«Più rispetto e considerazione per i sindaci impegnati a fronteggiare l’epidemia: dobbiamo venire informati su chi sono le persone che hanno contratto il Coronavirus nei nostri comuni e sui decessi a causa del Covid. C’è preoccupazione per la situazione del Santo Stefano». Il sindaco di Potenza Picena, Noemi Tartabini scrive al governatore Luca Ceriscioli. Un sollecito dopo la prima lettera ufficiale inviata al presidente della Regione a distanza di una settimana in cui chiede che vengano date ai sindaci «informazioni complete e adeguate». Il motivo del sollecito? Alla lettera non c’era stata risposta. Il sindaco fa riferimento alla piattaforma regionale Cohesion a cui i sindaci attingono giornalmente i dati sull’andamento dell’epidemia. «Dati che andrebbero integrati aggiungendo, per completezza di informazione, i numeri e i nominativi dei residenti o domiciliati sul territorio comunale positivi al Covid-19 che stanno trascorrendo il periodo di isolamento a casa, negli ospedali o in strutture residenziali delle persone morte a causa del coronavirus. Con la consapevolezza – sottolinea il sindaco Tartabini – che non può e non deve essere disattesa alcuna garanzia a tutela della riservatezza e della dignità delle persone colpite dalla malattia, credo che il sindaco debba essere portato a conoscenza di quale sia la situazione reale dell’andamento del contagio sul territorio che rappresenta affinché possa essere messo nelle condizioni di svolgere al meglio il ruolo di autorità sanitaria locale oltre a quella di sostegno e supporto della popolazione». Tartabini aggiunge ancora che «Non è possibile che un sindaco venga a sapere dalla stampa i decessi per Covid-19 di suoi concittadini perché non c’è un coordinamento sul passaggio delle informazioni. Vi è forte preoccupazione, inoltre, per la struttura di riabilitazione del Santo Stefano di Porto Potenza che ospita pazienti vulnerabili e dove lavorano centinaia di persone, molte delle quali residenti proprio nel Comune che rappresento. Una preoccupazione evidenziata anche ai vertici dell’Asur e dello stesso Santo Stefano già dal mese di marzo».
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