I codici Ateco delle aziende contenuti nel nuovo Dpcm (clicca sull’immagine per leggere l’allegato integrale)
Il premier Giuseppe Conte lo aveva detto ieri sera in conferenza stampa e le indicazioni sono presenti nel decreto appena pubblicato: in attesa delle riaperture delle aziende del comparto manifatturiero ed edile previste il 4 maggio, da oggi possono ripartire quelle del settore manifatturiero la cui attività sia rivolta prevalentemente all’export e le aziende edili, solo per i cantieri su dissesto, scuola, carceri e edilizia residenziale pubblica.
Apertura consentita nel rispetto della sicurezza nei luoghi di lavoro. Dal 4 maggio riapriranno la manifattura, le costruzioni e il commercio all’ingrosso funzionale. È di dieci articoli il nuovo decreto del presidente del Consiglio dei ministri firmato ieri dal premier Giuseppe Conte. All’allegato 3 del decreto c’è l’elenco dei codici Ateco per i quali è possibile la riapertura: comprende tra gli altri il tessile, la moda, il comparto del vetro, la fabbricazione di mobili.
Fabio Giulianelli, ad del gruppo Lube lo aveva già detto qualche giorno fa: «Nel breve periodo sono state prese le decisioni più naturali per fronteggiare il Covid-19, quello che ci fa più paura è la ripartenza. Sarà quello il momento più duro, siamo parte di un’economia globalizzata dove la concorrenza è fortissima. Ogni settimana in più di chiusura è per noi un macigno; ma insieme alle aziende devono riaprire anche i negozi, garantendo ovviamente la sicurezza dei lavoratori e dei clienti, altrimenti non serve e a nulla riaprire le fabbriche. Se non si vende non si produce e di conseguenza non si possono pagare gli stipendi; è un circolo vizioso». Il giorno dopo l’ultimo decreto del premier Conte, l’imprenditore Fabio Giulianelli tace, è in fabbrica a verificare la situazione in attesa della ripartenza fissata per il 4 maggio prossimo con tutto il necessario per garantire gli standard di sicurezza richiesti: dalle mascherine ai guanti, agli igienizzanti, fino ai termoscanner per la rilevazione della temperatura. Il lavoro infatti sarà organizzato in due turni, metà dipendenti faranno il primo turno dalle 6 fino alle 13 e l’altra metà il secondo turno, che partirà alle 13,15 per terminare alle 20,15, questo sia negli uffici che nella produzione in modo che non ci sia alcun pericolo per tutta la forza lavoro.
(L. Pat.)
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