L’assessore regionale Filippo Saltamartini in Consiglio comunale
di Luca Patrassi
Annunci, polemiche, interrogazioni in Comune e in Regione: il tema della costruzione del nuovo ospedale di Macerata è da sei anni al centro del dibattito e del confronto e questa sera l’assessore regionale alla Sanità Filippo Saltamartini è stato il protagonista di un intervento svolto nel corso del Consiglio comunale. L’invito era arrivato attraverso le pagine di Cronache Maceratesi dal sindaco Sandro Parcaroli (leggi l’articolo) che in apertura della seduta dell’assise cittadina, rispondendo a una interrogazione della consigliera Stefania Monteverde, aveva ricordato come la procedura sia iniziata nel 2016 con l’indicazione data dall’assemblea dei sindaci.
Oggi Saltamartini – per la verità era già stato protagonista di conferenze sul tema in municipio con annunci annessi – ha spiegato cosa, e quando, intende fare la Regione. «Ho accettato l’invito del sindaco – ha iniziato l’assessore – per l’importanza del tema trattato. Necessario sottolineare anche alcune cose: l’edilizia sanitaria è attribuita allo Stato e alle Regioni, la realizzazione del nosocomio di Macerata viaggiava parallelamente a quello di Pesaro, i due procedimenti si sono intersecati, oltre a questo c’è da aggiungere che le pubbliche amministrazioni parlano con atti amministrativi, dobbiamo tener conto degli atti approvati. Il finanziamento è operato dalla legge 68, articolo 20: risorse statali acquisite dalle Regioni con accordi di programma. Per Pesaro la Regione nel 2020 ha stabilito che le risorse fossero esclusive per Pesaro, 104 milioni dallo Stato e 16 dalla Regione. Il procedimento maceratese parte il 27 ottobre del 2017, la conferenza dei sindaci indica il nuovo ospedale alla Pieve. Poi la delibera regionale del 27 dicembre che indica il sito della Pieve: due atti di individuazione del percorso che avrebbe dovuto portare al percorso».
Saltamartini con il sindaco Sandro Parcaroli
E ancora: «Nel maggio 2019 Itinera presenta una proposta di project financing il cui contenuto fondamentale è la realizzazione di 585 posti letto per un costo di 893 milioni. Costo del fabbricato indicato in 232 milioni, più le spese di manutenzione per 30 anni. Il progetto prevedeva che la Regione dovesse cofinanziare il progetto con 44 milioni: questa prospettiva veniva sottoposta a una valutazione tecnica di un organismo nominato dall’Asur e al Dipe, struttura di Palazzo Chigi che dice che non vi era equilibrio nella valutazione dei rischi, un costo eccessivo di 45 milioni. Itinera fa ulteriori progettazioni e a settembre 2020 il Dipe riequilibra in surplus in 26 milioni, quindi ipotesi bocciata. Ci siamo domandati quale fosse la motivazione di una simile remunerazione del capitale privato, la bocciatura è stata fatta dal comitato tecnico, poi è intervenuta la delibera regionale che ha messo la parola fine all’ospedale unico di Macerata e di Pesaro. L’ospedale di Macerata annovera 363 posti letto, Civitanova 186, la fotografia è deliberata dal piano sociosanitario. Se il progetto Itinera corrisponde alla somma di Macerata e di Civitanova quale doveva essere la modifica del piano sociosanitario? In quale delibera si era deciso di aumentare i posti letto di Macerata? Prospettazioni politiche, nessun atto.
La situazione attuale. Macerata – indica Saltamartini – è un ospedale di primo livello indicato dal decreto Balduzzi: due requisiti, dea di primo livello e 14 specializzazioni all’interno, Macerata ne ha più di 14 con una Oncologia di livello nazionale. I posti letto che potranno essere assegnati sono 420 posti, il piano sociosanitario sta tenendo conto della domanda di servizi sanitari. La settimana scorsa il collega Baldelli ha portato in giunta l’accordo con il Ministero per 55 milioni e un milione per la progettazione. La Regione chiederà al Comune gli atti per l’acquisizione dell’area. La stima dei costi è di 140 milioni, calcolata sul costo dell’ospedale di Tolentino, ci impegniamo a garantire l’eventuale finanziamento anche con prestiti con Cassa depositi e prestiti, inferiori al 5% della remunerazione di Itinera. I tempi di realizzazione. A ben vedere il progetto Itinera era già stato bocciato alla fine del 2020, non c’era un euro per Macerata. Faremo ricorso al progetto integrato che consente di mettere a gara progetto ed esecuzione dei lavori. Va considerato che la prima città della provincia, Civitanova, ha la stessa dignità di altre località. Due settimane fa ho avuto un incontro con il ministro Speranza per discutere dei servizi territoriali, ho chiesto al ministro di intervenire sul personale, molti concorsi vanno deserti».
Ulderico Orazi
Ad aprire gli interventi Ulderico Orazi, per Città Viva che ha accusato l’assessore Saltamartini di ritardare la realizzazione di un nuovo ospedale, come invece era stato deliberato dalla giunta a guida Ceriscioli ed ha evidenziato il contrasto di quanto indicato dal decreto Balduzzi con il mantenimento delle strutture ospedaliere dell’Av3 e con la conseguente dispersione di risorse professionali e costi. « Lei sindaco deve dirci da che parte sta» ha concluso Orazi invitando a riprendere il progetto di Itinera. Poi il civico Alberto Cicarè, di Strada Comune: «Sanità pubblica sempre meno efficiente e più costosa per i cittadini: le conseguenze sono evidenti dalle liste d’attesa che ledono il diritto alla tutela alla salute. I fondi del Pnrr derivano dalla crisi Covid che ha mostrato come il modello sanitario basato sugli ospedali si sia rivelato inadeguato. I portatori di interessi sono stati ignorati dal vostro piano sanitario, l’indirizzo deve essere quello della sanità diffusa mentre destinate la maggioranza dei fondi all’edilizia ospedaliera, al cemento. Moltiplicando le strutture, come le riempiamo viste le carenze di organico?».
L’intervento di Narciso Ricotta
Il capogruppo dem Narciso Ricotta: «L’assessore ha spiegato la bontà del suo progetto e i difetti del precedenti. Il costo del progetto di Itinera comprendeva anche le dotazioni tecnologiche. Voglio però parlare del vostro progetto che parte di un equivoco di fondo, pensare di far funzionare 4 ospedali come sono oggi promettendo di rafforzarli pur sapendo che non è possibile, poi le previsioni del Pnrr. A fine mandato tutti rimane come oggi, senza un nulla di fatto. Scriva sugli atti che Macerata è un ospedale di primo livello, a Civitanova racconta la stessa cosa, voi volete fare un primo livello diffuso in tutti gli ospedali. Il risultato negativo è l’impossibilità di gestire tutti questi ospedali, 4 medicine, 4 chirurgie, tre ortopedie, non c’è personale. Così coprirete solo le emergenze, le attività programmate andranno verso la sanità privata, era per questo che nel 2017 era stato individuato il progetto per Macerata. Occorre chiarezza sugli ospedali, con quale personale. Fate mera propaganda, il decreto Balduzzi e i Pnrr prevedono gli ospedali di comunità, Macerata non lo avrà, è penalizzata anche nella divisione dei fondi. Non scrivete negli atti amministrativi che Macerata sarà un ospedale di primo livello. Dei 140 milioni necessari ci sono solo 55 milioni, gli altri? Perché non usate il progetto di Itinera, perché si ricomincia? Quanto tempo ci vorrà, assessore, ci dica.. Non ha indicato un cronoprogramma, vogliamo risposte. L’ospedale attuale come sopravvive, con quali fondi?. Nell’ala vecchia piove, l’antiincendio.? Il sindaco oggi ha chiamato Saltamartini a livello di scudo umano».
Pierfrancesco Castiglioni (Fratelli d’Italia)
Il capogruppo di Fdi Pierfrancesco Castiglioni: « Sembrerebbe si sia perso tempo, c’è chi legge domande già scritte (il riferimento è per Orazi, ndr) senza tenere conto dell’intervento dell’assessore. Il piano di Itinera era stato bocciato ai tempi dell’esecutivo Ceriscioli, le accuse del centrosinistra sui ritardi dimenticano che dal Comune, dalla ex giunta comunale, era stata scelta inizialmente una discarica come sito. Se l’assessore dà delle assicurazioni che si basano su documenti non si può dire che non ha detto nulla. Per noi tornare a una sanità diffusa è importante. Dire oggi che la Regione non assegna fondi a Macerata è contro la verità, specie se le accuse vengono da quella sinistra che ha sempre favorito Pesaro e Ancona. Stiamo passando dal dire al fare, se facciamo male, lo diranno i cittadini».
Il consigliere Giordano Ripa, delegato alla Sanità e medico ospedaliero: «Il progetto di Itinera è stato giudicato inidoneo nel 2020, per i posti letto il bacino di utenza indicato dal decreto Balduzzi è di 150mila abitanti, siamo ben oltre. Mettete in discussione l’ospedale di primo livello, ma di cosa parlare, non siamo in un talk show, fate solo propaganda politica senza aderenza alla realtà. Negli ultimi anni nelle Marche son stati chiusi 13 ospedali, tolti mille posti letto, territorio inesistente».
Stefania Monteverde (Macerata Bene Comune): «Mi sembra naturalissimo fare domande, in particolare sull’ospedale. I tempi di realizzazione non sono chiari, quale appalto, quale modello? Quella del Dipe non è una bocciatura del piano Itinera, quando si parla di finanza di progetto si parla di rimodulazioni degli investimenti. Un parere Asur del 2019 contrasta con uno del 2021, se non è cambiato il management magari è cambiato l’indirizzo politico. Quanto costa poi il progetto che state proponendo, quando sarà realizzato, è sostenibile nel territorio, il personale è sufficiente? Poi i fondi del Pnrr, distribuiti sul territorio, posso comprendere la motivazione ma siamo il capoluogo del territorio, Macerata deve essere il punto di riferimento, perchè la distribuzione dei finanziamenti ci penalizza? Facciano domande legittime, nessuna polemica, vogliamo sapere cosa succederà domani a questa città».
David Miliozzi (Macerata Insieme): «Punti difficili da comprendere, già ci piacerebbe capire come è nato questo momento. L’assessore ha parlato dei tassi di interesse di Cassa depositi e prestiti anche in riferimento alla remunerazione indicata nel progetto di Itinera, sarebbe interessante avere dati precisi anche sui tempi di realizzazione».
La replica dell’assessore Saltamartini: «Grazie per il garbo istituzionale e per i contenuti. Il Covid ha modificato la visione della sanità dimostrando come gli ospedali per acuti devono essere affiancati da strutture per intermedi, secondo il Pnrr si raddoppia il numero delle strutture ospedaliere esistenti. E’ in corso una trattativa con i medici di medicina generale per impiegarli negli ospedali di comunità. Il Covid ha cambiato anche le progettazioni degli ospedali. I cittadini controllano i fatti, ci si misura su quelli, sono venuto per spiegare. La bocciatura di Itinera è del 2 settembre del 2020, commissione nominata da Ceriscioli. Secondo il progetto di Itinera le macchine elettromedicali dovevano essere comprate dalla Regione, diciamolo. L’impegno dei 140 milioni per l’ospedale di Macerata è un impegno della giunta, non mio. Partiamo adesso, c’è stato un ritardo? Credo che, con la parentesi Covid, non si possa sostenere che siano in ritardo. Il progetto di fattibilità parte subito, poi appalto integrato. Il Comune acquisirà le aree indicate, poi il bando regionale per progettazione di fattibilità e appalto integrato. Ci impegniamo. Non abbandoniamo l’ospedale, c’è un intervento con i fondi del terremoto».
Il consigliere regionale Romano Carancini (Pd) ha assistito al Consiglio
I quattro ospedali, il personale: «La sanità dell’Av3 prevede quattro ospedali, c’è solo Itinera che dice ospedale unico, non c’è nessun atto della Regione. Noi ci siamo presentati agli elettori con un modello di sanità diffusa che ora stiamo applicando. I cittadini di Macerata potranno valutare, questo percorso lo faremo insieme». Infine il saluto del sindaco Sandro Parcaroli: «Abbiamo qui un assessore del nostro territorio che è venuto per la seconda volta. Lasciamo perdere Itinera e la terra di un privato indicata dall’ex giunta senza un compromesso di vendita, finiamola. Ora andiamo avanti insieme a Civitanova, Camerino, San Severino, Tolentino. Ragioniamo insieme guardando al futuro, anche sulla destinazione del vecchio ospedale: la sanità non è di destra o di sinistra, è dei cittadini». Presente in sala anche l’ex sindaco Romano Carancini, consigliere regionale del Pd.
(foto di Fabio Falcioni)
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