Il rosario diffuso con i megafoni. Le chiese sono chiuse a causa del Coronavirus, così a San Severino le suore missionarie dell’amore di Cristo (le Smac) hanno trovato un altro modo per non mancare l’appuntamento della domenica con la preghiera mariana. I megafoni si accenderanno oggi alle 17. «Le persone devono restare a casa ed è un modo per venire loro incontro unendoci in preghiera in un momento in cui, anche di preghiera, ce n’è un gran bisogno», dicono le suore Smac. Anche le Clarisse ogni sera alle 18,15 accendono la diretta Facebook sulla loro pagina per i Vespri. Iniziative che si aggiungono alle tante, anche laiche, che in questi giorni di isolamento stanno coinvolgendo terrazze e condomini che condividono a distanza musica e canti. Sempre oggi alle 21 un altro “flash mob” nazionale invita chi vuole ad accendere una luce alla finestra (va bene anche quella del cellulare).
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San Francesco pregava faccia a terra ripetendo ” Mio Dio , mio tutto” per tutta la notte, metodo più coinvolgente rispetto al dire qualche Avemaria alla Madonna davanti alle telecamere preavvisate..
Per Pavoni. Va bene anche come fanno le suore, se ne sono convinte.
Iacobini, non alludevo alle suore ma al pellegrino con scorta di via del Corso… peraltro la preghiera non è un’azione ma uno stato, uno stato di unione con D.io… non si prega per chiedere a D.io qualcosa a cui non ha pensato, essendo distratto da tutte le altre galassie che lo impegnano continuamente. Pio XII pregava Gesù di prenderlo con sé e Gesù ha esitato parecchio, ma l’idea era giusta, corretta. Pregare D.io di sopravvivere in questo mondo così mattarello è da cristiani piccoli, piccoli…