L’intervento odierno di Guido Castelli
«I cammini lauretani rappresentano una realtà caratteristica e rilevante dei nostri territori, la Cabina di coordinamento integrata, che governa il processo del Piano nazionale complementare sisma, ha messo a disposizione 50 milioni di euro per finanziarli nella zona del cratere, di cui circa 32 milioni per le Marche» così il commissario alla ricostruzione Guido Castelli, nel suo intervento oggi in apertura del convegno “Via lauretana e rinascita dei territori sismici”, nella cattedrale di San Giovanni di Macerata.
Castelli ha illustrato sia i finanziamenti dedicati ai cammini («su cui stiamo intervenendo con un approccio strategico»), che dovranno essere fruibili anche dai ciclisti, sia la strategia più ampia di rilancio del turismo lento che interessa le quattro regioni colpite dagli eventi sismici del 2016. Una quota dei finanziamenti per i cammini sarà destinata alla messa in sicurezza e manutenzione. Altrettanto importanti saranno gli investimenti per i servizi di alloggio e ristoro, destinati ai camminatori e ai pellegrini. Particolare attenzione viene rivolta anche all’accessibilità dei percorsi, per consentire alle persone con disabilità di vivere l’esperienza del cammino e del pellegrinaggio.
«Le Marche sono state storicamente marginali nell’asse infrastrutturale dei cammini, ora abbiamo la possibilità di rileggere il nostro territorio alla luce di disponibilità finanziarie importanti, che difficilmente avremo nuovamente in futuro – ha sottolineato Castelli -. Se da un lato c’è il programma NextAppennino, con il suo miliardo e 800 milioni per lo sviluppo, e con una risposta straordinaria ai bandi da parte del territorio, dall’altro ci sono già in atto azioni rilevanti da parte della Regione: dal Contratto istituzionale di sviluppo, che finanzia il cammino delle terre mutate da Fabriano a L’Aquila, fino al programma Marche Outdoor. Il nostro compito è ora ragionare in modo complementare, mettendo a sistema tutti questi interventi».
Soprattutto perché, ha ricordato Castelli, «abbiamo di fronte eventi importanti che ci fanno comprendere quali flussi turistici possiamo intercettare nell’Appennino centrale: il Giubileo del 2025, l’ottavo centenario della morte di San Francesco del 2026 e il 2028 per il quinto centenario dell’approvazione pontificia dell’ordine dei cappuccini».
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