Gara per i container sospesa,
lo sfogo di una terremotata:
«Mi sento presa in giro»

TOLENTINO - Una cittadina contesta la scelta del Comune di mettere in stand by le offerte arrivate dopo l'interessamento della Provincia: «Un conto è venire esclusi perché in presenza di un’offerta più importante, altro è vedersi messi da parte come niente fosse»

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L’area container di Tolentino

di Francesca Marsili

«Vista l’esistenza di un bando, se la Provincia era interessata all’acquisto avrebbe dovuto partecipare come tutti coloro che hanno inviato l’offerta. Posso capire la pubblica utilità, ma questo non giustifica un comportamento del Comune, a mio avviso scorretto, dove ci si alza la mattina e si cambiano le regole. Mi sento presa in giro e trattata come se non esistessi». E’ lo sfogo di una cittadina che, dopo aver partecipato alla gara per la vendita dei container, ha appreso da Cronache Maceratesi che il Comune di Tolentino ha congelato l’apertura delle buste a seguito della manifestazione di interesse da parte della Provincia di acquistare l’intero lotto. Intenzione comunicata al Comune con una nota a ridosso dell’apertura dei plichi. Preferisce restare anonima, e spiega che assieme a lei altre persone sono rimaste deluse nell’apprendere che un Ente venga privilegiato rispetto a chi ha formulato nei modi e nei termini stabili la propria offerta.

«Un conto è venire esclusi perché in presenza di un’offerta più importante, altro è vedersi messi da parte come niente fosse. Queste scorrettezze tra Pubbliche amministrazioni non mi piacciono, sebbene la motivazione addotta sia dalla Provincia sia dal Comune di Tolentino è quella della pubblica utilità – precisa -. Sono terremotata, da tempo cercavo un container per mettere i mobili della mia casa dove a breve partiranno i lavori di abbattimento e ricostruzione; nuovi costano tantissimo e usati non si trovano. Appena saputo della vendita mi sono mossa. Ancor prima di leggere della gara – prosegue – ho chiesto informazioni per l’acquisto e successivamente ho inviato la mia offerta».

La donna, pur specificando che il motivo per il quale era intenzionata all’acquisto dei container non era un elemento che forniva un maggior diritto rispetto ad altri, crede che quanto avvenuto è una scorrettezza. «E’ da tempo che se ne parla, la Provincia poteva attivarsi anche prima che il Comune avesse scelto di emettere la gara. O avrebbe potuto partecipare come tutti coloro che hanno manifestato interesse. Sicuramente sarebbe stata anche l’aggiudicataria di tali beni, visto che fra i privilegi dell’assegnazione c’è anche il numero di container richiesti». Si rivolge al Comune di Tolentino che ha, al momento, lasciato sigillate le offerte in attesa di capire come muoversi nei confronti della richiesta della Provincia: «Voi prima di essere amministratori siete stati cittadini. Come avreste giudicato questo comportamento? Un voltafaccia?». Ribadisce di sentirsi presa in giro come cittadina e «scavalcata a pie’ pari, anzi trattata come se non esistessi, come se le esigenze di ognuna delle persone che hanno partecipato al bando sono il nulla». Conclude il suo disappunto evidenziando anche che: «Coloro che hanno partecipato lo hanno fatto non per speculare, ma per colmare delle esigenze reali non meno importanti di quelle degli Enti pubblici, derivanti magari dai disagi causati dal sisma del 2016, come nel mio caso». E non ultima una questione non economica, ma di principio: «Il costo di 16 euro del valore bollato ci verra’ rimborsato?».

 

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