Il polo sanitario Santo Stefano a Porto Potenza
di Laura Boccanera
«Quaranta contagi al Santo Stefano», i Cobas lanciano l’allarme. Il sindacato chiede alla direzione di avviare quanto prima un’area destinata ai pazienti positivi. Sarebbero infatti una quarantina i contagiati da Coronavirus fra pazienti e personale sanitario e operativo nella struttura riabilitativa di Porto Potenza e i Cobas esprimono forte preoccupazione: «diverse unità operative si trovano da diversi giorni a fronteggiare veri e propri focolai di Coronavirus, con numerosi pazienti, ad oggi più di 40, ricoverati in diversi reparti, e lavoratori contagiati. Le misure adottate dalla struttura appaiono intempestive e insufficienti ad arginare questi focolai, con unità operative ibride in cui non vi è netta separazione tra zona Covid e non Covid, con i lavoratori che di conseguenza si trovano ad assistere nella stessa unità operativa pazienti positivi e non, esponendo perciò se stessi e i degenti ad un alto rischio di contagio. Auspichiamo che la direzione si attivi quanto prima per organizzare una specifica unità operativa dedicata ai degenti positivi al fine di tutelare coloro che non hanno ancora contratto il virus».
«Lo stiamo già facendo – replica Enrico Brizioli amministratore del gruppo Kos che gestisce il Santo Stefano – il personale positivo è a casa isolato e stiamo isolando i pazienti positivi. Sono tutti comunque asintomatici e stiamo gestendo il tutto con molta tranquillità perché dal punto di vista clinico non ci sono criticità. Se si pensa che a Porto Potenza fra personale e pazienti ci sono 1.200 persone una percentuale di positivi come c’è ovunque in questa fase è inevitabile. Parliamo comunque di tutte persone vaccinate con terza dose e asintomatiche. Per quanto riguarda il personale è normale che quello in servizio debba dividersi e passare da zona pulita a sporca, ma con molti infermieri a casa isolati non possiamo dedicare alcune risorse solo all’area Covid altrimenti non cureremmo gli altri. Del resto è quello che avviene anche negli ospedali e nelle altre strutture sanitarie».
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Se dopo dosi e dosi di vaccinazione di massa non ci si contagiasse più allora sì che sarebbe grave, ma per fortuna non è così.
Almeno in questo articolo viene detto che le misure adottate dalla struttura sono state intempestive e insufficienti! Al contrario del focolaio scoppiato nel reparto pneumologia di Macerata, quasi che la colpa era dei pazienti ricoverati, da negativi. Non dovrebbero succedere queste cose.
Dalle segreterie territoriali di Macerata della Fp Cgil e Cisl Fp riceviamo: «FP CGIL e CISL FP Macerata prendono atto del focolaio all’istituto Santo Stefano di Porto Potenza Picena, e denunciano forte preoccupazione per l’evoluzione del focolaio. I 3 reparti interessati dai contagi ad oggi interessano circa 35 pazienti, isolati in stanze da 2 e 4 unità, in una grande struttura che contiene oltre 400 pazienti in 9 reparti: da qui la necessità di individuare tutte le opzioni possibili per limitare la criticità che ha coinvolto anche gli operatori. Comprendiamo le difficoltà di isolamento dei pazienti positivi nella struttura già in piena occupazione di posti letto, e rispettando i grandi sforzi delle caposala a degli operatori tutti che già si sono attivati per limitare che il fenomeno si allarghi a macchia d ‘olio, CGIL e CISL chiedono di innalzare il livello di sicurezza dei reparti, isolando tutti coloro che sono entrati a contatto con positivi, contestualmente a screening molecolare/antigenico ripetuti nel periodo di incubazione del patogeno. Seguiamo attentamente l’evoluzione della criticità con la direzione del gruppo, e nonostante la lecita preoccupazione ribadiamo la piena disponibilità al confronto. Altra questione spinosa è emersa nell’ultimo incontro del 7 febbraio tra le sigle rappresentative e la direzione, laddove l’azienda ha presentato un piano di rientro nazionale, che prevede per il Santo Stefano di porto potenza la cancellazione di fatto del cosiddetto “refettorio” e degli oss di terapia, un serbatoio strategico per le limitazioni che si susseguono dei lavoratori, e che negli anni ha permesso una collocazione congrua degli operatori con maggiori difficoltà di salute. CGIL e CISL contrarie a questo percorso sin da subito, stanno avviando una campagna di ascolto dei lavoratori interessati, a tutela degli operatori con limitazioni odierni e futuri, che saranno ricollocati di fatto nei reparti, con ulteriore aggravio dei carichi di lavoro per il personale che già presta servizio al limite dei riferimenti assistenziali regionali di riferimento».
Ho una parente molto stretta al Santo Stefano, terzo vaccino, che ha preso il Covid per la prima volta.
Insomma, basta con questo governo di cialtroni sanitari che fanno gli apprendisti stregoni e danno per certo vaccini che tali ancora non sono. Ma che hanno fatto fare miliardi di dollari grazie a sanitari e politici, che onesti non sono. Sarebbe da seguire la pista del denaro andando nei paradisi fiscali…
Sono però più preoccupanti quelle teste quadre che bevono una verità politica come se fosse verità sanitaria (tipo green pass). Sono questi tipi di cervelli plasmabili che hanno permesso di mitizzare personaggi mitizzati, come Hitler, Lenin, Stalin, Mussolini, e quindi di dare il potere al Nazismo, al Bolscevismo, al Fascismo. Ed oggi al Draghismo, che sta toppando sulla Sanità e sul resto dell’attività socio-economica.
Facciamola finita e ragioniamo con il nostro buonsenso su ciò che vediamo nella realtà…
Sig. Giorgio Rapanelli lasci la storia agli storici, evince chiaramente che lei non lo è e nemmeno informato sulla protezione dei vaccini. Nessuno ha mai garantito la totale protezione né la certezza del non contagio. Immagini solamente, se ci riesce, se tutti gli asintomatici lí dentro avessero bisogno di ospedalizzazione. Non parli di cose che non conosce, presto il Green pass se è questo il suo problema elementare.Questa suddivisione tra vaccinati e non l’ hanno creata chi non si affida alla scienza ai quali auguro ogni bene affinché non serva mai loro nulla di ciò che gli scienziati studiano per l’ umanità. Le rimane ad ogni modo sfogare la rabbia qui. Cordialmente