«Un asilo chiuso dall’inizio di novembre fino a data da destinarsi, quanto meno sino a fine dicembre», a segnalarlo sono alcuni dei genitori dei bambini che frequentano la paritaria “Eugenio Niccolai” di Corridonia. Sono in tutto 62 le famiglie costrette a gestire una situazione difficile, con i piccoli a casa che non possono rientrare in classe e che non potranno farlo per un altro mese. «Il 2 di novembre, dopo l’accertata positività di una delle maestre, è scattata la chiusura della scuola dal giorno successivo. Il tutto ci è stato comunicato dalla dirigente nella chat di WhatsApp dei genitori – raccontano -. Alcuni bambini, che erano già in quarantena dopo la chiusura della scuola, sono poi a loro volta risultati contagiati così come un’altra maestra e alcune suore tra quelle che gestiscono l’istituto e che vivono in un’ala a loro riservata della struttura. E fino a qui tutto ciò rientra purtroppo in quella che è quasi una prassi visto il periodo, una situazione che dopo diversi giorni ad ogni modo trova una sua soluzione. Infatti, abbiamo chiesto ai rappresentanti dei genitori di chiedere alla dirigenza se fosse possibile aprire la struttura senza il servizio di refezione (la cucina è l’unico ambiente in comune fra l’asilo e gli alloggi delle suore, ndr) o di chiedere al Comune se ci fossero locali per accogliere i bambini e continuare l’attività didattica con due insegnanti disponibili e negative al Covid. Entrambe le richieste sono state bocciate. Ma è il messaggio ricevuto due giorni fa, in cui si comunica ai genitori che non è dovuta la retta per i mesi di novembre e di dicembre, e per chi l’ha già versata verrà poi scalata da quelle dei mesi successivi, che ci ha lasciato allibiti e ora ci troviamo con una situazione difficile da affrontare». La preoccupazione, per i genitori, è quella che i figli «siano costretti a dividersi, a non stare più insieme come avvenuto sinora, in un momento in cui le restrizioni creano già molti disagi ai più piccoli, senza considerare i problemi per le famiglie che non sanno come fare con gli impegni di lavoro». Il sindaco di Corridonia Paolo Cartechini è informato della vicenda e dichiara: «Anche in questa occasione se verremo chiamati a dare una mano lo faremo. Nel corso degli ultimi anni abbiamo fatto una convenzione per dare all’istituto un contributo annuale, un aiuto che praticamente ha permesso di non aumentare le rette in questi periodi difficili. Siamo stati vicini in diversi modi, abbiamo partecipato al bando regionale Progetto 0-6 e proprio venti giorni fa abbiamo suddiviso anche con le altre scuole private dei fondi, circa 9mila euro, estendendo inoltre dei progetti educativi, come quello musicale e di educazione fisica anche al Niccolai. Se servirà siamo pronti a fare la nostra parte nei limiti del possibile».
(Redazione Cm)
Siamo una delle 62 famiglie coinvolte. Abbiamo scelto questa scuola proprio per l'ambiente familiare che propone e che tale è rimasto seppur in una situazione di difficoltà e nelle difficoltà si resta insieme. La scuola sta facendo di tutto per darci delle opzioni ma fino a che non saranno tutti negativi l'asur non dà il permesso alla riapertura, non è una decisione della scuola. Il personale scolastico non ci ha mai lasciato soli anzi ci sono venuti incontro non facendoci pagare le rette fino a che non avranno il permesso per la riapertura
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