Ubaldo Cerulli dell’Ugl di Macerata, interviene con una lettera sul dibattito politico in corso in vista delle elezioni comunali della prossima primavera:
“Sono un ex militante di Forza Italia, partito nel quale ho spesso dato il mio apporto, sempre disinteressato, volendo restare libero di esprimere il mio pensiero anche in contrasto con le strategie di partito (chi mi conosce non può che confermarlo) che, come si può riscontrare, hanno portato ad una continua perdita di consensi. Recentemente sono uscito dal partito in quanto deluso dal mancato e tanto decantato rinnovamento sia da parte dei vertici nazionali che regionali e, per quanto ancora nei loro poteri comunali. Ciò premesso, dopo aver letto l’intervista fatta da Cronache Maceratesi al senatore Remigio Ceroni e al coordinatore cittadino, Riccardo Sacchi (leggi l’articolo), vorrei esprimere le seguenti osservazioni: il senatore Ceroni, giunto ormai al suo terzo e ultimo mandato, dichiara “gioco da tanti anni… e sopratutto non rubo”. Ebbene, nei fatti, i l suo modo di giocare non mi sembra abbia generato risultati positivi sia a livello regionale che provinciale e comunale. Quanto al “non rubo” non è certo un merito ma un dovere per chi viene eletto, anzi designato dai vertici romani. Veniamo ora a Sacchi: “Prima ci deve essere il cavallo poi… il fantino” A mio parere è il cavallo (candidato) che corre e se non è quello giusto a nulla servono i fantini (componenti liste amiche) e il cavallo non arriverà mai primo! Infine non mi risulta che la riunione da lui indetta sia stata rinviata ma bensì annullata per la totale mancata adesione di tutti gli invitati — peraltro formalmente dichiarata e motivata -. Mi auguro che a breve venga individuato il candidato (cavallo) idoneo che, supportato da una ampia coalizione, riesca a togliere il primato ad una coalizione di centrosinistra che ha portato la nostra città al degrado attuale e che sia inoltre capace di riavvicinare alla politica attiva i tanti cittadini delusi”.
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Cavalli? Fantini? Che tristezza questo modo di pensare! Non è il candidato che conta, e nemmeno le promesse elettorali. Siamo noi cittadini che abbiamo il potere, ma non serve proprio a nulla se non lo sappiamo o vogliamo usare. Come? Informarci, partecipare ed avere il coraggio di votare un perfetto sconosciuto ai “giri” maceratesi. Tutti dicono di non volere più il vecchio, ma poi votano sempre gli stessi, i quali hanno già pronta la lista delle persone da ficcare in tutti i posti possibili. E così restiamo sudditi.