Carabiniere vittima del Covid,
tutti sull’attenti per l’arrivo a Macerata

CORDOGLIO per l'appuntato Federico La Rotonda, 59enne morto ieri a Torrette. Il ricordo del comandante provinciale Michele Roberti: «Lascia un vuoto angosciante». La commozione del Sottosegretario alla Difesa Giulio Calvisi: «Perdiamo un servitore dello Stato, ha svolto fino all’ultimo il proprio servizio ai cittadini»

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L’accoglienza di fronte al Centro Funerario

 

«Marito e padre devoto, un esemplare servitore dello Stato che sapeva svolgere il suo lavoro con grande umiltà e fermezza, ma senza mai perdere la capacità di dialogare con tutti. Uno di noi che se ne va e ci lascia con un vuoto angosciante. Il nostro commosso abbraccio va alla moglie Sabrina e al figlio Mirko».

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Federico La Rotonda

Con queste parole il colonnello Michele Roberti, comandante provinciale dei carabinieri di Macerata ricorda l’appuntato scelto Federico La Rotonda, morto ieri a 59 anni all’ospedale Torrette ad Ancona, vittima del coronavirus. Questa mattina una delegazione ha accolto l’arrivo della salma a Macerata. Il drappello di uomini guidato dal comandante Legione carabinieri Marche, generale Fernando Antonio Nazzaro, e dal comandante provinciale, colonnello Michele Roberti, ha atteso l’arrivo del feretro al Centro Funerario di Macerata dove è allestita la camera ardente per poi rendere onore al militare deceduto. Domani alle 15 una delegazione dei carabinieri parteciperà al rito funebre nel rispetto delle norme stabilite dal decreto.

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Il comandante Legione carabinieri Marche, generale Fernando Antonio Nazzaro, e il comandante provinciale, colonnello Michele Roberti,

Ha espresso in una nota tutto il suo cordoglio il Sottosegretario di Stato alla Difesa Giulio Calvisi: «Partecipo con profonda commozione alla scomparsa dell’appuntato scelto Federico La Rotonda, deceduto a causa del coronavirus. Perdiamo un servitore dello Stato, un carabiniere che ha svolto fino all’ultimo il proprio servizio ai cittadini. Esprimo ai familiari di Federico le mie più sentite condoglianze e la mia solidarietà. Sono vicino al Generale Nistri e a tutta l’Arma dei carabinieri, che vive questo ennesimo dramma, condiviso da tutte le Forze armate – conclude Calvisi. Nonostante l’alto prezzo pagato in questa emergenza, la Difesa continuerà a fare la propria parte, con grande spirito di sacrificio, professionalità, forza e determinazione, come è nella sua natura e nei valori fondanti della sua azione».

picchetto-Federico-La-Rotonda-13-325x217Federico La Rotonda, addetto alla stazione carabinieri di Macerata, era nato a Genova e cresciuto a Santa Margherita Ligure. «Era figlio d’Arma: infatti, il papà Emilio – che è venuto a mancare a settembre del 2019 – era Appuntato dei carabinieri – si legge nella nota diffusa dal comando provinciale- . Federico segue le orme del papà e a 22 anni si arruola nell’Arma, precisamente il 7 giugno 1983. Dopo aver frequentato il 70° corso alla scuola Allievi carabinieri di Campobasso, il 22 ottobre viene destinato alla stazione di Torino Mirafiori dove presta servizio per circa un anno e mezzo. Dopo aver lavorato in provincia di Torino tra il 1985 e il 1987, successivamente e fino al 1993 presta servizio nella stazione carabinieri presso l’Arsenale della Marina Militare di La Spezia, dove viene promosso al grado di Carabiniere Scelto. Dal 30 maggio 1993 viene trasferito in provincia di Macerata, alla stazione carabinieri di Apiro dove vi rimane per 3 anni. Dal 28 maggio 1996 al novembre 2009 lavora al Nucleo Carabinieri Banca d’Italia di Macerata.  Nel frattempo, nel giugno 1997, si sposa con la signora Sabrina e il 29 giugno del 1999 nasce Mirko, loro figlio unico. Sempre nel 1999 Federico indossa il grado di Appuntato Scelto.

picchetto-Federico-La-Rotonda-5-325x217Il 9 novembre 2009 viene trasferito alla stazione di Montecassiano dove lavora per tre anni, prima di giungere alla stazione carabinieri di Macerata esattamente il 15 ottobre 2012, fino al 17 aprile scorso. Il giorno dopo Federico si è ammalato, dapprima è stato ricoverato all’ospedale di Macerata – prosegue la nota -. Le sue condizioni si sono aggravate tanto da essere trasferito all’ospedale di Camerino in terapia intensiva e in prognosi riservata. Dalla sera del 7 maggio le cose purtroppo sono peggiorate e il giorno seguente è stato trasferito all’ospedale Torrette di Ancona, dove si è spento nella serata di ieri. Unanime il cordoglio di tutta l’Arma dei carabinieri. Una vita, quella di Federico, dedicata al dovere, all’Istituzione e ai cittadini. Il 9 gennaio prossimo avrebbe compiuto 60 anni e si sarebbe congedato. Lo ricordano tutti come un carabiniere dalle straordinarie qualità umane, sempre disponibile, generoso verso i colleghi e animato da un elevatissimo senso del dovere. Federico lascia la moglie Sabrina, il figlio Mirko e l’anziana mamma di 91 anni, che vive in provincia di Teramo».

(Redazione Cm)

Covid, muore carabiniere in servizio a Macerata

 

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