Mancini promuove la “sua” sinistra etica
«Destra razzista pericolo per democrazia,
dall’altra parte politica dell’abbandono»

PORTO RECANATI - Il candidato governatore di "Dipende da noi" ha presentato gli aspiranti consiglieri regionali del Maceratese Katiuscia Merlini, Antonio Pagnarelli, Matteo Simoni e Barbara Salcocci. Tra i temi affrontati ricostruzione e integrazione

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La platea dell’incontro con il candidato presidente Roberto Mancini

di Laura Boccanera

«Il pericolo per la democrazia è questa destra razzista, ma l’appello al voto utile arriva da chi ha abbandonato la ricostruzione e privatizzato la sanità, noi vogliamo cambiare il metodo, siamo la sinistra etica che chiede la partecipazione e la corresponsabilità».

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Roberto Mancini

Roberto Mancini a Porto Recanati ieri sera ha fatto appello alla passione e all’impegno. Questi secondo “Dipende da noi” gli ingredienti necessari per cambiare passo e metodo nella Regione Marche. All’anfiteatro di corso Matteotti l’ideatore del movimento civico ha presentato i candidati del maceratese: Katiuscia Merlini, Antonio Pagnarelli, Matteo Simoni e Barbara Salcocci. Tutti cittadini che a vario titolo hanno messo il proprio impegno al servizio della comunità. Appassionata la reprimenda della Salcocci, candidata di Tolentino, sulla gestione del terremoto: «Scelta scellerata quella del villaggio container da parte del comune – ha sottolineato – e la Regione è connivente perché non ha mai verificato come sono stati utilizzati i soldi. Sono arrabbiata,  i nostri paesini non si ripopoleranno e perderemo un patrimonio, vogliamo ingranare una nuova marcia perché il silenzio è stato devastante più del terremoto». Ha parlato di integrazione Matteo Simoni, argomento noto e spinoso a Porto Recanati: «L’Hotel House viene utilizzato per dare soluzioni semplici ad un problema che è complesso – ha detto – è certo che l’integrazione deva passare per una certa fermezza nella legalità. Qui invece il tema viene strumentalizzato da una parte politica». Indica i criteri e il perché della discesa in campo il candidato presidente Mancini:

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Barbara Salcocci

«Oggi ci dicono che per sconfiggere la destra serve il voto utile. Certo, la destra rimane l’avversario e il vero pericolo per la democrazia. Il localismo della Lega e di questa destra razzista è il pericolo vero e il motivo per cui questa destra non può governare le Marche, ma dall’altra parte c’è un centro sinistra che da due legislature ha praticato la politica dell’abbandono.  Sul terremoto non ha dato risposte e ha privatizzato la sanità». Mancini passa poi ad indicare la metodologia che Dipende da noi si è data per costruire il programma che ha tra i punti cardine la ricostruzione, la sanità e una svolta ecologista all’economia. Un metodo che usa partecipazione, ascolto e competenze: «Noi usiamo un altro metodo – dice – quello del costruire le risposte insieme col dialogo, con la partecipazione. E’ la politica del prendersi cura, noi chiediamo di collaborare e sentirsi corresponsabile. E poi l’ ascolto perché le persone non portano solo problemi ma anche esperienze e infine la conoscenza perché la democrazia non può sorgere sulla paura e sull’ignoranza». La chiama la “sinistra etica”: «Noi non ci vergogniamo della parola sinistra – conclude – la società non è ridotta ad un mercato, le persone non sono cose che o producono profitto o diventano un esubero. Questo è l’orientamento della sinistra, la capacità di pensare alla società non come un mercato. L’Etica è la capacità di vedere le persone come coprotagonisti. Io non dirò mai “prima i marchigiani”, è stupido, viviamo tutti su questo pianeta. Il nome “Dipende da noi” è il contrario della politica che avviene oggi dove qualcuno chiede, opere, finanziamenti, servizi e qualcun altro li promette. Così i cittadini regrediscono a clienti e i politici a mestieranti».

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Katiuscia Merlini

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Matteo Simoni

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Antonio Pagnarelli

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