La conferenza di questa sera in Regione
di Antonio Bomba
«I danni si calcoleranno in miliardi. Per la stima completa ci vorrà del tempo ma così sarà».
Il governatore Francesco Acquaroli e l’assessore Stefano Aguzzi
Lo ha detto il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, durante la conferenza stampa della Protezione Civile tenutasi poco fa a Palazzo Raffaello e, durante la quale, i principali responsabili della stessa hanno spiegato quanto accaduto il 15 settembre e difendendo l’operato di tutti i protagonisti.
Il presidente della Regione Marche dopo aver ribadito le condoglianze a tutti coloro che hanno perso i propri cari nell’alluvione e spiegato che sono in arrivo misure concrete per aiutare famiglie ed imprese in difficoltà, ha passato la parola agli attori della Protezione Civile.
I danni da alluvione in centro a Senigallia
Ha così iniziato a parlare Paolo Santoni, responsabile del centro funzionale, il quale ha spiegato come nessun fattore lasciasse pensare ad un simile fenomeno e pertanto si è lanciata un’allerta gialla. «Abbiamo agito come sempre in scienza e coscienza. Non abbiamo fatto altro che fare le nostre previsioni meteorologiche come facciamo tutti i giorni. I nostri studi, basati su carte e modelli, ci hanno indicato che le precipitazioni, nemmeno tanto forti, vi sarebbero state in Umbria e avrebbero appena toccato il confine marchigiano. Le nostre conclusioni sono state confutate dal centro meteo europeo che addirittura scongiurava il rischio pioggia».
E allora che cosa è successo? «È successo che – è sempre Santoni a spiegare – si è generata quella che chiamiamo una cella temporalesca autorigenerante. È iniziato ad Arezzo questo fenomeno e per noi meteorologi è uno dei fenomeni più difficili da prevedere. Praticamente impossibile». E ancora «Il record di pioggia caduta nelle Marche in una sola zona apparteneva a Pedaso che nel 1953 vide 153 millimetri in 3 ore. Qua abbiamo avuto 420 millimetri. Oltre il doppio».
Ha poi preso la parola Susanna Baldoni, responsabile della sala operativa della Protezione Civile che ha spiegato cosa è accaduto al centro operativo quella sera: «L’operatore non appena ha registrato un numero eccessivo di chiamate ha subito contatto il funzionario di turno e chiesto supporto al collega reperibile. Accortosi dai segnalatori che i fiumi non reggevano l’acqua ha iniziato a contattare con ogni mezzo di comunicazione i sindaci e, infine, li ha chiamati tutti di persona. Insomma tutto si è svolto sotto procedura standardizzata». Perché non vi erano squadre pronte ad intervenire sul territorio? «Perché sapevamo che c’era un allerta gialla e quella non li prevede».
I soccorsi
L’architetto Nardo Goffi ha invece spiegato che da quando la competenza dei fiumi è tornata alle regioni nel 2016 i fondi per la prevenzione dei dissesti idrogeologici è passato da 21 a 74 milioni di euro. Impossibile quindi accusare la Regione e gli uffici tecnici di non essersi impegnati o addirittura di aver risparmiato denaro, come dimostrano le opere eseguite alla Baraccola e nella zona dell’aeroporto di Falconara. Tuttavia ogni idea va progettata, approvata, appaltata e poi messa in opera. La crisi dei materiali edili e la carenza del personale non hanno aiutato a velocizzare le operazioni. E per il Misa nello specifico? Per esso «Sono stati investiti 18 milioni di Euro». Goffi ha poi concluso ricordando che la gestione e la manutenzione dei fiumi non è facile dato che è materia molto complessa e la Regione non ne è l’unica responsabile di essa.
I soccorsi dei vigili del fuoco
Stefano Stefoni, dirigente della Protezione Civile Marche, ha ribadito quanto detto dai suoi colleghi.
Ha poi concluso la serie di interventi l’assessore regionale alla protezione civile Stefano Aguzzi che dopo aver ringraziato tutti i suoi uomini e quelli accorsi dalle regioni vicine ha specificato che «È ormai assodato che l’evento è stato di portata eccezionale e la riprova l’ho avuta dai sindaci i quali mi hanno testimoniato che fino a poco prima dell’evento vedevano le acque dei fiumi tranquille». Aguzzi ha poi tenuto a rimarcare che «Sin dal mio insediamento ho ritenuto che occorresse fare qualcosa per combattere gli eventi causati dal cambiamento climatico. Fare qualcosa di concreto e non discussioni da accademia. Purtroppo il 15 settembre abbiamo avuto la prova provata che il climate change esiste ed è in corso. È per questo che sotto di me gli investimenti per la prevenzione sono passati a poco meno di 74 milioni di euro». E ancora «Le vasche alle Bettolelle? Se ne parlava da 50 anni, noi abbiamo iniziato a costruirle sul serio. Ma attenzione, avrebbero aiutato a mitigare il disastro, non sarebbero servite a contenerlo tanto è stata l’acqua caduta».
Infine tutti hanno concordato che ogni progetto esistente per il Misa e tutti gli altri fiumi marchigiani andrà per forza di cose aggiornato e potenziato.
Ma che allerta e allerta!!!le manutenzioni si dovevano fare!!!
Speriamo che, questa volta, le amministrazioni capiscano l'IMPORTANZA, della pulizia dei tombini e degli argini del fiumi visto che non l'hanno capita in 8 anni dopo Senigallia!
E ne hanno stanziati 5 Una vergogna ASSOLUTA da parte di Draghigrazie mille
É arrivata l'ora,anzi é passata da un pezzo, di dare un segnale forte a questo sistema politico con un astensionismo record
Già cercate le scuse per salvare la pelle!!! Non avete fatto manutenzione nei fiumi da anni e anche se sono cambiate le amministrazioni avete lasciato le cose come stanno!!!! SIETE COLPEVOLI DI OMICIDIO!!!!!
Dal 1994 a tutt'oggi il signor mangialardi è stato sia assessore che sindaco di Senigallia........ Fortunatamente non è arrivato alla presidenza della regione ECCO! Trarre le conclusioni
Non costava meno fare i lavori di manutenzione che erano stati previsti? Qualcuno poi pensa seriamente che ora quei lavori si faranno, da italiana ne ho il dubbio
Prima si bloccano i lavori ,rovinano il paesaggio , poi si da la colpa alla mancata allerta, ma chi governa pensa ai rischi che si corre quando manca pulizia e sistemazione del letto di un fiume.
Potevate agire prima buffoni... Tutte parole poi chi ci rimette sono sempre le semplici persone ....quelle che si fidono di voi.....
Qiindi da gialla era rossa adesso?
Il migliore ha offerto alla povera gente il rdc
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Acquaroli si deve dimettere e vanno accertate le responsabilità sue e dei precedenti amministratori regionali.
Acquaroli non si deve dimettere, ma deve avere le palle per cercare il responsabile, in quanto già si cominciano a passare la patata bollente senza mai arrivare al dunque.
Ricordo che sono morte 11 persone, quindi è ora di ccercare i responsabili e punirli per ciò che è successo, perché si poteva evitare.
È chiaro che c’è il gioco delle tre carte, una cosa non è stata detta ..le leggi chi le fa più politici insieme o un manovale qualsiasi? a forza di rimbalzare da regione a comuni le competenze la gente muore…ora basta dovete pagare carissimi attori, vi fate così bene propaganda elettorale….Ovvio che le colpe partono da lontano, sono molte le cose ovvie come la portata eccezzionale della pioggia caduta…..ma non è eccezzionale la tassa di bonifica non lo è lamancanza della pulizia vera degli alvei compresa la sabbia sui fondali dei fiumi dove non si estrae più si preferisce grattare le montagne , qui è tutto abbandonato da tempo , da anni, ora volete l’ assoluzione? no cari miei ora si fa la conta da quando è incominciato l’ abbandono di certe pratiche e da li tutti i governi e sindaci che si sono insediati debbono essere coinvolti e spiegare le ragioni dei mancati interventi …..dovranno pagare evitando a vita di fare ancora politica , fare i conti in tasca da quando hanno iniziato in politica alla fine i loro patrimoni, siccome la matematica è chiara da inizio mandato fino alla fine come sono i loro patrimoni , quelli non giustificabili tolti ed usati per chi ha perso tutto , anche se i morti grideranno sempre vendetta..
Non si fa manutenzione e poi cosa si aspettano che non si creino disastri? È un po come l ente parco che pet far abbattere una pianta morta o malata da passare mesi per burocrazia e quant altro…cosicché le cose peggiorano sempre più.nota a margine si parla solo di ancona e pesaro ma i danni fatti nella nostra provincia tra ponti franati case allagate famiglie sfollati non esistono per loro?
Ovviamente non si può evitare che avvenga un acquazzone di quella portata, al massimo si può prevedere…ma si possono limitare di molto i danni (e anche vittime) con una gestione del territorio naturale.
Hanno preso in mano questa gestione Comuni, Province e Regione senza far nulla (le condizioni dei fiumi è sotto gli occhi di tutti).
Se un cittadino sbaglia a mettere fuori casa il sacchetto dell’immondizia lo sgamano in un nanosecondo.
Sapendo chi ha in gestione la cura del territorio, non dovrebbe essere difficile scovare i responsabili…non ci vuole Sherlock Holmes!!
Poco dopo il disastro, su Twitter ha iniziato a circolare un video che ritrae l’itinerario di un aeroplano tracciato dal sito Flightradar24, sito che riporta le tratte di qualsiasi velivolo si alzi in volo. Si tratta di un Boeing E-3 Sentinella (NATO01) decollato il 13 settembre alle 12:35 dalla base NATO di Geilenkirchen in Germania con destinazione Konya, in Turchia.
Il velivolo non ha mai raggiunto la sua destinazione. Dopo essere decollato, l’areo si è diretto verso il Nord est dell’Italia, soffermandosi in volo tra l’Emilia-Romagna e le Marche, prima di rientrare a Geilenkirchen alle 19:09. Incredibile coincidenza: il velivolo NATO ha sorvolato molteplici volte la stessa zona che appena due giorni dopo è stata colpita da perturbazioni senza precedenti. Senigallia, Bettolelle, Trecastelli, alcune delle aree più colpite, sono state poco prima sorvolate più volte per ore dal misterioso aeroplano dell’Alleanza atlantica.
La “correlazione” che i curiosi online stabiliscono riguarda il cosiddetto cloud seeding, ovvero l’inseminazione delle nuvole. Si tratta di una manipolazione artificiale del clima che mira a cambiare la quantità e il tipo di precipitazione attraverso la dispersione nelle nubi di sostanze chimiche per favorire le precipitazioni. Le sostanze possono essere rilasciate da dispositivi a terra, o disperse tramite l’uso di razzi e aerei.
Non ci è dato sapere nulla, neppure che cosa stesse facendo quest’aereo qui.
https://twitter.com/Stefano87867985/status/1571762861302755328?fbclid=IwAR0g1dqp4aEZEokL7ck24LuzcZDj837ULlO4hkaaT4lJzXBa5KcR3LYl1r4
Scienza, perché ci hai abbandonati?
La prossima estate, se ci sarà di nuovo siccità, sappiamo di doverci rivolgerci alla NATO, che sembra in grado di risolvere il problema con qualche passaggio aereo. Si poteva pensarci prima.
Sì, la NATO ci vuole un bene dell’anima, specialmente alle regioni amministrate da Fratelli d’Italia, specialmente a pochi giorni dalle elezioni… d’altra parte i temporali che si autorigenerano sono la cosa più naturale del mondo, come i Boeing che portano un pomeriggio a pisciare il cane sopra la provincia di Ancona…
Si parla gia’ di ingenti investimenti a vasta scala ma nessuno, dico nessuno, sburocratizza le semplici e ordinarie manutenzioni dei letti e delle sponde dei fiumi e torrentiper eliminare alberi e ramaglie secche che il piu’ delle volte hanno generato dighe negli attravesamenti delle aste fluviali. E’ una semplice operazione colturale, non invasiva, che una volta i contadini frontisti eseguivano senza alcun permesso. Oggi purtroppo e’ diventato tutto intoccabile.
https://www.repubblica.it/venerdi/2021/08/27/news/con_il_cloud_seeding_faccio_piovere_quando_voglio-315485593/
Attenzione alle vendette, se si ammazza per degli sbagli, la dovresti pagare. Ci può sempre essere il giustiziere fai da te.
https://www.buonenotizie.it/sostenibilita/2022/08/09/che-cose-il-cloud-seeding-un-possibile-soluzione-alla-siccita/binda/
Il teatrino dello scaricabarile è in pieno svolgimento …. che pena.
Tutti cadono dal fico come se non avessero mai partecipato al governo dello stato della regione, delle province e dei comuni…… beh …. in effetti …. a quanto pare non è stato fatto nulla per salvaguardare il territorio.
Per non parlare poi di questi personaggioni che fanno la passerella tra i terremotati gli alluvionati promettendo mari e monti ….. e poi ….. dopo sei anni siamo ancora li ad aspettare che la nostra casa venga ristrutturata.
Ora ci promettono ditutto e di più …… a…. è vero …..
tra pochi giorni cisono le elezioni.
Meditate gente meditate.