Il convegno a cui ha partecipato l’assessore Filippo Saltamartini
di Mauro Giustozzi
Nei prossimi giorni dalla Regione Marche arriverà una lettera al Comune di Macerata in cui ci sarà la richiesta ufficiale di indicare l’area prescelta per costruire il nuovo ospedale del capoluogo. E’ quanto ha ribadito l’assessore regionale alla Sanità, Filippo Saltamartini, intervenuto al convegno “Diagnosi della sanità maceratese. Quale cura per renderla efficiente” che si è tenuto all’auditorium della biblioteca Mozzi Borgetti organizzato dal Comitato civico per la tutela e la riorganizzazione della sanità maceratese. Saltamartini davanti ad una platea composta da politici, amministratori ed operatori sanitari ha poi tenuto a ribadire come per il nuovo nosocomio la Regione abbia già individuato i circa 75 milioni di euro che dovranno aggiungersi ai 55 stanziati dal Ministero della Salute per costruire la nuova struttura e di come presto sarà dato l’incarico per il progetto di fattibilità i cui fondi sono già disponibili.
«La Regione chiederà ufficialmente nei prossimi giorni al comune di Macerata, con lettera, di comunicare l’area destinata alla realizzazione del nuovo ospedale – ha detto Filippo Saltamartini – e ci sono i fondi subito disponibili per il progetto di fattibilità. Come poter accelerare i tempi per avviare in modo rapido l’iter complessivo del nuovo ospedale, perché c’è un’evidente urgenza, lo valuteremo. Piuttosto mi preme ribadire come l’ospedale di Macerata sia già oggi di primo livello proprio in base al decreto Balduzzi: c’è stata polemica su questo perché ci veniva chiesto che si costruisse un ospedale nuovo di primo livello che è già nei fatti. Ci sono 14 specializzazioni nonché una dea di secondo livello. Non è un caso se qui vengono pazienti da fuori regione per delle eccellenze che ci sono, una su tutte oncologia, che testimonia ciò che dico. Nel piano delle opere pubbliche della Regione c’è il nuovo ospedale di Macerata e lo faremo».
Un intervento che ha avuto un lungo preambolo sullo stato della sanità nelle Marche per arrivare poi a parlare di Macerata, del suo ospedale e in generale della sanità territoriale locale. «Partiamo dal fatto che al nostro insediamento del nuovo ospedale di Macerata non c’era alcun atto ufficiale, a parte la decisione dei sindaci di Area Vasta 3 sull’ospedale unico e l’indicazione di un’area dove poterlo costruire, e nessun finanziamento – ha ricordato l’assessore regionale – se non un affidamento che fa una ditta privata con l’allora direttore dell’Av3, Maccioni, per un project financing. Non solo un direttore di Area Vasta non ha la possibilità di fare questa cosa ed impegnare una somma che era di circa 800 milioni per 25 anni, ma la procedura viene bocciata dalla stessa Asur in quanto non esisteva un rapporto di congruenza tra la spesa e il servizio che dobbiamo rendere. A questo si aggiungeva la modifica del Prg del comune di Macerata che destinava un’area per costruire il nuovo ospedale. Oggi invece che cosa c’è: c’è che il Ministero della Salute, su nostra indicazione, ha finanziato il progetto del nuovo ospedale con la somma di 55 milioni, che chiaramente è insufficiente a costruire il nuovo ospedale che ha un costo tra i 130 ed i 140 milioni di euro e la Regione Marche si è presa l’impegno di reperirli. Macerata avrà il suo ospedale perché la Regione ha individuato queste risorse, abbiamo trovato i soldi necessari ma non fatemi dire da dove arriveranno per ora, che si aggiungeranno ai fondi del ministero per costruire l’ospedale». Dunque per Saltamartini la partita delle risorse è completa ed anzi si va speditamente avanti con altri passaggi necessari all’iter che dovrà portare all’apertura del cantiere della nuova struttura alla Pieve, in una zona spostata più a sud in direzione di Sforzacosta rispetto alla prima ipotesi poi saltata a causa dell’inquinamento del terreno. L’iniziativa svoltasi all’auditorium rientra nel programma degli eventi a cento anni dalla posa della prima pietra dell’ospedale civile da parte del Comitato civico per la tutela e la riorganizzazione della sanità maceratese che ha voluto organizzare un convegno su come affrontare le problematiche relative alla sanità del capoluogo.
I lavori sono stati introdotti dalla portavoce del Comitato, Gabriella Repupilli, cui è seguita la relazione dell’assessore comunale all’urbanistica (e storico dell’architettura) Silvano Iommi sul tema del progetto di cento anni fa dell’ospedale. Altri relatori sono stati Massimo Catarini, Giuliano Centoni che fu allora presidente del cda del nosocomio, Piero Ciccarelli ex dirigente Asur.
Presenti al convegno tra gli altri anche Bianca Caruso, Stefano Cecchi (vicepresidente del Comitato), Daniela Corsi direttore Av3, Sandro Parcaroli sindaco di Macerata e presidente della Provincia, Giordano Ripa consigliere delegato alla sanità, le consigliere regionali Elena Leonardi e Anna Menghi, il capogruppo del Pd Narciso Ricotta.
Tra gli obiettivi del Comitato l’intitolazione a Santa Maria della Misericordia dell’attuale e anche del futuro ospedale di Macerata.
L’assessore regionale Saltamartini ha concluso ricordando come la visione sanitaria regionale nelle sue intenzioni prevede «la creazione di un’Azienda per ogni provincia col direttore di Area Vasta che ne sia il punto di riferimento, come sia necessario potenziare il fascicolo elettronico sanitario che copre appena 80mila cittadini rispetto al milione e mezzo di marchigiani, aprire finalmente le Case di comunità, ne erano previste 60 nella carte della Regione ma non ce ne sono da nessuna parte, gli ospedali di comunità ne abbiamo quattro in provincia a Matelica, Tolentino, Treia e Recanati servono come l’aria che si respira per curare le persone. Per non parlare dei problemi di personale al Pronto soccorso, che sono pochi e sotto stress e quelli del 118, dove avevamo un organico di 180 medici e ne mancano 70: altre regioni nelle stesse nostre situazioni stanno organizzando ambulanze senza medico a bordo ma solo con infermieri di soccorso avanzato. Se guardo più in là nel migliorare gli ospedali è tempo di organizzare asili per i figli dei dipendenti e riportare le mense dentro gli ospedali per offrire un pasto dignitoso a chi si trova ricoverato nelle strutture pubbliche».
Basta con queste colline verdi, campi di grano e vigneti! È ora che la zappa lasci lo spazio vitale allo sviluppo!
Alberto Di Marzio spero che la sua è ironia
Lottizzazione valle verde, mai completata. Vicino ci passa la linea ferroviaria. Si potrebbe fare una fermata x l'ospedale, diventando una sorta di "metropolitana" di provincia
Ovunque purché sia in aperta campagna, MI RACCOMANDO!
Una nuova scatola vuota.....
Fate funzionare bene quelli che ci sono ,che bastano e avanza LA COSA IMPORTANTE CHE SERVE E DOTTORI E INFERMIERI ,DI QUESTO VI DOVRESTE PREOCCUPARE ,NO DELL'OSPEDALE NUOVO . FATELA SEMINARE LA TERRA X SFAMARE LA GENTE , BASTA CON QUESTO CEMENTO .
Riprestinare sig. Assessore gli appuntamenti per i pazienti per visite di dermatologia che (dicono al cup) non esserci ! Le chiacchiere non servono! Vergognatevi
Guerriero Viti solo dermatologia?
Ci sono delle priorità.
Mettono macchinari nuovi poi li usano ha contagocce perché costano per la sanità, ma vedete di potenziare il personale che quelli che ci sono non reggono più per mancanza di personale in tutto il settore ospedaliero..
PORCAMADONDRO LA MEZZADRIA È FINITA!
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Bene Assessore Saltamartini l’area per il nuovo ospedale è già stata individuata alla Pieve l’Ufficio saprà indicare alla Regione Marche il punto esatto è stata anche votata la destinazione da agricola a sanitaria.
Ne approfitto per chiedergli l’inizio di una fattibilità per una pedemontana che da Jesi via Cingoli porti a Villa Potenza di Macerata le due città hanno bisogno di questo collocamento e Cingoli in modo particolare. Ivano Tacconi Centro Culturale Macerata Rinnova.
Ho partecipato al convegno sulla Sanità maceratese organizzato dal comitato civico Sanità Macerata.
Sono contrario alla costruzione del nuovo Ospedale di Macerata alla Pieve, area indicata dalla vecchia e dall’attuale maggioranza. Provo spiegare i motivi.
1.I cittadini tutti della nostra Provincia hanno diritto ad un ospedale di primo livello. Tale era l’Ospedale Provinciale come ancora indicato in tutti i siti nazionali AGENAS, Ministeriali, Cedap, ecc.
2.Motivi demografici: la provincia di Macerata compresa la zona di Cingoli e Apiro che fanno parte dell’area vasta 2, ha al 31 dicembre 2021 305.000 abitanti con calo/annuo di oltre 2500. Ciò significa che entro due tre anni saremo in provincia meno di 300.000 (e ancor meno per l’area vasta 3). Il DM 70 anche nella bozza di modifica prevede per un ospedale di primo livello un bacino di utenza di 150.000 – 300.000 abitanti. Quindi in area vasta tre sarà presente un solo ospedale di primo livello che dovrà essere efficiente in tutte le sue funzioni per l’intera provincia. La nostra provincia ha una densità di popolazione maggiore verso la costa. La viabilità è ben assicurata dalla superstrada e migliorerà con il collegamento tra San Severino e Tolentino grazie al progetto ormai esecutivo della Quadrilatero.
3.Stiamo assistendo ormai da alcuni anni ad un confronto/scontro campanilistico a livello ospedaliero tra Macerata e Civitanova. Si rischia di ripetere nella nostra zona ciò che è avvenuto per oltre 30 anni e sta ancora avvenendo tra Pesaro e Fano che non si mettono d’accordo per un nuovo ospedale. Intanto la gente di quella provincia si ricovera in Emilia Romagna dove esistono nosocomi moderni, migliori e più adatti alle esigenze attuali, che oltretutto attirano non solo i pazienti utilizzarli, ma anche il personale sanitario a farne parte. Ricordo che la causa della mobilità passiva marchigiana verso altre regioni è massima nella provincia di Pesaro Urbino con i costi che ne derivano per la nostra Regione e per il cittadino.
4.Stiamo assistendo ad una riduzione per pensionamento o autolicenziamento del personale ospedaliero, specie medico. In alcuni casi i turni vengono assicurati con estrema difficoltà, spesso ricorrendo a sanitari offerti da cooperative con costi elevati.
5. Gli Ospedali di Comunità previsti dal DM 70 e dal DM 71 dovranno essere ubicati capillarmente per offrire un supporto al territorio soprattutto per la patologia cronica. Alcuni potrebbero avere anche caratteristiche particolari come Treia che assicura un servizio di lungodegenza e di riabilitazione d’avvero eccellenti.
Detto questo è auspicabile che si riprenda in considerazione un’ubicazione dell’Ospedale Provinciale di primo livello tra Macerata e Civitanova Marche nei pressi della superstrada. Ieri dopo aver esposto con molta chiarezza la posizione della giunta regionale riguardo al sistema o rete ospedaliera, l’Assessore Saltamartini si è recato a Civitanova per la campagna elettorale in corso. Sarebbe importante conoscere la posizione dei vari schieramenti in lizza pe quanto riguarda il futuro dell’ospedale di Civitanova Marche.
L’ubicazione del nuovo Ospedale, che ripeto deve avere valore provinciale, deve essere ripresa in considerazione. Come?
Il Presidente della Provincia, nonché Sindaco di Macerata Sandro Parcaroli dovrebbe a mio avviso farsi carico di questa fondamentale questione sentendo i Sindaci alla luce delle esigenze, molte inderogabili, strutturali, organizzative e di personale di un ospedale a valenza provinciale C’è veramente bisogno di un Ospedale con le caratteristiche che hanno quelli recenti di Forlì, Lucca, Pistoia, Prato, della Versilia, e di molte altre aree più o meno vaste o province. Sono un Maceratese doc, ma credo che quella che ho indicato sia la via giusta da intraprendere