Ugo Bellesi
di Ugo Bellesi
“Quousque tandem abutere patientia nostra?”. Fino a quando dunque abuserai della nostra pazienza? Questa celebre frase, pronunciata da Cicerone contro Catilina, potrebbe essere presa in prestito da noi marchigiani, e in primis dalla Giunta regionale, per le varie angherie e soprusi commessi in danno delle Marche. Responsabile non è il Governo attuale e neppure quelli precedenti ma vari Enti pubblici che, nel tempo, a vario titolo si sono occupati delle Marche.
Non rivangheremo quanto è successo dopo il terremoto del 2016, con le Sae costruite in ritardo di mesi, con i terremotati trasferiti lungo la costa che più volte hanno dovuto cambiare destinazione perché arrivavano i villeggianti, con le famiglie che hanno avuto le case ricostruire ma debbono attendere mesi prima di potervi rientrare perché non si fanno gli allacci all’energia elettrica, con grossi paesi lasciati senza sportello bancario, con uffici postali e farmacie difficili da raggiungere per chi non ha l’auto, con gli anziani lasciati senza un luogo di ritrovo in cui incontrarsi e farsi vicendevolmente coraggio ma costretti a rimanere rinchiusi entro quattro mura di cartongesso. E si potrebbe continuare ancora a lungo ricordando che l’asportazione delle macerie ad un certo punto si è interrotta per lunghi mesi ed è stata autorizzata la ripresa solo in questi giorni. Va sottolineata anche la lentezza con cui la Soprintendenza di Ancona, oberata di lavoro e con l’organico insufficiente, rilascia le autorizzazioni a ricostruire gli edifici pubblici.
Un’area Sae a Ussita
Né va dimenticato il fatto che le ingiunzioni di pagamento delle bollette non arrivano alle Sae dove vivono i terremotati ma alle loro vecchie case diroccate, dove non c’è nessuno, creando problemi infiniti per intere famiglie. E non parliamo neppure delle previste “demolizioni di vecchi ed isolati edifici dei centri storici per far posto ad immondi scatoloni – come si legge in una documentata protesta giornalistica – offerti alla speculazione edilizia per sfruttare al massimo superfici e volumi. Le demolizioni di Visso sono il frutto avvelenato di una ‘ordinanza speciale’ che s’intreccia con il programma straordinario per la ricostruzione”. Infatti ci si dimentica che “la conservazione del patrimonio edilizio storico e dei tessuti edilizi minuti determina il carattere degli insediamenti tradizionali delle terre alte dell’Appennino che rappresentano l’anima vera dei luoghi”. Non per nulla l’avvocato Giuseppe De Rosa di recente aveva intitolato un suo editoriale con il quesito: “E se fosse toccato a Spoleto o a Urbino?”, alludendo al fatto che certamente la ricostruzione post sisma in queste città sarebbe stata molto più celere di quella che toccherà a Camerino.
Code in superstrada dopo un incidente
E veniamo ai fatti di questi giorni. L’Anas è impegnata nei lavori di manutenzione della superstrada che riguarda la nostra provincia. Lavori indispensabili ma anche urgenti perché il degrado di alcune strutture era già evidente. Ebbene i lavori sono iniziati nel 2019 con il primo cantiere e poi ne sono stati aperti altri nove che rendono la superstrada non solo poco praticabile (tanto che molti automobilisti preferiscono la vecchia statale) ma addirittura pericolosissima. E gli incidenti infatti sono all’ordine del giorno specialmente dove ci sono i restringimenti di carreggiata. Ci si chiede: ma quando finirà questa manutenzione? Se si trattava di lavori così impegnativi da richiedere anni (ricordiamo che sono iniziati nel 2019) perché non si sono iniziati prima? E perché si sono dovuti aprire dieci cantieri tutti insieme? Tutte le superstrade si trovano in simili condizioni di degrado? Certamente no. Infatti se si fosse trattato di altra regione – citiamo a caso Milano – sicuramente la manutenzione sarebbe stata più tempestiva. Non solo ma anche i lavori sarebbero stati “più veloci”. Ma siamo nelle Marche e quindi tutto è lecito e tutto è possibile. Forse per certi Enti al di sotto dell’allineamento Firenze-Bologna è tutto Sud?
Non parliamo poi dei cantieri che da mesi mettono in crisi gli automobilisti che transitano lungo la A14 dove è impegnata Autostrade per l’Italia con vari cantieri installati soprattutto tra Pedaso e San Benedetto del Tronto. Anche qui, per superare quei cantieri, si preferisce lasciare l’autostrada e servirsi della vecchia statale Adriatica. Infatti è letteralmente “micidiale” servirsi della A 14. Fino ad oggi si sono registrati numerosi incidenti con la conseguenza che nove persone vi hanno perso la vita. Hanno promesso che i lavori delle due gallerie di Pedaso e di Monte Renzo finiranno tra metà aprile e fine maggio. E qui vale la pena fare ancora un confronto con il Nord. Siamo sicuriche se si fosse trattato dell’autostrada per Venezia i lavori sarebbero andati così per le lunghe? E pensiamo che non si sarebbe fatto proprio nulla per evitare nove morti? E lasciamo perdere molti altri argomenti che pure dimostrano come “là dove si puote” le Marche sono considerate regione del Sud. Ricordiamo ad esempio la lentezza con cui procedono i cantieri per il raddoppio della Fano-Grosseto. Nè dimentichiamo che si era parlato di potenziare la ferrovia adriatica con un nuovo binario per velocizzare il traffico nord-sud. C’era anche una iniziativa che riguardava la Salaria che collega Ascoli con Roma. Non se n’è saputo più nulla. Forse erano soltanto delle promesse e non l’avevamo capito? Ma intanto apprendiamo che è in via di ultimazione la 4° corsia “dinamica” sulla A4 tra Torino e Venezia. Ma è pronto anche il progetto sulla A11 per la 3° corsia della Firenze-Pistoia. Ed è stata ultimata con otto mesi di anticipo la 3° corsia tra Quarto d’Altino e San Donà di Piave di appena 18 km ma con 9 cavalcavia, 6 sottopassi e 5 ponti. Inoltre è stato finanziato con 147 milioni il progetto sulla A8 Milano-laghi di appena 4/5 km che sarà la prima autostrada d’Italia a 5 corsie. C’è da esserne orgogliosi. Così però è tutto chiaro: vogliamo confrontare Ancona con Quarto d’Altino o la nostra A14 con la Milano-Laghi? Neanche a pensarci…
Noi settempedani so cinquantanni che ci prendono in giro per una bretella
Sempre peggio, non c' e' inversione di tendenza , governo regionale immobile, siamo una regione del sud , fra poco lotteremo per occupare l' ultimo posto nella classifica delle regioni italiane.
Qualcuno mi ha dato finalmente una o meglio più risposte. Le marche di serie c come l Irpinia
DI chi è la colpa? 1) Dell'Europa 2) Dei migranti 3) Di chi puntualmente vi viene a prendere in giro con le felpette recanti il nome del comune colpito dal terremoto, promettendo mari e ponti (di Messina), per scordarsi dopo mezz'ora dell'esistenza delle Marche? Io punto tutto su quegli afghani ingrati che scappano - incomprensibilmente - dal regime talebano e da qualche decennio di guerre
E al centro chi comanda???
A nord comanda Salvini
è grave per dire una cosa del genere, stiamo messi malissimo, una regione abbandonata e nessuno che investe, e quando non ci sta nessuno che investe è triste come storia....
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
Chi abuserebbe della vostra pazienza? Nomi e cognomi, altrimenti le considerazioni perdono di valore.
Stiamo diventando dei FONTAMARESI.
Il paragone con il Sud non mi pare calzante, giacché l’Abruzzo (la cui latitudine è notoriamente inferiore a quella delle Marche) da oltre 50 anni dispone di ben due autostrade di collegamento con la Capitale.
…fatevelo spiegare fa quel signore con il rosario in mano invitatelo e gli fate ripetere quello che vi avevano promesso in campagna elettorale per la regione Marche…lo avete votato con larga maggioranza perciò qualcosa vi dirà chissà se anche LUI vi risponderà come qualche deluso …” la colpa è del PD”…”MODELLO MARCHIGIANO”…
Per il sig. Pinelli. L’orografia non aiuta certo le Marche. Basti infatti pensare alla linea ferroviaria Roma-Ancona e confrontarla con la linea ferroviaria Roma-Pescara.
chiamare le Marche regione del
sud è un insulto per il
sud in quanto sono anni che scrivo email al comune di Potenza Picena non ho mai ricevuto risposte anche via pec,oggi per sbaglio mi è partita una email al comune di Potenza anziché Potenza Picena e dopo mezz’ora ho ricevuto una risposta …
Sig. Iacobini, in Abruzzo dal 1984 hanno realizzato il traforo del Gran Sasso, quasi 11 chilometri, quindi, se si vuole, gli ostacoli orografici possono essere superati. Quanto alla linea ferroviaria Roma-Ancona, meglio stendere un velo pietoso: ad oggi il treno più veloce è ancora il Pendolino, vanto delle FFSS ma … negli anni ’60
Completamente d’accordo con il prof. Bellesi, ma faccio un’osservazione ed una considerazione.
Il tratto autostradale Quarto d’Altino – San Doná di Piave fa parte dell’A4 Torino Trieste, forse la più trafficata tra le autostrade italiane. Ed amche lì non le dico i morti, gli incidenti più o meno gravi, prima e durante i lavori.
Per i collegamenti con Roma, lAbruzzo ha avuto Remo Gaspari, le Marche Arnaldo Forlani.
Mi fermo qui.
Per il sig. Pinelli. Sarà impossibile rendere a doppio binario l’intera linea Roma-Ancona, troppe montagne sarebbero da sventrare. Allora aspettiamo le macchine volanti.
A mio giudizio è mancata una visione d’insieme. Questo territorio ha iniziato a sfaldarsi prima del sisma del 2016; fino a 10/12 anni fa era impensabile che qualcuno prendesse in considerazione l’idea di spostare il baricentro della propria vita per una distanza maggiore di 30 km. Questa dinamica è diventata tangibile ed evidente nel momento in cui il territorio inteso come tessuto industriale, sociale e dei servizi non è più stato in grado di fornire risposte: crisi e chiusure aziendali, crisi immobiliare, servizi con turnover del personale bloccati e concorsi pubblici al palo. Le Marche stavano già scivolando verso il sud e il sisma
del 2016 l’ha reso evidente agli occhi di tutti.