Il leader della Lega Matteo Salvini ha preso spunto dalle parole di Fabio Giulianelli per argomentare il suo intervento di oggi al Senato dove era in discussione il decreto “CuraItalia”. In particolare Salvini ha fatto riferimento all’intervista all’amministratore delegato della Lube pubblicata ieri su Cronache Maceratesi. Nel mirino il fatto che l’azienda sia costretta a pagare gli oneri sulla parte di stipendio che la Lube integrerà volontariamente – non esiste alcun obbligo – per coprire la differenza tra gli emolumenti normali e quelli della cassa integrazione, strumento a cui la Lube non ha mai fatto ricorso in 53 anni di storia aziendale. «Ci sono alcuni imprenditori illuminati che stanno pagando gli stipendi agli operai pur essendo a casa– ha detto Salvini – . Una delle tante aziende è la Lube nelle Marche. Integrerà, per scelta dei datori di lavoro, ai propri collaboratori la differenza fra cassa integrazione e stipendio pieno. Incredibile ma vero: lo Stato tasserà la cifra versata spontaneamente dagli imprenditori, che così avranno oneri in più. Una follia. Siamo orgogliosi di imprenditori come questi, che meritano aiuti concreti anziché burocrazia e bastonate fiscali. Cuore, capacità, lavoro: ripartiremo più forti di prima». Nelle scorse settimane Salvini aveva già citato Giulianelli condividendo su Facebook un’altra intervista su Cm (leggi l’articolo).
Il decreto, pubblicato in Gazzetta Ufficiale, è entrato in vigore. I finanziamenti alle aziende, sui quali il decreto dispone una garanzia statale, devono rispettare una procedura e le modalità variano da banca a banca con i rischi già sottolineati dal presidente della territoriale maceratese di Confindustria Domenico Guzzini. Per avere informazioni sui finanziamenti è attivo il numero verde 800020030. Nel decreto è fissato anche lo stop ai procedimenti civili e penali pendenti fino all’11 maggio: il provvedimento riguarda anche le commissioni tributari e la Corte dei Conti. Le norme non si applicano ai procedimenti penali i cui termini scadono nei sei mesi successivi all’11 maggio. Cambiamento in corsa per il bonus di 600 euro. Si precisa che l’indennità spetta agli iscritti alle Casse private “non titolari di trattamento pensionistico.
Sulla Lube interviene anche il gruppo consiliare “Prima Treia”. «Per tornare alla normalità dopo l’emergenza Covid, ancora una volta risulta determinante e risolutiva l’azione responsabile del privato rispetto ad uno stato che annuncia liquidità che si incaglia in un mare di carte bollate. Prima Treia, che ha proposto la creazione di un fondo a sostegno delle microimprese cittadine alimentato dalle economie per la mancata attuazione della programmazione comunale, plaude alla determinazione della Cucine Lube grazie alla quale centinaia di famiglie, treiesi e non, vivranno una Pasqua un po’ più serena”. Lo dichiara il gruppo consiliare Prima Treia a commento della decisione dell’azienda cuciniera treiese di integrare gli stipendi dei propri dipendenti, per la prima volta in cassa integrazione in 53 anni di storia aziendale. Poiché la cassa integrazione eroga solo parte dello stipendio, sarà l’azienda, con propri fondi (che saranno pure tassati dallo Stato) a pagare la differenza consentendo ai propri addetti di percepirlo per intero.
«Sono in tanti ad attendere ancora quel filo di ossigeno promesso dal primo decreto Conte e mai arrivato – continua Prima Treia – A Treia, una sorta di isola felice dal punto di vista dell’economia prima della pandemia, crescono disagio sociale e preoccupazione per un possibile ritardo al ritorno alla normalità per i nuovi contagi. Pesano sul morale fiaccato da 4 morti, alcuni ricoverati gravi i nuovi focolai dell’RSA, dell’Inrca e della Casa di Riposo che rischiano di innescare nuovi focolai domestici. I dati diffusi oggi dall’amministrazione Comunale (che escludono i ricoverati, 4 morti e il personale sanitario non residente) riferiscono di 42 persone in isolamento e 24 positivi dopo che già 80 persone sono uscite dalla quarantena».
Basta che non facciamo come solito. Si danno i soldi ai grandi imprenditori, che non li restituiscono e noi paghiamo il salva banche, vedete di controllare, che non prendano soldi sempre, gli amici degli amici, e i poveri imprenditori chiudono bottega
Come mai non ha citato Diego Della Valle che è uno dei pochi che si leva soldi per dare una mano????
Logica conseguenza dell'attacco a Conte,li conosco i miei polli,diceva uno
Non avevo dubbi
Il Patron della Lube ha anche detto che non basta far riaprire le grandi produttività, è necessario far riaprire il piccolo commercio perché diversamente i loro prodotti a chi lì vendono...
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Sponda, in vista delle elezioni regionali in autunno???
Mi ricorda Guzzanti che imitava Rutelli “Giulianelli… RICORDATI DEGLI AMICI”
https://www.youtube.com/watch?v=KpBHbMVSua0
“BONTA'” PELOSA E PENOSA.
Si scambiano Bacioni Bacioni
Il politici dovrebbero parlare di economia e di produzione dopo avere fatto gli imprenditori.