Il centrodestra continua a crescere trainato da Lega e FdI e diventa sempre più concreto lo storico ribaltone nelle Marche, che potrebbe per la prima volta diventare un’ex regione rossa. E’ quanto emerge dal sondaggio Winpoll-Cise commissionato dal Sole 24 ore, con rilevazioni effettuate tra il 25 e il 27 agosto e pubblicato oggi dal quotidiano di Confindustria.
Francesco Acquaroli e Maurizio Mangialardi nel confronto di ieri moderato da Enrico Mentana
Secondo le rilevazioni (mille intervistati e 2621 rifiuti), il candidato del centrodestra Francesco Acquaroli è in vantaggio su Maurizio Mangialardi del centrosinistra di quasi 16 punti. Più del doppio rispetto al sondaggio del 30-31 luglio della Tecnè per l’agenzia Dire (leggi l’articolo). Il deputato di FdI, infatti, guida la coalizione di centrodestra unita con il 51,8%, mentre l’esponente del Pd è stimato al 36,1%. Terzo il candidato del M5s Gian Mario Mercorelli con l’8,9%. Resta comunque nutrita la truppa degli indecisi e del non voto: i primi sono attestati al 24%, chi pensa di astenersi è invece al 22%. Chiaro quindi come questo 46% rappresenti il bacino da cui dovrebbe attingere il centrosinistra per sperare di recuperare il divario, vista l’esiguità dell’elettorato grillino (che secondo quest’ultima rilevazione non basterebbe neanche se dovesse travasare completamente nel centrosinistra) e la legge elettorale delle Marche, secondo la quale non è previsto il voto disgiunto: non è possibile cioè votare una lista e il candidato governatore di un altro schieramento. A segnare invece il balzo del centrodestra nelle Marche sono in particolare la crescita della Lega, che alle ultime Regionali del 2015 aveva ottenuto il 13% dei voti, mentre oggi è stimata al 23,3%. Ma ancor di più il salto di Fratelli d’Italia, che cinque anni fa aveva raccolto il 6,3% e oggi viene valutato al 18,1%. Praticamente ha triplicato il proprio consenso arrivando a ridosso di Lega e Pd. Per quanto riguarda il centrosinistra invece, il Pd oggi è stimato al 22,8%, 13 punti in meno rispetto alle regionali di cinque anni fa. A questo punto i dem dovrebbero chiedersi se sia stata vincente la scelta di mettere alla porta il governatore uscente Luca Ceriscioli, il cui operato è giudicato sostanzialmente buono da oltre il 50% dei marchigiani, che salgono al 62% se si considera l’operato sulla gestione dell’emergenza Covid.
(Gio. Def.)
Regionali, ultimo sondaggio: Acquaroli avanti di oltre 7 punti Ma gli indecisi superano il 40%
Quando campi da decenni grazie al voto dei vecchi (che voterebbero a sx pure se candidassero il clone di Hitler) senza fare una mazza prima o poi crolli, è matematico. Poi purtroppo c'è da constatare che Acquaroli è il niente circondato dal nulla. Bah... staremo a vedere.
I conti vanno fatti dopo il voto....il resto è chiacchiere .
Indecisi e quelli che si astengono pari al 46%..la politica dovrebbe fare una lunga riflessione su questo dato
I cambiamenti si devono fare , e fatti in piena regola , x quanto riguarda il 46 % degli astenuti diciamo il voto e un diritto
Dubito
Io sono fascista e non li voto nessuno dei tanti.
E i fenomeni 5stalle dove sono?
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Qualcosa non torna: la somma delle 4 percentuali riportate nel sottotitolo è maggiore di 100.
Lo storico ribaltone delle Marche, se ci sarà è giudizio comune che il merito o demerito sia dovuto al quinquennio fallimentare di Ceriscioli,ma se ci fosse stato lui, secondo l’articolo con un oscillazione dal 50 al 62% sarebbe stato probabile favorito. Mettiamoci che si parla di mille risposte, che le Marche sono formate da cinque provincie ed ognuna ha la sue caratteristiche sociali, politiche e mettiamoci pure gastronomiche che non guasta , come fanno a fare questi sondaggi e poi a renderli pubblici? Nelle Marche, ogni provincia ad esempio ha il suo brodetto che elenco giù a scendere da Pesaro:Brodetto alla Fanese, Brodetto all’Anconetana, Brodetto di Porto Recanati, Brodetto alla Sangiorgese, Brodetto alla San Benedettese. Si fanno seppur con ricette diverse tutte con pesci , crostacei e molluschi. Di sicuro non vengono usasti i famosi pesci ” boccaloni”. E questi con un sondaggino vorrebbero dirci chi vincerà. L’unica che mi viene in mente è che essendo il giornale di Confindustria, potrebbe cercare di condizionare il voto perché adesso vedono nella Destra della Meloni e nel movimento di Ultradestra Lega-Salvini le mani a cui affidare il futuro economico italiano viste le innumerevoli presenze professionistiche in ogni settore.
Prima del voto le percentuali vanno calcolate sul totale dei votanti (100%)se poi il 46% non andasse a votare veramente allora le percentuali andrebbero valutate sui votanti effettivi(54%). Quindi per ora per quel che conta forse il 25 % voterebbe la coalizione di cdx.
Non lo so fate voi,forse vi siete dimenticati di aerdorica e delle quattro legislazioni regionali a guida PD, compresa l’attuale indagate per peculato(78 indagati) , siamo garantisti, ma se fosse vero qui non si tratta più di dare una connotazione estemporanea alla vicenda ma di consuetudine.
Quindi bisogna far capire al PD che la regione non è roba sua e L’alternanza non può che far bene ala nostra regione.
RICOSTRUZIONE
#vascoerrani #paolademicheli #legnini docet.
Per qualsiasi regione si tratti: se vince la destra o vince la sinistra non fa differenza. La verità sta nel fatto che a perdere sono sempre gli Italiani contribuenti, costretti a mantenere carrozzoni parassitari corrotti utili solo a se stessi.
@Aldo Iacobini
Il totale è maggiore di cento perché non è corretto sommare le percentuali dei vari candidati, gli indecisi e chi dichiara che si asterrà.
Indecisi e astensioni sono calcolati in percentuale sul totale degli aventi diritto al voto, mentre le percentuali dei candidati e delle liste sono calcolate sul totale di chi dichiara che andrà a votare ed esprime un’intenzione di voto; quindi, al netto di indecisi e astenuti.
@ Ferramondo, nonostante il fermo pesca,i “5stalle” insieme ad altri sono a pesca di sardine
le percentuali riguardano sempre e solo fra i votanti.
Non centra nulla la somma delle percentuali.
Ho casualmente letto questo commento di Fabrizio Leone, pubblicato su Left. Mi pare chiaro, efficace ed illuminante:
“La destra si ferma cambiando modo di fare politica, mel metodo e negli obiettivi: partecipazione e ascolto e poi eleaborazione di progetti a lungo termine con il fine del bene comune e della sostenibilità. Se invece continuiamo a votare il centro-sinistra continuiamo a dare fiducia a quelli che, malgovernando, hanno alimentato l’aumento esponenziale del consenso per la destra e hanno portato l’affluenza alle urne sotto il 50%. I problemi non si risolvono premiando coloro che quei problemi hanno prodotto.
Angelo, meriti un premio per la chiarezza del passaggio che hai riportato a proposito del PD e del premio immeritato e dannoso che esso riceverebbe continuando a votarlo nonostante l’arrogante malgoverno sin qui dimostrato a tutti i livelli.
Per Valenti. Era necessario che si scrivesse che le percentuali erano riferite solo alla totalità di coloro che non si erano astenuti, cioè che erano al netto degli astenuti.