I favoriti all’ingresso nella Giunta Acquaroli: Carlo Ciccioli, Daniela Tisi e Andrea Antonini
di Luca Patrassi
Il governatore della Regione Marche Francesco Acquaroli è al lavoro per definire la nuova giunta e i nuovi assetti dopo l’esodo di tre assessori e di una consigliera verso Roma. Sono infatti approdati nelle varie aule parlamentari tre assessori che sono il leghista Mirco Carloni, che aveva le deleghe allo sviluppo economico, Guido Castelli di Fratelli d’Italia, assessore al bilancio e alla ricostruzione post sisma, l’altra leghista, Giorgia Latini, assessora alla cultura e la presidente della Commissione Sanità Elena Leonardi. Gli equilibri di due anni fa non sembrano destinati ad essere toccati, escono due assessori della Lega ed uno di FdI e di analoga provenienza partitica saranno gli innesti. Si mormora di un rimescolamento di deleghe, ma sono al momento voci che del resto ci sono dal giorno seguente alla nomina del primo esecutivo regionale. Prima delle elezioni politiche in casa Lega i due nomi dati per sicuri erano l’ascolano Andrea Maria Antonini e la fermana Daniela Tisi per rilevare le deleghe rispettivamente di Carloni e di Latini (leggi l’articolo).
Mauro Lucentini
Dopo le elezioni il quadro di riferimento in casa Lega è rimasto più o meno lo stesso anche se potrebbe essere presa in esame l’ipotesi di ripescare il fermano Mauro Lucentini, rimasto fuori a sorpresa (più che altro per il risultato della Lega) dal giro delle porte girevoli Regione-Parlamento. La sua porta, l’unica per la verità di tutto il gruppo, è rimasta bloccata. Però quella di Lucentini sembra una ipotesi da piano B, più che una prima scelta: per l’esponente leghista fermano potrebbero esserci altre soluzioni in vista. Casa Fratelli d’Italia.
Dopo un paio di porte chiuse, lo psichiatra anconetano Carlo Ciccioli torna in ballo per un ruolo in giunta. «Un posto mi dovrebbe spettare» ha detto chiaramente alla conferenza post-voto di Fratelli d’Italia (leggi l’articolo). L’interessato, due anni fa, si era detto pronto a vestire la maglia di assessore alla sanità, e non è stato nominato, poi si era detto pronto a una candidatura di fine carriera in Parlamento e non è stato candidato. Vero che è proverbiale il “non c’è due senza tre” ma tre esclusioni sembrano difficili da digerire, anche in relazione al fatto che una esclusione potrebbe provocare contraccolpi nel partito dorico alla quasi vigilia del voto comunale per Ancona. Altra questione la sostituzione di Elena Leonardi alla guida della commissione Sanità: in pole c’è la leghista maceratese Anna Menghi, resta da capire però se Fratelli d’Italia non abbia nulla da eccepire sulla cessione ad un alleato della commissione di maggior peso. Insomma partita aperta, con Acquaroli alla ricerca della quadra, anche se i vari progetti li aveva già esaminati nel corso dell’estate. Un elemento di novità è legato al fatto che il Governatore vuole trattenere la delega alla Ricostruzione, già tra quelle assegnate a Castelli.
Il rimpasto forzato in Regione per i tre assessori candidati: il borsino dei papabili
Per me è uno scandalo.. prima vogliono il voto e poi appena possono se ne vanno... Mah
Sandro Lorenzetti sempre più in alto!!!
Appero'
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Ma che c’entra Lucentini? Piano B in che senso, come colpo di deretano? Ha perso, a casa come tanti della Lega per Salvini Premier. Passerà a FdI? Prenda il numeretto! Certo Francé che la scelta è difficile. Soprattutto ogni volta che girandoci attorno arrivi allo psichiatra. Prendi un foglio e pensa ad un motivo per cui dovresti scegliere lui e fai una X. Stessa cosa per cui non dovresti sceglierlo e fai una Y. La somma pro o contro è un attimo, il risultato lo vedi pure a vista. Dopo di che passa pure tranquillamente agli altri due e tutto ti sarà più facile. Francé hai mai pensato al sindaco di Civitanova. Lasciamo stare tutte le feste per la sua elezione e i complimenti fattegli e non solo da te ma non è ora che seppellite l’ascia di guerra? In fondo si trattava solamente del suo carattere se voleva rubarti il posto da Governatore.
Vi sono dei padri fondatori della destra che meritano rispetto e visibilità per aver donato la propria vita alla fiamma tricolore. Vi sono giovani della generazione Atreju che proprio grazie all’impegno ed alle sofferenze di quei padri fondatori oggi chiedono rispetto per il risultato elettorale senza averla spenta quella fiamma.Ci sono uomini e donne che per oltre mezzo secolo non hanno mai abbandonato l’Ideale , subendo emarginazione ed oblio e lasciando sul terreno scie di sangue secondo la logica ” uccidere un fascista non è reato “. Ma noi non eravamo fascisti nè potevamo esserlo semplicemente perchè il fascismo è stato consegnato alla storia ma soprattutto perchè eravamo nati DOPO la morte del fascismo che mai avremmo voluto restaurare senza per questo abiurare i nostri padri. Una gran messe salirà sul nostro carro e probabilmente qualcuno di noi ne discenderà per far posto ai ” nuovi ” sempre vigilando ed intervenendo alla bisogna poichè ” furbi ” e ” trasformisti ” abbiamo imparato a riconoscerli. Ma il futuro è dei giovani. Appartiene a loro.Ed in loro confidiamo.
Castelli, che piaccia o meno, è sicuramente una persona di un certo spessore personale e politico. Lucentini mi sembra un po’ un personaggio caricaturale, un Christian De Sica alla veregrense.