquisiscono su nuovi sindaci suggeriti dal partito e soprattutto da interessi personali, invitano personaggi a discutere di come ricostruire e poi sempre con gli stessi pezzi. Qui si raschia veramente il fondo dell’aberrazione umana, intellettiva e la politica meglio lasciarla fuori sennò non se ne dovrebbe proprio parlare più. Scaduta che sia, un po’ di politica su cui parlare ci sarà pure. Comunque stavo dicendo tutti quegli incontri inerenti il partito perché li fanno? Non è più un partito dal momento che non si sa che e chi rappresenti oltre loro stessi ma nominativamente perché neanche a coppie giocano più. L’ultima partita a briscola giocata da Corvatta e Silenzi, nonostante avessero preso Asso, Tre e Re, la persero 120 a 0. Si tengono ancora su sapendo che i loro elettori che ancora votano Pd non seguono la politica da anni e pensano che se non vanno a votare dopo al comune li schedano. E Facciamoli questi nomi, Corvatta, Silenzi, no Corvatta e Silenzi li ho già fatti, Micucci, Poeta, basta pure troppi sono, ma che vogliono? Un nuovo vice sindaco? Perché già c’è e se sperano di trovarne uno che amministri, quando arriverà il suo momento, peggio di lui senza neanche sapere perché, dal momento che ha fatto finora solo una proposta per far pagare 635 parcheggi in più ma è ancora da evadere e visti i primi commenti la bozza allo studio che sta nello studio del vice è d’incerto futuro. Ma perché loro , così bravi da essere stati catapultati in minoranza non fanno una proposta. Ne scelgano uno senza derive fasciste e lo comunichino. Ma rimarrebbe il problema più grosso, Ciarapica, ma solo apparentemente, non è così grosso come sembra. Loro sanno che Ciarapica per quanto fatto fino adesso rischia di non mangiare la colomba pasquale. Ma il problema veramente grosso è che Civitanova non può permettersi di rimanere senza un’amministrazione comunale ancora a lungo. Si è votato a maggio del 2017 e siamo a Natale del 2019. Non se ne sono ancora accorti i civitanovesi che non siamo amministrati da nessuno? Che tutto quello di cui abbiamo bisogno se ne abbiamo fatto richiesta sta ancora bussando al portone di Piazza XX Settembre senza neanche aver superato il portiere? Se così non credete che sia, beh pensate al campetto di pallacanestro dietro il Cinema Italia per le derive chiamasi Casa del Balilla, Villa Eugenia e non so se quest’anno siano state acquistate lucette nuove… insomma guardatevi attorno, forse sarò io che sono male informato e pure cieco ma se ha fatto altro mi informerò.
Scendono tutti in guerra…ma sui problemi seri dei cittadini che fate…ma sì pensiamo a Troiani per un momento di gloria ..persa..!!!
Le opposizioni fanno quello che devono fare, e questa volta la questione non è politica, è normale amministrazione, nel senso che un Amministratore che scrive le cose che ha scritto Troiani va rimosso e basta. Non tentino i simpatizzanti dell’attuale amministrazione di Centro-Destra di giustificare la cosa e di buttarla in politica, quello che è accaduto è ingiustificabile a livello di normale civiltà.Troiani va rimosso. Se così non sarà vuol dire che tutti, Sindaco, Assessori e Consiglieri della maggioranza di Centro-Destra civitanovese pensano che le cose che Troiani ha scritto, siano normali……e questo è grave!
Egregio signor Micucci, grazie per aver spiegato, in maniera breve e concisa, cosa voglia dire “da che pulpito viene la predica”; sono perfettamente d’accordo con Lei. Ossequi. gv
Leggo tra le righe di un commento leggermente allungatosi “rilancio di leggi razziali che niente hanno in comune con quelle del tempo che fu, volute più dal pazzo austriaco(…)”. debbo correggerla caro Micucci, il “pazzo austriaco” è andato a rimorchio del “saggio italiano”. L’Italia infatti, con un decreto del 5 settembre 1938, fu la prima nazione a espellere dalle scuole di ogni ordine e grado le “perone di razza ebraica”. La Germania attuò lo stesso provvedimento qualche mese dopo (le leggi di Norimberga del 1935 ancora non prevedevano l’espulsione). Hitler non ci ha imposto niente, non ha voluto niente per noi, noi lo abbiamo deciso, noi “brava gente”, il cui mito ha ormai stancato.
1935
21 maggio
Una legge interna dell’esercito espelle gli ufficiali ebrei.
15 settembre
I leader del Nazismo annunciano le Leggi di Norimberga.
1936
11 gennaio
Un’ordinanza dell’esecutivo sulla Legge Fiscale del Reich proibisce agli Ebrei di esercitare la professione di consulenti fiscali.
3 aprile
La Legge del Reich sui Veterinari proibisce agli Ebrei di esercitare la professione.
15 ottobre
Il Ministero dell’Educazione del Reich bandisce gli INSEGNANTI ebrei dalle scuole pubbliche.
1937
9 aprile
Il sindaco di Berlino ordina alle scuole pubbliche di non ammettere più BAMBINI EBREI, fino a nuovo ordine.
Per quel che riguarda la lunghezza dei miei commenti io li decido io e CM dopo lettura decide se postarlo o meno. Sempre. La cosa non mi dispiace, almeno so che un lettore ce l’ho di sicuro e se non vengo postato non è per eventuali errori ma per è il contenuto in se che potrebbe causare spiacevoli incidenti come già successo anche se a me dal momento che lo scrivo…. Quando e se ne avrò voglia dirò la mia sul ” mito di italiani brava gente “, dove come sempre non parlerò solo per aver sentito dire o per aver letto ma basandomi soprattutto sulla mia esperienza, avuta proprio con chi degli italiani in tempo di guerra sfortunatamente ne ha avuto a che fare. Mi sembra talaltro di averne anche accennato qui su Cm. Riguardo a quelle solite siringhe abitualmente trovate negli anni 80 di cui chi ne faceva uso e ne vendeva anche il contenuto da immetterci, in quel giardino di Montecosaro, credo di sapere chi sia e oggi come da Lei definito portatore di verità o giustizia o quel che è, non mi va di andare a rileggere, merita ancora il mio profondo disprezzo.
15 ottobre
Il Ministero dell’Educazione del Reich bandisce gli INSEGNANTI ebrei dalle scuole pubbliche.
Per quel che riguarda la lunghezza dei miei commenti li decido io e CM dopo lettura decide se postarlo o meno. Quando e se ne avrò voglia dirò la mia sul ” mito di italiani brava gente “, dove come sempre non parlerò solo per aver sentito dire o per aver letto ma basandomi soprattutto sulla mia esperienza, avuta proprio con chi degli italiani in tempo di guerra sfortunatamente ne ha avuto a che fare. Mi sembra talaltro di averne anche accennato qui su Cm.
15 ottobre 1936.
Peraltro anche Hitler non era tanto originale:
“Negli anni Ottanta e Novanta dell’Ottocento, la rivista dei gesuiti Civiltà Cattolica dedicò alla questione ebraica una lunga serie di articoli. In essi, oltre a rilanciare il tema dell’omicidio rituale, si sosteneva che gli ebrei erano potenti e pericolosi cospiratori che miravano al potere mondiale. Secondo i gesuiti (che tuttavia sottoponevano qualsiasi articolo all’approvazione della Santa Sede), solo l’introduzione di leggi speciali, che privassero gli ebrei dell’eguaglianza civile, avrebbe salvato la cristianità dal cadere sotto il giogo degli ebrei.”
Egregio signor Pavoni, vorrei aggiungere, se mi permette, che poi, in quel che alcuni libri di storia (non tutti, ovviamente..) specificano, si evince chiaramente, e non solo, che Hitler e le sue amate SS, per l’organizzazione dei lager, si erano soprattutto ispirati ai gulag sovietici, che, su certe “pratiche”, erano già piuttosto avanti. Ossequi. gv