Covid hotel, 30 stanze occupate al Recina
«Utilissimo per liberare gli ospedali»

L'ASSESSORE Stefano Aguzzi fa il punto della situazione sulle strutture: «Per ora ne abbiamo contrattualizzate solo due, a Montecassiano e a Senigallia. Il turn over è assiduo e sono sufficienti». Come si accede? «Sono le Asur a stabilire chi ne ha bisogno». Il direttore Mosca: «Nessuna difficoltà oggettiva e massima collaborazione»

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L’assessore Stefano Aguzzi

 

di Alessandra Pierini

Il Recina di Montecassiano resta Covid hotel di riferimento per il sud delle Marche. Al momento è l’unico contrattualizzato dalla Regione, oltre a quello di Senigallia. «Abbiamo visionato tutti i 14 alberghi che hanno dato la loro disponibilità – dichiara l’assessore Stefano Aguzzi – ma ne abbiamo contrattualizzati solo due perché per ora sono sufficienti. Fortunatamente il turn over in queste strutture è assiduo. Ospitano persone in via di guarigione e la residenzialità si riduce a periodi brevi, spesso dopo pochi giorni possono tornare a casa». Questo non vuol dire che sono inutili, anzi: «Sono preziose perché consentono di liberare posti negli ospedali ma allo stesso tempo non ne servono molti».
A chi bisogna rivolgersi per accedere? «Non ci si può rivolgere a nessuno  – spiega l’assessore – perché gli ingressi sono gestiti dall’Asur che seleziona tra i soggetti ricoverati coloro che sono ancora contagiosi e non possono tornare a casa ma allo stesso tempo non stanno così male da aver bisogno della degenza in ospedale. Di fatto è un ricovero».
Quanto costano queste strutture alla Regione? «C’è un protocollo di intesa che è stato votato e sottoscritto e che prevede l’affitto di tutte le stanze della struttura a 30 euro al giorno, mentre per quelle occupate la Regione paga 55 euro al giorno. Questo sarà valido fino al 31 dicembre poi valuteremo se sarà necessario un rinnovo».

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Luciano Mosca, direttore del Recina Hotel che in questo periodo ospita positivi

Intanto al Recina Hotel di Montecassiano sono 30 le stanze occupate. «Abbiamo già avuto 8-10 ospiti che si sono negativizzati e quindi dimessi – chiarisce il direttore Luciano Mosca – al loro posto sono stati reintegrati nuovi utenti. Tutto procede nella massima tranquillità, non abbiamo nessuna difficoltà oggettiva. Offriamo la massima presenza e abbiamo con l’Asur una proficua collaborazione».

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