Monastero di Santa Chiara,
2 milioni per la casa accoglienza

CAMERINO - L’Ufficio Speciale Ricostruzione ha concesso il contributo per l’immobile che fa parte del complesso situato nel borgo di San Venanzo, a ridosso del centro storico

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Il centro di accoglienza

La casa accoglienza del Monastero di Santa Chiara verrà riparata dai danni del sisma. L’Ufficio Speciale Ricostruzione, infatti, ha appena concesso un contributo di 1.978.440 euro per l’immobile che fa parte del complesso situato nel borgo di San Venanzo, a ridosso del centro storico di Camerino.

Il monastero, la cui area risultava edificata già dal 1385, ha subito numerose modificazioni nel corso del tempo, la più importante nel 1799, quando un terremoto distrusse la città: esso fu quasi totalmente raso al suolo, secondo le fonti rimase in piedi solo il refettorio.

Attualmente Santa Chiara è costituito da quattro corpi: chiesa, foresteria, convento e, appunto, la casa d’accoglienza collocata nell’ala nord. Questo edificio si sviluppa su tre piani, e prima del sisma ospitava cucina, lavanderia, sale d’incontro, le camere nella parte superiore e un ampio cortile circondato da mura.

monastero-santa-chiaraL’intervento che verrà messo in campo per riparare i gravi danni subiti in occasione del sisma del 2016/2017, tra cui distacchi e lesioni, tratta restauro e risanamento conservativo del fabbricato, e riguarderà sia la parte strutturale che di efficientamento energetico, più opere aggiuntive finalizzate alla migliore fruizione.

Al tempo stesso, l’idea è anche di puntare al recupero filologico del fabbricato, eliminando gli interventi degli anni ’50 che hanno alterato la configurazione originale dell’impianto. Anche nella descrizione del vincolo è infatti riportato che “Durante il XX secolo il complesso è stato oggetto di numerosi interventi di restauro che hanno spesso alterato, con sostituzione di elementi strutturali ed architettonici, la configurazione originale dell’impianto. L’ultimo restauro è stato realizzato intorno agli anni ’50.”

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