Ciao Lauro, ci conoscevamo dagli anni di scuola, avevamo 14 anni. Poi ci siamo rivisti saltuariamente, ma sempre ci siamo intrattenuti a parlare con amicizia
Concordo pienamente con Ripa.Non si deve trattare solamente di una posizione di una parte politica. In Germania le semi-
ntensive sono più diffuse in molti reparti. Anche in Pediatria. Le Malattie Infettive di Macerata quando furono ridimensionate fu un errore di cui tutti ci accorgemmo e il COVID poi lo evidenziò ancora maggiormente.
Grazie Claudio per aver portato il tuo contributo alla situazione.dei nostri PS. Io credo che il problema dei Pronto Soccorso sia uno dei principali della sanità forse il principale di notte e nei giorni festivi e prefestivi. Occorre un profondo cambiamento di un sistema che molti criticano, ma troppi pochi progettano per ottenere un miglioramento di cui c'è bisogno. L'attuale medico di continuità assistenziale di oggi, ne conosco diversi impegnati, è superato.Non può lavorare in strutture prive di un minimo di attrezzature diagnostiche. Non ha più senso, se non nei punti più periferici della nostra provincia, ma anche là.....c'è diritto a qualcosa di più efficiente e efficace. La gente spesso li salta, specie i genitori dei bambini, eppure più volte ho proposto e per un certo periodo ho ottenuto, di fare loro lezioni obbligatorie sulle principali necessità non gravi pediatriche e il saper subito riconoscere le red flag, le bandierine rosse, che esigono un intervento di 2° livello. I PS scoppiano, medici e infermieri, bravissimi sono costretti a lavorare in certe ore peggio che in una catena di montaggio dei tempi di Tempi moderni di Charlie Chaplin. Alcuni sono eccezionali altri sono in burn out che comporta a volte un atteggiamento cinico. Agli avvisi pubblichi di reclutamento, partecipano meno persone di posti richiesti. E intanto pazienti per situazioni non gravi, a volte inappropriate per un PS attendono moltissime ore per una risposta che potrebbe risolvere il loro problema fisico, e anche psicologico, Credo che in Italia ci siano molti cervelli per realizzare un'alternativa.Ma in primis dobbiamo accettare e studiare una situazione non penalizzante, ma veramente efficace. Non sarà facile perchè secondo me occorre un cambio di mentalità.
Per cercare di fare chiarezza sulla questione di cui si è sollevato in questi giorni un forte confronto, riporto quanto indicato dal Ministero della Salute con circolare del 12/08/2020 che ha aperto la possibilità di somministrazione della pillola abortiva in strutture extra ospedaliere.
"Il Consiglio Superiore di Sanità ha pertanto espresso parere favorevole al ricorso all’interruzione volontaria di gravidanza con metodo farmacologico:
− fino a 63 giorni pari a 9 settimane compiute di età gestazionale;
− presso strutture ambulatoriali pubbliche adeguatamente attrezzate, funzionalmente collegate all’ospedale ed autorizzate dalla Regione, nonché consultori, oppure day
hospital".
Vorrei sottolineare la raccomandazione del Consiglio Superiore di Sanità di Sanità rivolta alla sicurezza attraverso un collegamento che secondo me va normato, tra l'ospedale e le strutture strutture territoriali autorizzate. L'importante era autorizzare un percorso sicuro normato in strutture extra ospedaliere.
OK si da atto si è lavorato molto sulla sicurezza per debellare nomadismo e commercio abusivo, ma per debellare spaccio e di uso di coca in primis e di altre sostanze compresa la cannabis non si è lavorato e intanto il fenomeno e le sue conseguenze sono cresciute, da anni sotto gli occhi di tutti, tanto che ora è più difficilmente controllabile considerando anche la vasta platea molto varia di consumatori.
Confermo quanto afferma Giuseppe Bommarito sui danni neurologici della cannabis, ancora più pericolosa se associata all'alcool e delle altre sostanze dannose e pericolose per se stessi e per la collettività, per i danni da eccitazione, mancato controllo dell'aggressività come Cocaina, Ketamina e altri eccitanti. Una conferma qualificata viene da studi e ricerche pubblicate su riviste scientifiche internazionali qualificate (con alto impact factor). E' mia impressione che la determinazione dell'uso di stupefacenti non sia così diffusa come quella del tasso alcolemico specie in certe località in cui si sa che esiste un mercato molto fiorente soprattutto di Cocaina.
OK al ritorno della fiera di San Giuliano in centro. Chiedo però che siano previsti parcheggi per gli abitanti del centro di Macerata. Intorno ai giardini Diaz potrebbe essere sospeso per due giorni il divieto di sosta che mi risulta attualmente in vigore e prevedere la sosta per i residenti del centro storico.
Una domanda: nel caso di crimini in cui l'autore viene fermato, vengono effettuati test anti droga? Coca e altre droghe eccitanti creano un senso di onnipotenza con tutto ciò che ne può derivare. Si sa che nella costa maceratese l'uso di certe droghe è altissimo e in continuo aumento.
Il disagio sarebbe molto minore se si rimanesse dal punto di rallentamento in fila indiana. Sarebbero evitate le continue fermate dovute al passaggio alternato di auto nell'imbuto di cambio di corsia.Poi si circola a 50-60 all'ora nella corsia unica. Nei giorni feriali spesso un camion (bravissimo il camionista!) si pone al centro della carreggiata per impedire la doppia fila e migliora la situazione. Perchè non utilizzare quei veicoli spesso presenti in autostrada con grossa freccia che indica di disporsi in unica fila ben prima del restringimento? Ridurrebbe il disagio.
Da medico che ci tiene ad una politica seria e, se possibile vincente di centrosinistra, posso affermare:
1. Diagnosi esatta anche se molto tardiva. Purtroppo le diagnosi tardive possono pregiudicare la guarigione e comunque richiedere una terapia sub-intensiva o intensiva.
2. Terapia proposta inefficace e soprattutto incompleta. Si continua a somministrare un farmaco (il movimento 5 stelle) ormai superato e sostituibile o da integrare con un altro più valido. Si ignora l'apporto di un centro progressista indispensabile per una possibile maggioranza futura nazionale e locale di centrosinistra.
La mobilità passiva è destinata ad aumentare se non vengono realizzate in tempi rapidi nuove strutture ospedaliere di livello provinciale come è avvenuto in Emilia Romagna. Inviterei i nostri politici e i loro consulenti a visitare gli Ospedali di Rimini,Forlì Ravenna,Cesena ove ne è programmato uno nuovo. Ho citato solo quelli a noi più prossimi dove una parte non piccola della migrazione passiva marchigiana insiste
E' capitato anche a me rischiare il tamponamento per frenata improvvisa causa autovelox di una o più auto che mi precedevano. Credo sia opportuno introdurre un lampeggiate arancione negli avvisi di prossimo autovelox a 350 metri o 500 metri.
Finalmente il triage pediatrico, dovrà essere effettuato da un infermiere pediatrico, ove presente in organico o da un infermiere specificamente formato per la valutazione e la presa in carico del paziente pediatrico e della sua famiglia. E' vero ci vuole tempo Da responsabile del Dipartimento Materno infantile (da tre anni sono in pensione) mi sono battuto per anni perchè ciò avvenisse e sarebbe potuto avvenire se non avessi incontrato tanta ottusa incomprensione da parte di chi avrebbe potuto collaborare, gestendo adeguatamente il personale coinvolto.
E' sempre più evidente la necessità e l'urgenza di potenziare la diagnostica su tutto il territorio. Se il sistema sanitario nazionale non ci riesce, il privato a pagamento, non solo quello convenzionato, crescerà oltre misura. Il territorio deve soddisfare la domanda di diagnostica, le cure primarie, la gestione della cronicità a domicilio, e se occorre negli ospedali di comunità, e la medicina preventiva Per l'acuzie non occorrono tanti ospedali di primo livello provinciale, ne basta uno di ottimo primo livello che possa avere la casistica (expertise) necessaria per essere efficace e di qualità, altrimenti la mobilità sanitaria verso altre regioni con ospedali più efficienti aumenterà sicuramente.
Finalmente il triage pediatrico, dovrà essere effettuato da un infermiere pediatrico, ove presente in organico o da un infermiere specificamente formato per la valutazione e la presa in carico del paziente pediatrico e della sua famiglia. Mi sono battuto per anni perchè ciò avvenisse e sarebbe potuto avvenire se non avessi incontrato tanta ottusa incomprensione da parte di chi avrebbe potuto far bella figura gestendo adeguatamente il personale coinvolto.
Sono del tutto d'accordo con Claudio Maffei. Sono Maceratese, ho diretto per molti anni il Dipartimento Materno-Infantile dell’Area Vasta 3 (da Camerino a Civitanova), continuo a sostenere, sempre più convinto, che occorra individuare un sito idoneo tra Macerata e Civitanova (se necesario da bonificare) per un effettivo ospedale provinciale. La popolazione della nostra provincia potrà avvantaggiarsene sicuramente. Per due ospedali di primo livello occorre una popolazione di oltre 300.000 abitanti(vedi DM 70 anche nella nuova formulazione): La provincia di Macerata aveva al 31 dicembre scorso 305.000 abitanti con perdita annua di circa 2500/ anno. L’Area Vasta 3 ne ha già meno di 300.000 essendo il territorio di Cingoli (oltre 9.000abitanti), Apiro (oltre 2000 abitanti) in area vasta 2. Comunque enro 2 – 3 anni anche l’intera provincia avrà meno di 300.000 abitanti. Altro problema, è il personale sanitario: per quanto aumentino le iscrizioni alla facoltà di medicina e infermieristica e alle scuole di specializzazione non si avrà personale sanitario sufficiente per due ospedali di primo livello e ancor meno per potenziare il territorio come doverosamente occorre fare e come previsto dal DM71 "Modelli e Standard per lo sviluppo dell'Assistenza Territoriale nel Servizio Sanitario Nazionale" finanziato dall'Unione Europea. Oggi è veramente necessario potenziare il territorio e le sue strutture essenziali:Case della salute, distretti, consultori, servizi di neuropsichiatria compresi quelli infantili e per soggetti autistici e con altri problemi neuropsichiatrici, servizi per le dipendenze patologiche, Servizi per la prevenzione, ecc. In Lombardia l’inizio dell’epidemia COVID ha dimostrato che un eccesso di servizi ospedalieri di eccellenza sono serviti per attirare utenti anche da altre regioni, ma rischiano di assorbire le risorse per il territorio. Ospedali di comunità e ospedali per acuti di primo livello veramente efficienti sono la soluzione. Troppi ospedali di primo livello finirebbero per sottrarre risorse che dovrebbero essere destinate al territorio. Credo che sia necessario che politici e popolazione della nostra provincia e regione si confrontino, le associazioni scientifiche e sindacali dei tecnici competenti, al fine individuare la soluzione migliore e soprattutto possibilmente condivisa. Per gli ospedali di primo livello occorre ragionare a livello Provinciale e non più con una logica campanilistica.
Vorrei aggiungere che oggi è veramente necessario potenziare il territorio e le sue strutture essenziali:Case della salute, distretti, consultori servizi di neuropsichiatria compresi quelli infantili e per soggetti autistici e con altri problemi neuropsichici, servizi per le dipendenze patologiche, Servizi per la prevenzione, ecc. In Lombardia l'inizio dell'epidemia COVID ha dimostrato che un eccesso di servizi ospedalieri di eccellenza servono per attirare utenti anche da altre regioni, ma rischiano di assorbire le risorse per il territorio. Ospedali di comunità spoke di pochi ospedali up primo livello veramente efficienti sono la soluzione. Troppi ospedali di primo livello finirebbero per sottrarre risorse che dovrebbero essere destinate al territorio.
Sono Maceratese, ho diretto per molti anni il Dipartimento Materno-Infantile dell'Area Vasta 3 (da Camerino a Civitanova), continuo a sostenere, sempre più convinto, che occorra individuare un sito idoneo tra Macerata e Civitanova (se necesario da bonificare) per un effettivo ospedale provinciale. La popolazione della nostra provincia potrà avvantaggiarsene sicuramente. Per due ospedali di primo livello occorre una popolazione di oltre 300.000 abitanti(vedi DM 70 anche nella nuova formulazione), la provincia aveva al 31 dicembre scorso 305.000 abitanti con perdita annua di circa 2500/ anno. L'Area Vasta 3 ne ha già meno di 300.000 Esswendi il territorio di Cingoli ( oltre 9.000abitanti, Apiro ( oltre 2000 abitanti) area vasta 2. Comunque enro 2 - 3 anni anche l'intera provincia avrà meno di 300.000 abitanti. Altro problema, per quanto aumentino le iscrizioni alla facoltà di medicina e infermieristica e alle scuole di specializzazione non si avrà personale sanitario sufficiente pe rdue ospedali di primo livello. Credo che sia necessario che politici e popolazione della nostra provincia e regione si confrontino, insieme ai tecnici competenti, al fine individuare la soluzione migliore e soprattutto possibilmente condivisa.
Ho partecipato al convegno sulla Sanità maceratese organizzato dal comitato civico Sanità Macerata.
Sono contrario alla costruzione del nuovo Ospedale di Macerata alla Pieve, area indicata dalla vecchia e dall’attuale maggioranza. Provo spiegare i motivi.
1.I cittadini tutti della nostra Provincia hanno diritto ad un ospedale di primo livello. Tale era l’Ospedale Provinciale come ancora indicato in tutti i siti nazionali AGENAS, Ministeriali, Cedap, ecc.
2.Motivi demografici: la provincia di Macerata compresa la zona di Cingoli e Apiro che fanno parte dell’area vasta 2, ha al 31 dicembre 2021 305.000 abitanti con calo/annuo di oltre 2500. Ciò significa che entro due tre anni saremo in provincia meno di 300.000 (e ancor meno per l’area vasta 3). Il DM 70 anche nella bozza di modifica prevede per un ospedale di primo livello un bacino di utenza di 150.000 – 300.000 abitanti. Quindi in area vasta tre sarà presente un solo ospedale di primo livello che dovrà essere efficiente in tutte le sue funzioni per l’intera provincia. La nostra provincia ha una densità di popolazione maggiore verso la costa. La viabilità è ben assicurata dalla superstrada e migliorerà con il collegamento tra San Severino e Tolentino grazie al progetto ormai esecutivo della Quadrilatero.
3.Stiamo assistendo ormai da alcuni anni ad un confronto/scontro campanilistico a livello ospedaliero tra Macerata e Civitanova. Si rischia di ripetere nella nostra zona ciò che è avvenuto per oltre 30 anni e sta ancora avvenendo tra Pesaro e Fano che non si mettono d’accordo per un nuovo ospedale. Intanto la gente di quella provincia si ricovera in Emilia Romagna dove esistono nosocomi moderni, migliori e più adatti alle esigenze attuali, che oltretutto attirano non solo i pazienti utilizzarli, ma anche il personale sanitario a farne parte. Ricordo che la causa della mobilità passiva marchigiana verso altre regioni è massima nella provincia di Pesaro Urbino con i costi che ne derivano per la nostra Regione e per il cittadino.
4.Stiamo assistendo ad una riduzione per pensionamento o autolicenziamento del personale ospedaliero, specie medico. In alcuni casi i turni vengono assicurati con estrema difficoltà, spesso ricorrendo a sanitari offerti da cooperative con costi elevati.
5. Gli Ospedali di Comunità previsti dal DM 70 e dal DM 71 dovranno essere ubicati capillarmente per offrire un supporto al territorio soprattutto per la patologia cronica. Alcuni potrebbero avere anche caratteristiche particolari come Treia che assicura un servizio di lungodegenza e di riabilitazione d’avvero eccellenti.
Detto questo è auspicabile che si riprenda in considerazione un’ubicazione dell’Ospedale Provinciale di primo livello tra Macerata e Civitanova Marche nei pressi della superstrada. Ieri dopo aver esposto con molta chiarezza la posizione della giunta regionale riguardo al sistema o rete ospedaliera, l’Assessore Saltamartini si è recato a Civitanova per la campagna elettorale in corso. Sarebbe importante conoscere la posizione dei vari schieramenti in lizza pe quanto riguarda il futuro dell’ospedale di Civitanova Marche.
L’ubicazione del nuovo Ospedale, che ripeto deve avere valore provinciale, deve essere ripresa in considerazione. Come?
Il Presidente della Provincia, nonché Sindaco di Macerata Sandro Parcaroli dovrebbe a mio avviso farsi carico di questa fondamentale questione sentendo i Sindaci alla luce delle esigenze, molte inderogabili, strutturali, organizzative e di personale di un ospedale a valenza provinciale C’è veramente bisogno di un Ospedale con le caratteristiche che hanno quelli recenti di Forlì, Lucca, Pistoia, Prato, della Versilia, e di molte altre aree più o meno vaste o province. Sono un Maceratese doc, ma credo che quella che ho indicato sia la via giusta da intraprendere
A Bologna il Cardinale Zuppi era in piazza tra e con la sua gente che manifestava per la pace. In questo momento, per essere autentici operatori di pace, in modo efficace, occorre fare comunità, evitando strumentalizzazioni che devono messere indicate da chi le riconosce.
Sono pienamente d'accordo con Claudio Matteo: è opportuno è necessario fare un ospedale unico di primo livello ubicato tra Macerata e Civitanova. Ma che sia un signor ospedale! Ci sono province della Emilia Romagna, della Toscana, ma anche di diverse altre Regioni che hanno realizzato ospedali adeguati per un bacino di utenza di 300.000 - 150.000 abitanti. Esistono progetti modulari di edilizia ospedaliera molto avanzati e adatti ai fabbisogni futuri. Tra questi cito quelli di Renzo Piano.
E'vero vanno ascoltate le mamme che hanno dubbi e paura di vaccinare i piccoli.Come ha raccomandato la Società Italiana di Pediatria soprattutto noi pediatri dobbiamo renderci disponibili a discutere con i genitori il rapporto tra i rischi e i benefici degli interventi terapeutici e guidarli nelle scelte migliori per i loro figli, forti del fatto che i dati disponibili, provenienti non solo dai trial clinici ma anche e soprattutto dai Paesi che hanno già vaccinato milioni di bambini di età compresa tra 5 e 11 anni, ci mostrano che i vaccini sono sicuri e hanno pochissimi effetti collaterali, prevalentemente di lieve entità. È, quindi, importante che le evidenze scientifiche vengano trasmesse alle famiglie in modo chiaro per far acquisire ai genitori la consapevolezza dei vantaggi del vaccino nella tutela della salute dei nostri bambini e per garantire loro un ritorno alla normalità nel più breve tempo possibile.
Tantissimi auguri di pronta guarigione alla mamma in rianimazione che ha partorito tramite cesareo un bimbo prematuro. Di fronte a notizie come questa, ultimamente non rare in Italia, sento il dovere di sollecitare le donne in gravidanza a vaccinarsi se non sono già vaccinate con almeno due dosi. Dal quarto mese di gravidanza la vaccinazione è sicura e protegge dal rischio di parto prematuro. C’è infatti un aumento notevole di nascite premature figli di madri COVID positive con sintomi anche lievi, non sempre gravi come quelli presentati in questo caso. Alla Neonatologia del Gemelli di Roma ce ne sono tanti e per quanto si siano fatti molti progressi nell’assistenza e cura dei neonati prematuri questi, sopratutto i più piccoli, rischiano esiti permanenti fisici e neurologici più o meno importanti legati allo stato di prematurità. Vaccinarsi significa prevenire la nascita prematura e le possibili conseguenze sulla qualità della vita di questi bambini.
Anche io faccio tantissimi auguri di guarigione alla mamma che comunque darà alla luce un neonato prematuro. Di fronte a notizie come questa, ultimamente non molto rare in Italia, sento il dovere di sollecitare le donne in gravidanza a vaccinarsi se non sono già vaccinate con almeno due dosi. Dal quarto mese di gravidanza la vaccinazione è sicura e protegge dal rischio di parto prematuro. C'è infatti un aumento notevole di nascite premature figli di madri COVID positive con sintomi anche lievi. Alla Neonatologia del Gemelli di Roma ce ne sono tanti e per quanto si siano fatti molti progressi nell'assistenza e cura dei neonati prematuri questi, sopratutto i più piccoli, rischiano esiti permanenti più o meno importanti legati allo stato di prematurità.
Credo che in questo momento critico sia opportuno implementare l'utilizzo dei medici specializzandi e in formazione in tutti i settori carenti ovunque possano essere utili; quindi, se necessario per la somministrazione dei vaccini, e soprattutto nei Pronto soccorsi e per l'assistenza territoriale, e pure nelle unità operative cliniche in cui sono ricoverati pazienti Covid.
D'accordo evitate i contatti. Eravamo stati i migliori per vaccinazioni e per misure di contenimento, tutto il mondo lo riconosceva. Poi, nel periodo delle festività si poteva stare più attenti. Lo scorso anno senza i vaccini e con ceppi virali meno invasivi, tutti in zona rossa. Quest'anno, senz'altro non da zona rossa, ma forse un arancione in diverse zone avrebbe permesso una minore frequenza di soggetti con sintomi più o meno intensi. Non è solo il senno del poi, in quanto avendo prospettato, in determinate situazioni maggiore prudenza, mi è stato detto che occorreva più coraggio. Feci una riflessione su coraggio e paura ricordando Socrate, ma anche personaggi più attuali come Oriana Fallaci:"Il coraggio è fatto di paura", Alberto Moravia:"Vedi, non c'è coraggio e non c'è paura... ci sono soltanto coscienza e incoscienza... la coscienza è paura, l'incoscienza è coraggio".Giovanni Falcone:"L'importante non è stabilire se uno ha paura o meno, è saper convivere con la propria paura e non farsi condizionare dalla stessa. Ecco, il coraggio è questo, altrimenti non è più coraggio, è incoscienza". Oggi l'obiettivo di tutti è combattere efficacemente questa dannata pandemia con almeno tre scopi: non ammalarci di COVID, non bloccare il sistema sanitario per la diagnosi e la cura di chi ha altre malattie, non determinare nuove chiusure dannose per lo stato di benessere anche psicologico di tante famiglie e per l'economia di tutta la nazione.
La Vaccinazione anti COVID per i bambini dai 5 anni: se hai dubbi o timori parlane con un pediatra. Io mi rendo disponibile.
Ecco alcune motivazioni al riguardo della SIP Società Italiana di Pediatria società scientifica a cui sono iscritti e si riferiscono i pediatri italiani:
È importante vaccinare i bambini innanzitutto per sè stessi, ovvero per proteggerli dall'infezione. Anche i bambini precedentemente sani, ovvero quelli senza patologie croniche associate, possono contrarre l'infezione e sviluppare la malattia. Anche loro possono sviluppare la Mis-C, ovvero la sindrome multi infiammatoria sistemica, che coinvolge diversi organi vitali e che il più delle volte richiede una ospedalizzazione. E possono presentare anche a distanza delle conseguenze, il così detto Long-Covid.
In secondo luogo vanno vaccinati per proteggere la comunità. Anche loro sono un tassello importante nella catena di contagi. E anche loro sono importanti pedine nella lotta contro il virus
Si tratta di un vaccino nuovo?
In realtà si tratta del vaccino che in Italia già conosciamo da circa 1 anno, il Pfizer a RNA messaggero,, che è stato ampiamente utilizzato sulla popolazione adulta e sugli adolescenti in tutto il mondo. Ovvero il prodotto è lo stesso, la dose minore 1/3 di quella effettuata agli adulti.
Perché si usa una dose inferiore di vaccino?
Gli studi clinici, specie quelli di Fase 2/3 hanno permesso di stabilire il dosaggio adatto ai bambini. Un bambino non è un piccolo adulto, si sa. La dose di vaccino pari a 10 microgrammi, pari a un terzo di quella normalmente utilizzata, è quella che si è dimostrata sufficiente per una protezione pari a il 90.7% nella fascia 5-11 anni
Come per gli adulti e gli adolescenti, è previsto uno schema a due dosi, a distanza di tre settimane
Gli effetti secondari più frequentemente riportati sono stati cefalea, febbre, astenia o malessere generale, dolore nel sito di somministrazione del vaccino. Sintomi lievi, che si sono risolti in poco tempo.
In base agli studi al momento disponibili, le temute miocarditi, che raramente hanno interessato gli adolescenti, sono state lievi e non sono state segnalate nei bambini. Ovviamente, il monitoraggio degli effetti indesiderati continua anche, come per tutti i vaccini, dopo l'immissione in commercio del prodotto. Anche Israele e Stati Uniti, in cui il vaccino è già in uso, confermano questo risultato.
Può essere utile somministrare della terapia antalgica prima e dopo la vaccinazione per prevenire gli effetti indesiderati?
Attualmente non è consigliata alcuna terapia. In caso di comparsa di febbre o dolore locale, può essere utile somministrare paracetamolo o terapia antalgica per alleviare la sintomatologia.
Non vi è indicazione ad eseguire esami pre-vaccinali specifici, né ematici, né strumentali.
Complimenti, l'intervento nelle scuole di informazione/ prevenzione e una sempre maggiore attività di sequestro di stupefacenti potrà dare risultati positivi. Occorre a mio avviso, nell'ambito della prevenzione, una maggiore formazione dei genitori. Si dovrebbe iniziare dai corsi di preparazione alla nascita che vengono fatti nei Consultori, nei Punti Nascita Ospedalieri, in strutture private.
Credo che sia molto importante distinguere, per la provincia di Macerata, la zona costiera e l'entroterra maceratese. Sia l'indice di criminalità totale sia soprattutto quello legato alle denunce per droga possono fornire elementi utili per attività locali concrete di prevenzione e di repressione
Non ho conosciuto personalmente Monsignor Conti quando era nostro Vescovo a Macerata, ma di lui ho sempre apprezzato l'alto livello culturale e umano che, e questo è importante, sapeva trasmettere.
Sandro Angeletti, il mio barbiere da quando ha cominciato a lavorare. Lo ricordo come una persona buona, gentile e molto professionale. Condoglianze alla Famiglia.
Molto chiaro, ma per affrontare concretamente la questione sarebbe bastato leggere attentamente, sin dal 2015, il DM 70 sugli standard previsti per ospedali di primo livello e ospedali di base. Alcuni Politici delle varie Regioni vorrebbero oggi modificare il DM 70, sui bacini di utenza delle singole specialità di cui sono dotati gli ospedali. Le proposte dovrebbero essere attentamente esaminate al fine di rispondere a adeguatamente ad esigenze reali, non prevalentemente e/o solo politiche. Occorre affrontare l'argomento con idee più chiare e soprattutto non disperdere inutilmente energie perdendosi su discorsi infiniti, spesso inaccettabili, tipo Presidio Ospedaliero Unico dislocato in più sedi dalla costa alla montagna.Intanto andrebbe richiesto come mai la Regione Marche non abbia ancora effettuate tutte le delibere per l'attuazione di quanto stabilito dalla Conferenza Stato Regioni del 24/01/2018: linee guida per la revisione delle reti cliniche: le reti tempo dipendenti: Rete cardiologica per l’emergenza, neonatologica e dei punti nascita, ictus e traumatologica.E' molto importante considerare nell'ambito delle reti cliniche il ruolo che devono a vere i vari ospedali.
Mi ricordo una dichiarazione che fece il Prof. Umberto Veronesi ministro della salute del governo Amato, quando cadde il governo nel giugno 2001. Il Prof. notissimo oncologo (i sondaggi lo davano allora al primo posto, primo di tutti i politici Italiani)affermò che l'Italia aveva gli ospedali più vetusti e inadeguati dell'Europa e Occidentale e che era ora di metterci la mano. Lui a Milano aveva anni prima voluto e fondato l'Istituto Europeo di Oncologia con cui si iniziava a dare una svolta positiva alla qualità delle cure secondo il concetto di prendersi cura di una persona sia da un punto di vista fisico che psicologico in un ambiente accogliente. Era la linea di un nuovo umanesimo che richiedeva la massima attenzione e condivisione da parte del personale sanitario preparato e qualificato in tal senso(anche se di di persone eccezionali, a volte eroiche in sanità ce ne sono sempre state), ma anche un ambiente diverso accogliente che rispettasse la privacy e le esigenze particolari di un paziente che ha bisogno di essere curato. Oggi purtroppo nei nostri ospedali spesso non abbiamo percorsi differenziati tra visitatori e pazienti barellati a volte gravi che vengono portati ai diversi servizi e reparti(alcuni corridoi e ascensori comuni!). Mi è capitato a volte di incontrare fuori di un ascensore persone che conoscevano e che quasi si vergognavano di star male di fronte a molte persone di passaggio.Ben vengano architetti famosi come Renzo Piano a sostenere una svolta in tal senso. Esiste una Rivista "Progettare in Sanità" che è l'organo ufficiale del Centro Nazionale per l'Edilizia e la tecnica Ospedaliera. Probabilmente c'è dell'altro tra riviste specializzate italiane e internazionali. Ricordo inoltre come gli Ospedali recentemente realizzati in Toscana a Prato, Pistoia, Lucca e Massa sono progetti di Renzo Piano. Se ne può avere un'idea cercandolo su Google accedendo sia alla descrizione che alle immagini. E' vero è possibile oggi avere un ospedale del tutto diverso da quello che abbiamo imparato a conoscere. Entriamo in questo nuova umanesimo in sanità.
Sauro Micucci descrive gli standard previsti, dal Decreto Ministeriale n.70 del 2 aprile 2015, per gli ospedali di primo e di secondo livello, omettendo di indicare i bacini di utenza. Premetto che il bacino di utenza dell’Area Vasta 3 Macerata è di poco superiore ai 300.000 abitanti. Un ospedale di primo livello deve avere un bacino di utenza di 150.000 – 300.000 abitanti, mentre per un ospedale di secondo livello il bacino di utenza di 600.000-1.200.000.
Oltre agli Ospedali di primo e secondo livello il Decreto Ministeriale prevede gli Ospedali di Base con bacino di utenza compreso tra 80.000 e 150.000 abitanti dotati di Pronto Soccorso e di un numero più limitato di specialità (Medicina Interna, Chirurgia Generale, Ortopedia, Anestesia, Radiologia Laboratorio Analisi, Emoteca), e inoltre posti letto di osservazione breve
Per quanto riguarda la dizione di Ospedale Unico del tutto errata per ogni area vasta e su cui si è svolto e si svolge un confronto politico, l’equivoco non va ricercato da leggi nazionali, ma da un “artificio” con cui, nella scorsa legislatura regionale, furono istituiti i Presidi Ospedalieri Unici, di fatto uni e trini. Si tratta di un mistero politico cui molti hanno creduto e credono, ma in cui non possono credere persone che vogliono aspirare e creare eccellenza.
Mi spiego: per l’area vasta 3 il Presidio Ospedaliero Unico è formato dagli ospedali di Macerata, Civitanova Marche, Camerino-San Severino. Di fatto nessuno di questi ospedali, presi singolarmente, possiede gli standard previsti dal DM 70 per un ospedale di primo livello, neppure Macerata in quanto l’Unità Operativa Complessa di ORL ha la sua sede a Civitanova mentre quella di Oculistica ha sede a San Severino. A Macerata rimangono per le due specialità, solo alcune attività, non posti letto autonomi.
Voi andreste mai oggi in una casa che ha il bagno nella via di fronte?
È una follia! Basta non essere abitante delle Marche per capire come questo l’”ospedale diffuso” denominato impropriamente presidio unico, sia un artificio politico. E anche i marchigiani che hanno studiato fuori, medici con mentalità ospedaliera, sarà difficile che aspirino a tornare. Pensateci:loro son pure di questo territorio. Ma quale eccellenza si pensa mai di generare?
Comunque, il DM 70 non è stato attuato completamente neppure per quanto riguarda la denominazione degli ospedali. Alcuni sentono il bisogno di modificarlo, speriamo in modo da rendere più efficiente il sistema. La mia opinione è che si dovrebbe operare per stabilire e promulgare un decreto che definisca gli standard qualitativi, strutturali e tecnologici dell’assistenza territoriale oltre che degli ospedali. Un tale decreto, integrato per il territorio, secondo i bisogni reali di salute del cittadino, rappresenta ora, non più rinviabile, la strada giusta per realizzare quella sanità meno ospedalocentrica di cui tanto si parla, soprattutto ora, in periodo di pandemia.
Credo che partendo da queste premesse si possa lavorare per un aggiornamento serio del servizio sanitario nella provincia di Macerata.
Credo che in questo contesto sia importante ricordare le parole di Papa Francesco che riprendo da un comunicato ANSA "Quando ero bambino - racconta Bergoglio - ricordo che c'è stata la crisi della poliomelite e tanti bambini sono poi rimasti paralitici per questo e c'era la disperazione per fare il vaccino. Quando è uscito il vaccino te lo davano con lo zucchero e c'erano tante mamme disperate… poi noi siamo cresciuti all'ombra dei vaccini, per il morbillo, per quello, per quell'altro, vaccini che ci davano da bambini… Non so perché qualcuno dice: 'no, il vaccino è pericoloso', ma se te lo presentano i medici come una cosa che può andare bene, che non ha dei pericoli speciali, perché non prenderlo?"
"Io credo che eticamente tutti debbano prendere il vaccino, è un'opzione etica, perché tu ti giochi la salute, la vita, ma ti giochi anche la vita di altri".
"C'è un negazionismo suicida che io non saprei spiegare, ma oggi si deve prendere il vaccino"Pace e vaccini: è questa l'invocazione di Papa Francesco nel messaggio Urbi et Orbi in occasione della Pasqua. La comunità internazionale, ha esortato il Pontefice, si adoperi per colmare i ritardi accumulati nella distribuzione dei vaccini contro il coronavirus e, nel nome di un vero e proprio "internazionalismo dei vaccini", ne garantisca la distribuzione a tutti, soprattutto ai deboli ai fragili e ai poveri.
Il pragmatismo degli Inglesi ha dato sempre vantaggi alla UK,dai tempi di Winston Churchill ad oggi con premier Boris Johnson. Noi non sappiamo mantenere i risultati ottenuti con sacrifici e meriti di tutti, perchè affondiamo in polemiche infinite dai risultati controproducenti.Il 25 settembre 2020 l'Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) ha postato sul suo profilo twitter un video che omaggia l'Italia per come ha affrontato la pandemia da nuovo coronavirus.Eravamo i migliori in Europa per contagi, ricoveri anche in terapia intensiva e decessi: Gli Inglesi divennero presto i peggiori d'Europa. Poi da gennaio 2021 la situazione si è invertita. Loro i migliori, noi i peggiori. Vorrei far notare che oggi muoiono per COVID in Inghilterra meno di 1/3 degli Italiani. Merito delle vaccinazioni, ma anche di una road map delle riaperture graduale: scuole 8 marzo, negozi e palestre 12 aprile, ristoranti 17 maggio. Per il 21 giugno è prevista la completa rimozione di tutte le restrizioni. Occorre essere previdenti e responsabili governando la situazione in base ai dati e soprattutto capire che è meglio una chiusura oggi se necessaria per uscire prima dalla situazione pandemica. Altrimenti più rischi a tutti i livelli con maggiore possibilità che si selezionino ceppi virali nuovi e più invasivi.
Grazie Elisabetta, la tua comunicazione è molto importane e soprattutto utile.
Le società scientifiche ginecologiche, ostetriche neonatologiche e pediatriche hanno redatto il 2 gennaio scorso una position paper sulla vacccinazione anti covid in gravidanza in cui vengono riportate anche l'età materna superiore ai 35 anni e l'occupazione professionale come operatrice sanitaria tra i fattori di rischio da te elencati, per cui è consigliata la vaccinazione in gravidanza.
D'accordissimo con Rolando. Poche parole semplici, comprensibili da tutti e soprattutto responsabilità:Vaccini, tamponi (meglio molecolari) mascherina (nuova e indossata correttamente)distanziamento, tracciamento. Ognuno di noi, nei propri ruoli, ha delle responsabilità molto importanti per far sì che la pandemia (con tutto ciò che deriva non solo nel campo della salute) sia controllata molto meglio e vinta in tempi ragionevoli.
Mi unisco all'appello della direttrice Daniela Corsi a cui faccio, oggi in particolare Festa della Donna, i miei auguri e i complimenti per l'incarico importantissimo che sta così bene assolvendo. Chi continua a parlare contro vaccini e mascherine non si rende conto di quello che sta accadendo. La variante inglese del virus è molto più pericolosa in quanto la carica virale sufficiente ad infettare e a provocare la malattia, con i suoi sintomi e rischi per la vita, è molto più bassa. Una stessa carica virale del Coronavirus della prima ondata, che molto raramente provocava la malattia agli adulti non anziani, è, con attuale ceppo (o ceppi)sufficiente ad infettare e a causare gravi patologie a soggetti di età inferiore. Gli stessi bambini ora si infettano e si possono ammalare, anche se per lo più non presentano forme patologiche.
Congratulazioni, conoscevo e stimavo il padre, ma anche la mamma di Serena, che saluto. Sono molto contento, una Maceratese, una donna di valore scelta dal Presidente Draghi.
Bell'articolo e molto ben documentato. Vorrei però aggiungere un'altra eccellenza a Macerata che era riconosciuta a livello nazionale. Nel 1977, quando provenendo dall'Università di Roma iniziai la mia carriera di Pediatra a Macerata, l'Ospedale Provinciale era considerato a livello nazionale uno dei migliori se non il migliore tra i provinciali non sede di università. Il presidente dell'amministrazione era Ezio Centioni che aveva fatto sì che molti reparti fossero diretti da primari noti a livello nazionale e attuassero una medicina che allora era possibile solo nei centri di maggior prestigio. Ne ricordo solo alcuni, come i Professori Menghini (medicina), Dragoni (oculistica),Di Carlo (Radioliogia e Medicina Nucleare quest'ultima la prima e per molti anni l'unica delle Marche) Passarelli Pula (Centro trasfusionale e punto di riferimento regionale per la cura dell'emofilia), Caschera (Anatomia Patologica) Nardi (Malattie infettive in una struttura all'avanguardia). In Pediatria veniva allora istituito un Centro Immaturi assumendo Vigilatrici d'Infanzia, tutte bravissime, diplomate all'Ospedale Bambino Gesù di Roma. Con il loro fondamentale contributo e con l'incoraggiamento del Presidente Centioni e della Primaria Dottoressa Soverchia lavorai creando una Neonatologia di tutto rispetto. Ezio Centioni fu eletto a presiedere l'associazione dei presidenti degli ospedali provinciali Italiani. Da diversi anni era stato progettato il nuovo ospedale tutto nuovo da realizzare nella stessa area di quello vecchio. Un bel plastico del nuovo ospedale era esposto nell'atrio della palazzina sede dell'amministrazione. Quando arrivai erano in funzione, di quel progetto, la palazzina delle malattie infettive e la piastra con la radiologia, la medicina nucleare e il centro cardiologico. Di quel progetto ad oggi è stata costruita solo una parte, manca tutta un'ala che doveva essere la maggiore delle due realizzate. A quel tempo esistevano ospedali di zona, (ricordo tra gli altri nei pressi di Macerata Corridonia, Treja, Tolentino) Ospedali Provinciali e Ospedale Regionale. Non si parlava di Ospedale Unico la rete funzionava.Ogni ospedale aveva le sue peculiarità e c'era un'integrazione funzionale tra di essi.Non si può negare che l'ospedale di Macerata rispetto a oltre quarant'anni fa non sia stato integrato con nuovi reparti e servizi all'avanguardia, con personale medico e infermieristico eccellenti, ma guardando altri nosocomi che conosco e che allora erano molto indietro rispetto a Macerata (esempio: Forlì, Rimini, Grosseto, Arezzo,Lucca, Viareggio, Latina, Terni, ecc.)oggi ci hanno decisamente superato strutturalmente e per una maggiore ampiezza dei servizi sanitari offerti. Decisamente nonostante le ottime professionalità esistenti e alcune eccellenze, Macerata non è più tra i primi. La lentezza a realizzare il progetto, incompiuto e che oggi deve essere sostituito con un altro nuovo ospedale, è una delle cause.
Mi permetto di suggerire un testo di Tom Nichols di tre anni fa: La conoscenza e i suoi nemici. L'era dell'incompetenza e i rischi per la democrazia. Edizione Luis.
Credo che la nomina di un direttore generale o di Area Vasta debba tenere conto di certe caratteristiche irrinunciabili. Personalmente non sono d'accordo che, senza una consultazione di un Collegio di direzione, un Direttore di area vasta possa scegliere un direttore di Dipartimento o un Direttore di una unità operativa(ex Primario) indipendentemente dalle votazioni del personale o dalla graduatoria di una selezione fatta da una commissione di esperti: semplicemente perchè non ne possiede le competenze che purtroppo la legge gli ha dato. Ciò determina un grave rischio per la democrazia e per una politica che dovrebbe fare gli autentici interessi delle persone. Non lamentiamoci se poi molti talenti emigrano.
Mi permetto di suggerire un testo di Tom Nichols di tre anni fa: La conoscenza e i suoi nemici. L’era dell’incompetenza e i rischi per la democrazia. Edizione Luis.
Credo che la nomina di un direttore generale o di Area Vasta debba tenere conto di certe caratteristiche irrinunciabili. Personalmente non sono d’accordo che, senza una consultazione di un Collegio di direzione, un Direttore di area vasta possa scegliere un direttore di Dipartimento o un Direttore di una unità operativa(ex Primario) indipendentemente dalle votazioni del personale o dalla graduatoria di una selezione fatta da una commissione di esperti: semplicemente perchè non ne possiede le competenze che purtroppo la legge gli ha dato. Ciò determina un grave rischio per la democrazia e per una politica che dovrebbe fare gli autentici interessi delle persone. Non lamentiamoci se poi molti talenti emigrano.
Sarebbe opportuno conoscere gli ambulatori e i laboratori di analisi pubblici e privati della provincia di Macerata in cui è possibile effettuare i test rapidi (antigenici) e i test molecolari per la diagnosi infezione asintomatica o sintomatica da Coronavirus. Se i test rapidi fossero diffusi nelle scuole ciò sarebbe molto utile per non considerare ogni bambino con raffreddore o tosse un potenziale infetto da COVID 19 e rinviarlo a casa. Credo che ciò possa essere una strada da percorrere previa opportuna organizzazione (Kit test rapidi, personale che lo può eseguire qualificato e/o formato.
Occorre insistere con i giovani. Loro, se positivi al COID19, saranno il più delle volte (non sempre) asintomatici o presenteranno sintomi non gravi. Non sarà così per i meno giovani, gli anziani, e anche per coloro che già lottano per diverse malattie compresi i tumori. Loro rischieranno di morire per un virus che può essere trasmesso da un giovane in buona salute. Essere i vettori di un virus letale per altri deve essere percepito come abominevole quando non si è fatto di tutto per evitare il contagio, attuando le raccomandazioni di distanziamento, di uso corretto della mascherina, di igiene delle mani.
Complimenti al dott. Mauro Pelagalli e alla sua equipe. La scelta di Mauro Pelagalli nella selezione del Direttore della Ostetricia e Ginecologia è stata veramente importante per l'ospedale di Macerata che ne è risultato potenziato e maggiormente qualificato. Il Dipartimento Materno Infantile attende però ancora l'espletamento della selezione per la direzione della Pediatria/Neonatologia di Macerata. Hanno presentato domanda, sin dal 15 maggio dello scorso anno, ben 10 professionisti, alcuni con curriculum prestigioso.
Il direttore amministrativo non dovrebbe essere di nomina politica in quanto scelto e nominato dal direttore generale com persona di sua piena fiducia. Bene per le terne selezionate dei direttori PS Civitanova e igiene Alimenti vorrei però ricordare che il concorso per Direttore di Pediatria a Macerata con ben 10 domande, alcune di pediatri/neonatologi molto qualificati con curriculum prestigioso, presentate dal 15 maggio 2019,non è stato ancora svolto. Si era preventivato come annunciato sulla stampa di nomina del nuovo direttore entro luglio 2019. Ci sono problemi per la nomina della commissione, ma.... Mi sembra eccessivo il ritardo.
Dal 1994 non si riesce a cambiare: dopo le dimissioni di Occhetto il partito (PdS)procedette alla consultazione dei dirigenti locali. Nonostante Veltroni, figurasse in vantaggio nell'ampia consultazione delle strutture periferiche, il consiglio nazionale del partito elesse D'Alema segretario. L'elezione di D'Alema, per la modalità nella quale avvenne, suonò come una sorta di spaccatura tra gli umori della base e dei "compagni" delle sezioni, e il gruppo dirigente del partito.
Ho delle perplessità sull'opportunità di realizzare tale struttura separata o comunque non contigua ad un ospedale generale che offrirebbe tutti i servizi e l'assistenza polispecialistica di cui i malati COVID hanno bisogno. Anche a Napoli la nuova struttura terapia intensiva-subintensiva dedicata al COVID è contigua all'ospedale del mare. In Emilia Romagna stanno potenziando al riguardo i 6 ospedali maggiori al fine di poter essere attivi anche per altre regioni in caso di nuove epidemie o catastrofi. In Cina hanno smobilitato le due strutture create nella fase di massima necessità, e per il futuro attrezzano gli ospedali esistenti. I reparti intensivi fatti in poco tempo non contigui ad ospedali generali complessi hanno senso nell'emergenza non prevista ed in cui ci si trovi impreparati; prepararsi per il futuro in tal modo credo che non sia la scelkta migliore. Si sta arrivando tardi per l'attuale epidemia e in modo improprio per futuri fabbisogni. L'espertice di un reparto ospedaliera è fondamentale ed è forse la carateristica più importante che incide sulla efficacia delle cure somministrate. L'espertice è data dalla qualità e dall'affiatamento dell'equipe che vi opera. Ecco perchè al riguardo si sceglie di attrezzare potenziare gli ospedali principali esistenti. Essi in casi di bisogno (epidemie, catastrofi,) potranno essere integrati con nuovo personale sanitario che si troverà ad operare insieme ad equipe molto qualificate e nell'ambito di strutture,come si usa dire,
ecellenti.
Sono d'accordo con Maurizio Bommarito. Aggiungo che la seconda guerra mondiale terminò, nel teatro europeo, l'8 maggio 1945 con la resa tedesca e, in quello asiatico, il successivo 2 settembre con la resa dell'Impero giapponese dopo i bombardamenti atomici di Hiroshima e Nagasaki. Se vogliamo dedicare una giornata al ricordo delle vittime della seconda guerra mondiale sarebbe opportuno che si celebrasse in una di queste due date. Ricordo che sin da bambino rimanevo impressionato dai racconti di coloro che avevano perso dei loro cari in Africa o In Russia o in altri teatri di battaglia. Muorire per servire la patria in quelle tremende condizioni (penso al gelo dell'inverno russo) è un fatto che deve essere ricordato.
Gli ospedali periferici no dovrebbero essere soppressi,ma dovrebbero essere utilizzati H 24 per l'assistenza primaria come ospedali di comunità e case ti salute. Anche e soprattutto a livello periferico dovrebbe essere sviluppata la telemedicina per un monitoraggio di alcune situazioni acute e delle croniche trattabili a domicilio con dati afferenti il medico di medicina generale o al pediatra di libera scelta o al cento specialistico (es diabetologico, nefrologico, pneumologico, ecc,)
Sono pienamente d'accordo con Andrea Sparvoli. La chiusura di ospedali non è stata preceduta o in contemporanea con una moderna ristrutturazione (spesso si è trattato di un rattoppo) degli ospedali esistenti o comunque, sarebbe stato meglio, di costruzione di nuovi ospedali come in Toscana e in altre regioni. Anche l'Azienda Ospedaliera Marche Nord ancora non ha un unico ospedale veramente moderno e soprattutto concorrenziale (vedi mobilità passiva).
Un monitoraggio domiciliare che comprenda anche la saturimetria (una misura incruenta dell'ossigeno circolante) sarebbe molto utile per evidenziare precocemente ed intervenire tempestivamente in chi si aggrava
Con questo sparigliamento il centro sinistra rischia fortemente di perdere. Una proposta per vincere (credo non utopica): Mancinelli+Corradini+Longhi insieme. Tre belle teste per far sì che le Marche possano raggiungere obiettivi che oggi sembrano impossibili. Teniamo presente che le Regioni migliori mirano ad una maggiore autonomia soprattutto in sanità e scuola, per cui il livello di competenza e preparazione che i tre hanno diventa un valore per il futuro.Mi sembra di ricordare che in un sondaggio di Cronache Maceratesi di alcuni mesi fa' queste tre persone erano i primi tre per preferenze distaccando Ceriscioli
Riporto da due delle più prestigiose riviste scientifiche, The Lancet e JAMA abstract di articoli sui danni al cervello da parte della cannabis.Parliamoci chiaro: l’uso di Cannabis (per quanto tradizio- nalmente propagandato come di per sé innocuo) è associato a un rischio significativamente aumentato di crisi psicotiche acute e, per l’adolescente, di sviluppare da adulto malattie mentali maggiori (Murray RM, et al. Cannabis-associated psychosis: neural substrate and clinical impact. Neurophar- macology 2017;124:89-104; Moore TH, et al. Cannabis use and risk of psychotic or affective mental health outcomes: a systematic review. Lancet 2007;370(9584):319-28). Un aspetto molto concreto di questa realtà ci viene data da uno studio su 527 adolescenti di età media di 16 anni e mezzo af- feriti per ragioni diverse agli ambulatori del Children Hospi- tal di Boston. Circa il 30% (146) faceva uso abituale di Cannabis (in prevalenza almeno mensile o più). Di questi adolescenti, quasi la metà riferiva di aver avuto nell’anno precedente una o più crisi psicotiche di tipo paranoide e/o una o più crisi d’ansia e/o una o più crisi allucinatorie, isolate o in associazione, con chiara relazione tra un consumo di so- stanza più regolare e continuativo e una maggior frequenza dei sintomi. Nel complesso, oltre alle crisi psicotiche acute, l’uso di Cannabis è risultato correlato a un maggior punteggio di depressione con presenza di una vero e proprio disordine mentale associato all’uso di marijuana (vedi i criteri classificativi dell’OMS) nel 27% dei casi (Levy S, Weitzman ER. Acute mental health symptoms in adolescent marijuana users. JAMA Pediatr 2019;173(2):185-6). Un problema, quello della esplosione di disturbi psicotici associati all’uso di marijuana, che, dicono gli Autori, deve ancora essere messo ben a fuoco e che è ancora sottovalutato. È probabile che comunque la marijuana possa agire anche da slatentiz- zatore di un rischio personale di sviluppare psicosi da adulto. E anche per questo ognuno di noi dovrebbe sentirsi responsabilizzato a indagare e riconoscere (e non sottovalutare) i casi che dovesse trovarsi più o meno sotto gli occhi.
IL NUOVO SINDACO E I NUOVI CONSIGLIERI REGIONALI CHE VORREMMO. Credo che dopo l'enunciazione degli errori e insufficienze ci sia bisogno di una nuova fase in cui si mettano in luce i bisogni della città e le iniziative per superare diverse criticità, oltre naturalmente una politica che assicuri una ripresa. Per tale motivo Macerata ha bisogno di un sindaco riconosciuto di alto livello come lo ha Ancona. Non meno importante per Macerata e i comuni confinanti è l' essere degnamente rappresentati Regione. Cronache Maceratesi e la stampa locale dovrebbero promuovere un dibattito aperto, protagonisti i cittadini, su cosa è necessario realizzare e come. Logicamente il dibattito sulle cose è utile ai vari candidati. E chissà... si potrebbe proporre un volto nuovo e particolarmente adatto a rappresentare e/o governare nel modo migliore
Caro Giuseppe Bommarito perchè non ti canditi provando ad aggregare un gruppo di persone che sappiano proporre ed attuare una proposta di cose realizzabili per il futuro di Macerata. Sei una persona stimata da molti per il tuo impegno non solo nei riguardi della lotta alla tossicodipendenza
Proprio ieri intervenendo su un articolo di Claudio Maffei comparso su Quotidiano Sanità dal titolo "Prigionieri di standard obsoleti" riferentesi alle Unità Operative da mantenere e da eliminare, così manifestavo la mia proposta al fine di razionalizzare il sistema sanitario in cui la logica politica spesso prevale su una giusta logica di merito nella progressione delle carriere: Grazie Claudio è proprio così. Aggiungo che già 4 anni fa la gradazione delle funzioni furono applicate in modo illogico e diverse unità operative venivano attribuite ad ogni dipartimento con una logica non sempre chiara. Il politico e il direttore di AV finivano di fatto per decidere in alcune situazioni. Credo che questo sistema di politicizzazione estrema della sanità possa essere in parte ridimensionato attraverso un maggiore potere di controllo concesso ai Collegi di Direzione e anche, per certi aspetti, ai Comitati di dipartimento. I curricula e i criteri di valutazione degli stessi per l'attribuzione della responsabilità di Unità Operativa complessa (tra i tre selezionati) Unità Operative semplici e/o dipartimentali e/o per l'attribuzione della Funzione di Facente Funzione (attenzione non si tratta di mansione) dovrebbero essere a mio parere resi noti al Collegio di Direzione che esprime il proprio parere per l'approvazione. Continuando così molti (troppi) medici si adegueranno e opereranno in qualche modo secondo certe logiche politiche molto spesso ingiuste in quanto non valorizzano i meriti e le capacità dei migliori, soprattutto dei più giovani.
Paolo Perri
«fortiter et suaviter»
Utente dal
1/9/2018
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