Ricostruzione, l’allarme dei geometri:
«Si è arrivati a 3.500 euro a metro quadro»
Castelli annuncia due nuove ordinanze

CALDAROLA - Incontro con l'Ordine, i tecnici hanno messo sul piatto le criticità maggiori. Il commissario ha parlato di due nuovi atti in arrivo: uno sull'istituzione dell'ufficio cantierizzazione che gestirà la logistica e la priorità da dare ai cantieri di comuni come Camerino, Visso, Ussita, Pieve Torina, Castelsantangelo e l'altro sulle nuove scadenze per la presentazione dei progetti dopo il 31 maggio

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L’incontro di Caldarola

 

di Monia Orazi

Due nuove ordinanze in arrivo dal commissario straordinario Guido Castelli, una sulla ricostruzione dei centri storici più danneggiati, con l’ufficio cantierizzazione che gestirà la logistica e la priorità da dare ai cantieri di comuni come Camerino, Visso, Ussita, Pieve Torina, Castelsantangelo sul Nera ed Arquata del Tronto, un’altra sulle nuove scadenze per la presentazione dei progetti dopo il 31 maggio. La struttura commissariale sta lavorando anche sul cosiddetto trattamento di maggior favore per chi ha presentato i progetti, ma il cui iter è ancora in corso, per sbloccarli in vista del finanziamento. Castelli spera di poter approvare nella cabina di coordinamento sisma del prossimo 27 aprile la maggiorazione del contributo del 20 per cento per le abitazioni unifamiliari, che hanno il piano terra adibito a bottega o attività artigianale. Annunciata la volontà di dare più potere ai sindaci nella ricostruzione privata, per sbloccare i lavori di ricostruzione pesante o di aggregati in cui ci sono problemi di disaccordo o manca l’assenso di qualcuno: sono questi alcuni degli annunci fatti dal commissario Castelli ieri pomeriggio a Caldarola, nel corso dell’incontro “Prospettive per la ricostruzione” organizzato dall’Ordine dei geometri di Macerata, in collaborazione con l’ordine nazionale e i collegi dei geometri delle province del cratere, presente il prefetto Flavio Ferdani, i comandanti locali delle forze dell’ordine e altre autorità locali. I tecnici hanno presentato un documento analitico in cui hanno denunciato alcune difficoltà della ricostruzione. La richiesta principale è stata quella di togliere i limiti al numero massimo di otto professionisti per ciascun progetto, su questo Castelli si è dimostrato disponibile. Lanciato l’allarme sul forte aumento dei costi di ricostruzione, che ormai si aggirano sui 3500 euro al metro quadro.

IMG-20230420-WA0029-325x244LE RISPOSTE DEL COMMISSARIO – Castelli si è aperto al confronto, annunciando l’arrivo di un’ordinanza per la gestione dei cantieri nei centri storici dei paesi più danneggiati, di cui il paese modello sarà Camerino: «Riguarderà anche Pieve Torina, Visso, Castelsantangelo sul Nera, Ussita, Arquata del Tronto. Ci sarà una gestione amministrativa della cantierizzazione, i comuni non sono attrezzati per farlo, con un ufficio che coordinerà ed eserciterà il potere di ordinare i lavori e la logistica dei cantieri. Spingeremo per quanto riguarda gli aggregati sui poteri sostitutivi dei sindaci, per superare il diritto di veto nella ricostruzione pesante. Ad esempio per situazioni come Visso e altre simili si sta pensando all’appalto integrato pubblico privato». Per quanto riguarda la cessione dei crediti del superbonus ha detto Castelli: «Stiamo approntando con il governo una piattaforma per togliere di mezzo 19 miliardi e mezzo di crediti incagliati. Avrò un incontro con Abi (associazione banche italiane) ad inizio maggio. Si sta pensando di permettere all’usr di validare le lavorazioni del super bonus per armonizzare le procedure. Per quanto riguarda la maggiorazione del contributo per gli edifici unifamiliari, spero giovedì prossimo di risolvere questo problema in cabina di regia. In vista anche l’ordinanza sull’armonizzazione delle scadenze dopo il 31 maggio. Ci sono questioni connesse al cas che stiamo affrontando con un’interlocuzione preventiva alla Corte dei conti. Stiamo elaborando una proposta con scadenze sollecitatorie e realistiche, ragionando su come ridurre l’esborso mensile del Cas.

IMG-20230420-WA0030-325x244L’intento è quello di scoraggiare atteggiamenti opportunistici, di indebita percezione del cas, utilizzando dopo sei anni e mezzo la filosofia dell’ago e del filo». Per quanto riguarda i limiti al numero di professionisti, ai contratti ed allo spacchettamento delle prestazioni Castelli ha detto: «L’impostazione del testo unico non è dogmatica, stiamo lavorando a delle modifiche alla piattaforma Gedisi con Fintecna». Un’esponente del comitato “Mutui sulle macerie” ha chiesto che la quota di interesse sia applicata solo per il periodo di sospensione del mutuo e non sulla quota intera del capitale, rappresentando quindi un aggravio per chi ha stipulato il mutuo. Sui mutui Castelli ha detto che avrà a breve un incontro con Abi, ma che è una questione molto complessa e che non è possibile  l’intervento dello Stato perché si tratterebbe di dare fondi a aziende private. Il commissario ha anche annunciato l’approvazione ieri, da parte della Corte dei conti, del piano delle opere pubbliche per le Marche per 650 milioni di euro: «Va curato l’arrivo di imprese e operatori e progettisti in queste zone, ora con il 110 solo nelle zone del cratere ci sono una serie di imprese e professionisti che arriveranno e questo ci impone di continuare ad avere grande attenzione, per quella che finora è stata una ricostruzione immacolata, senza ingerenze della criminalità, anche se la Dia ci ha avvertito che il rischio esiste».

IMG-20230420-WA0031-325x244LE RICHIESTA DEI PROFESSIONISTI – Ha detto Paola Passeri presidente dell’ordine dei geometri di Macerata: «Fino ad oggi abbiamo lavorato sulle stesse pratiche sisma che ci ricadono addosso, la ricostruzione non avanza e per questo si dà la colpa ai tecnici. Uno dei punti critici del testo unico è proprio quello relativo alle figure professionali, quando si fanno progetti complessi o per gli aggregati servono molti progettisti, c’è anche il discorso della co-progettazione. Torniamo all’ordinanza 12, rincorriamo sempre le norme siamo in affanno e questo genera difficoltà. Le problematiche vanno condivise ascoltando i presidenti degli ordini delle province del cratere, perché noi conosciamo quello che accade davvero altrimenti si perdono per strada». Vittorio Lanciani presidente dell’Ordine degli architetti di Macerata, ha denunciato le difficoltà: «La macchina della ricostruzione non deve slittare, i professionisti devono lavorare insieme più possibile, per questo abbiamo chiesto un tavolo ampliato di confronto con Castelli. Il subappalto è un problema non aiuta ad individuare le responsabilità dei professionisti. Ci sono assurdità, forse studiate a tavolino, per non far funzionare la macchina, va liberalizzata la possibilità di aggregare i tecnici in modo semplice e veloce e la libertà di fatturare e di intraprendere come organizzare il lavoro». L’ingegnere Gianfranco Ruffini dell’ordine di Macerata ha detto: «Fa male rincorrere norme senza senso, se i comuni avessero dato la priorità di lavorare sui residenti indicando gli edifici necessari, a quest’ora avremmo già fatto rientrare l’ottanta per cento della popolazione. Stiamo lavorando su cose che in questo momento non servono, vanno scritte bene le norme, non devono essere consentite norme interpretabili. L’ordinanza 110 non è stata recepita dai comuni, che si muovono tutti in modo differente. Il superbonus 110 ha dato fastidio rallentando la ricostruzione, 200 colleghi hanno firmato un appello ai professionisti per venire a lavorare qui, non si è visto nessuno perché è complicato lavorare nel cratere». Sono intervenuti anche Leo Crocetti del comitato sisma, Enrico Rispoli consigliere e segretario dell’ordine nazionale dei geometri ed il sindaco di Caldarola Luca Maria Giuseppetti: «I miei cittadini hanno perso la pazienza, quando si è in un paese dove manca il centro storico manca tutto, viviamo la periferia ed abbiamo perso il cuore della nostra città. Non è facile stare dietro alla ricostruzione morale della gente che vive qua. Ora dopo il blocco dato dal 110 per cento stiamo ripartendo. Chiedo al commissario Castelli di aiutare i centri più colpiti, privi come noi di centro storico. Entro quest’anno speriamo di poter riaprire il teatro, nostro unico luogo di aggregazione, il mio obiettivo è riportare la gente in piazza, ci voglio riuscire. Chiedo al commissario anche che sia prolungata la zona franca per le attività commerciali ed artigianali locali»

IMG-20230420-WA0026-325x244L’ALLARME PER I COSTI DI RICOSTRUZIONE – L’allarme lanciato sia dallo stesso commissario che da Marco Trovarelli, direttore dell’ufficio speciale ricostruzione riguarda l’esplosione dei prezzi della ricostruzione stessa. Si viaggia ormai secondo i dati forniti da Trovarelli a 3.500 euro al metro quadrato, solo parzialmente coperti da circa duemila euro del contributo di ricostruzione, a cui si aggiunge il superbonus. Sullo stato attuale dell’utilizzabilità concreta del superbonus, alcuni tecnici hanno evidenziato la differenza tra ribassi di maggiore percentuale offerti dalle imprese per aggiudicarsi gli appalti pubblici, rispetto a percentuali irrisorie di ribasso nella ricostruzione privata, evidenziando come il 110 per cento sia indispensabile ai privati per sostenere gli accolli, anche se di fatto è emerso dalle loro parole come il superbonus abbia fortemente rallentato la ricostruzione, con la fuga delle imprese dal cratere.

LE RICHIESTE DELL’ORDINE DEI GEOMETRI – È stato richiesto di liberalizzare il numero dei professionisti incaricati in un progetto, gestibili dalla piattaforma Gedisi e di spacchettare le prestazioni professionali, tornando a quello che era previsto nell’ordinanza 12, superando i limiti dell’attuale testo unico della ricostruzione privata, facilitando anche la gestione dei contratti. Presentata anche la richiesta di rivedere il limite alla concentrazione degli incarichi, almeno dal lato delle prestazioni secondarie, prevedendo termini ragionevoli per le scadenze, evitando ai tecnici la rincorsa a date troppo ravvicinate. È stato chiesto di estendere la maggiorazione del 20 per cento per gli edifici unifamiliari casa e bottega, di elevare fino a 516.000 l’esclusione dell’attestazione della soa per far lavorare le imprese più piccole argomento che vede le perplessità dei costruttori, riammettere a contributo edifici con scheda Aedes B e C e danni lievi; poter usare sia il prezziario cratere sisma, che il prezziario regionale per il conto dei lavori. Altri temi toccati riguardano un ribasso nei contratti d’appalto delle imprese, soprattutto lo sblocco della cessione dei crediti del 110 per cento.

IMG-20230420-WA0028-325x244RIUNIONE DELLA CONSULTA PER LE CHIESE –  Si è tenuta nella sede della Cei alla presenza del presidente della Cei, cardinale Matteo Zuppi, del segretario generale della Cei, monsignor Giuseppe Baturi, del commissario, Guido Castelli, e del Soprintendente Speciale per le aree colpite dal sisma del 24 agosto 2016 (Mic), ingegner Paolo Iannelli.

«Ringraziamo per la disponibilità ad ascoltare e dialogare su questioni centrali per la vita delle nostre comunità: dobbiamo lavorare insieme per rispondere alle esigenze dei territori, molti dei quali sono ‘aree interne’ che hanno già difficoltà a guardare al futuro. Sono la nostra storia e speriamo siano anche il nostro futuro. Per questo, è necessario far sì che la serietà e i dovuti controlli non intralcino l’attuazione dei progetti», ha affermato il presidente della Cei.

«In un clima collaborativo e operativo si è svolto l’incontro di oggi che rappresenta una prima occasione di confronto utile per fare il punto sulla ricostruzione degli edifici di culto – ha dichiarato Castelli -. È ora necessario ipotizzare tutte le forme di collaborazioni valide e possibili, prioritariamente finalizzate all’esigenza dell’attuazione accelerando la cantierizzazione degli edifici di culto delle quattro regioni colpite dal sisma del 2016». Le chiese e gli edifici di culto, sia pubblici che privati, danneggiati dalla sequenza sismica del 2016-2017 sono stati 2.456. La programmazione commissariale prevede 1.260 interventi finanziati, per un valore di oltre 757 milioni di euro.

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