di Marco Ricci
Via ai lavori in commissione Bilancio della Camera alla discussione sulla legge di stabilità dove il Governo ha inserito il decreto legge attraverso il quale, due domeniche fa, è stato autorizzato l’avvio della procedura di risoluzione di Banca Marche, Carife, PopEtruria e Carichieti e la nascita delle nuove quattro banche. Per attenuare le perdite dei piccoli investitori è arrivata in commissione una vera e propria pioggia di emendamenti. Dopo quello presentato dal gruppo Pd alla Camera- testo che prevede la creazione di un Fondo di solidarietà per venire incontro agli obbligazionisti subordinati ridotti in stato di indigenza dai dissesti delle quattro banche (leggi l’articolo) – altri quattro emendamenti sono arrivati a firma di sei parlamentari Pd, tra cui i marchigiani Irene Manzi, Piergiorgio Carrescia e Marco Marchetti – quest’ultimo presente in commissione bilancio – e Alessia Morani. Agli emendamenti Pd si aggiungono poi quelli firmati dai rappresentanti del M5S e dalle altre forze politiche. Non è chiara però quale sia la posizione del Governo. L’esecutivo potrebbe presentare un suo emendamento attraverso il relatore della legge di stabilità. Facendo una cronistoria della settimana, i parlamentari marchigiani – così come i loro colleghi toscani, emiliani ed abruzzesi – si sono riuniti in diverse occasioni, non solo per presentare le proprie proposte ma anche per fare pressione sul Governo Renzi. Dai rumors di questi giorni, sembra che il Governo intenda offrire una qualche forma di paracadute solo ai possessori di obbligazioni subordinate, lasciando poche possibilità per gli azionisti. Le azioni sono infatti considerati titoli di per sé rischiosi su cui sarebbe tecnicamente difficile intervenire. Il governo, in ogni caso, non è propenso a un intervento a pioggia quanto a un sostegno mirato a singoli obbligazionisti subordinati ridotti in stato di difficoltà o di indigenza a causa dei quattro dissesti delle vecchie banche.
Per i marchigiani l’ipotesi governativa non sarebbe però un’eccellente notizia. Le azioni di Banca Marche – data anche la politica del vecchio istituto di offrirle ai clienti – sono diffusissime tra i risparmiatori, molto più delle obbligazioni subordinate. E’ in questo quadro che i parlamentari marchigiani si stanno muovendo, cercando di inserire nella legge di stabilità forme di ristoro allargate anche agli azionisti delle quattro banche, cioè a risparmiatori anch’essi spesso poco o nulla consapevoli dei possibili rischi derivanti dal possesso di un’azione. Molti, infatti, hanno comprato azioni Banca Marche come si acquistano Bot e Cct, nonostante l’azione sia un prodotto molto più rischioso di una subordinata. E questo vale in particolare per le azioni Banca Marche, azioni non quotate in borsa ma il cui scambio era possibile solo pochi giorni al mese in un mercato oltretutto piuttosto illiquido. La partita, in ogni caso, si gioca adesso in commissione bilancio, presumibilmente l’ultima spiaggia per un intervento a favore dei piccoli risparmiatori.
Venendo ai quattro emendamenti – a firma Carrescia, Verini, Preziosi, Marchetti, Manzi e Morani, parlamentari particolarmente attivi sulla questione – il tentativo è da un lato proprio quello di allargare anche agli azionisti la platea di coloro che, avendo subito perdite dai dissesti degli istituti, si vuole in qualche misura risarcire, dall’altro lato – senza far affidamento su denaro pubblico – vengono aggiunte altre possibilità, oltre alla creazione del Fondo di solidarietà di cui si è discusso nei giorni scorsi, per ottenere le necessarie risorse. I firmatari dei quattro emendamenti vorrebbero in primis inserire una norma attraverso la quale i ricavi derivanti dalle azioni giudiziarie contro gli ex vertici delle banche e le eventuali plusvalenze derivanti dal recupero dei crediti ceduti alla bad bank possano essere utilizzati per il rimborso delle obbligazioni subordinate e dunque ripartiti, pro quota, fra tutti gli ormai ex azionisti di Banca Marche, Carife, PopEtruria e Carichieti. Una proposta molto simile è venuta anche dai parlamentari del M5s i quali, attraverso altri emendamenti, vorrebbero far risarcire dal Fondo Interbancario di Tutela dei depositi (Fitd) azionisti e obbligazionisti subordinati, almeno per la parte del valore dei titoli che è andata azzerata con la risoluzione. Difficile che una tale proposta possa essere accettata in quanto andrebbe a violare quell’uniformità di regole che l’Unione Europea vuole armonizzare tra i diversi paesi dell’area euro.
Il secondo emendamento intende invece far valere come minusvalenza nel calcolo del capital gain la differenza fra il prezzo di acquisto delle azioni e delle obbligazioni subordinate al loro valore attuale. I titolari delle azioni e delle obbligazioni potrebbero poi utilizzare la minusvalenza come riduzione di eventuali plusvalenze natura analoga, attraverso la deduzione dal reddito imponibile in sede di dichiarazione annuale dei redditi. Il terzo emendamento stabilisce come le nuove banche emettano – prima di qualsiasi operazione di fusione o vendita degli asset – obbligazioni zero coupon pluriennali con particolari e specifici diritti di sottoscrizione per i titolari delle azioni e delle obbligazioni subordinate delle quattro ex banche oggi in liquidazione. E’ previsto inoltre, dal quarto emendamento, che le nuove banche – sempre prima di ogni altra operazione di cessione, fusione o incorporazione – aprano un aumento di capitale del valore pari almeno al 4% del capitale sociale, riservando di nuovo particolari e specifici diritti di sottoscrizione ai titolari delle vecchie azioni e obbligazioni.
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Questo è solo il primo minuto del primo tempo.- E’ un problema sociale come per gli esodati, per il quale, nella Finanziaria 2016 in approvazione in questo fine 2015, siamo appena alla settima, e lo ripeto settima, salvaguardia, per quanto c’avevano capito i professoroni capiscioni ed i politicanti in primis del PD.-
Pensano di aver salvato la nave, e non sarà così; ma hanno affogato, o quasi, la totalità dei passeggeri, decine di migliaia di persone. Pazzia allo stato puro.-
I conti a credito vanno chiusi subito; quelli a debito appena si può, compresa la portabilità dei mutui per la casa. Mi rendo conto che è un po’ più difficile per le aziende che hanno fidi, c/anticipi fatture, sbf, ecc… ma appena si può va comunque fatto dalla maggior parte della clientela delle 4 banche. Così per febbraio la vendita totale in blocco o parziale delle good banks risulterà fallimentare; i dipendenti debbono pagare insieme a noi azionisti ed agli obbligazionisti subordinati. Tanto comunque una buona metà è già a rischio.
O ci salviamo tutti, o nessuno. Muoia Sansone con tutti i Filistei.-
Non credete ai tassi iperbolici offerti; è solo fumo negli occhi molto momentaneo, tanto per farvi rimanere e non chiudere i rapporti, o farvi addirittura entrare. I tassi a credito, nelle BCC sono max l’uno% – 1,5 lordo ed è già tanto, e con qualche decina di migliaia di euro nel c/c dal saldo attivo.
Non credete e ricredetevi. Tra due tre mesi ve li calano, statene certi.
Non vi fate fottere ancora; siate intelligenti, ancora non vi è bastata la batosta!?-
Chiudete i rapporti; questa è una guerra, intanto così facendo vinciamo la prima battaglia.-
A ragioneria, negli anni settanta, ci hanno insegnato che la banca è un istituto atto alla raccolta del credito dei risparmatori, per poi reinvestirlo ecc…ecc… ecc…
Poi ho fatto sempre il ragioniere dipendente, ed anche per 7 anni circa recupero crediti in una grande finanziaria di credito al consumo negli anni ottanta, cambiando in totale ben 11 aziende ( alla faccia del job act ) e da subito ho sempre sostenuto che le Banche sono istituzioni ladresche autorizzate dallo Stato.-
Scusate, ma oltre alla segretezza da KGB, c’entra qualcosa l’impedimento dell’azione civile con il padre della ministra Boschi, quale vice presidente di Banca Etruria!? Per me si, e tanto. Gradirei controrepliche ed osservazioni al riguardo, anche e soprattutto per l’incostituzionalità e l’interesse molto rilevante di parte.-
Mandateli finalmente a quel paese in piazza, nelle loro sedi di partito e poi nella cabina elettorale. Potessi incontrarne uno io di gazebo del PD=Partito Dolente, lo sistemerei.-
E’ sufficiente la visione dei primi venti minuti scarsi. Mi manda RaiTre del 26/11/2015 rai.tv
http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-cae823ae-8aa3-42b1-bc2d-9ceac79f2f2b.html#p=0
Posto che la commissione europea ha bocciato ogni ipotesi di salvataggio che mettesse in gioco “aiuti di stato”, sono molto curiosa di capire come i nostri parlamentari , con questi emendamenti alla legge di stabilità, possano far costituire un qualsivoglia fondo che vada bene “all’europa”; addirittura alla commissione europea non è andato bene neanche l’eventuale l’intervento del fondo interbancario. Mi viene quindi il sospetto che i parlamentari sappiano bene che il loro ( tardivo) intervendo possa essere solo “di facciata”.
Io vorrei chiedere perchè i risparmiatori del MPS non hanno perso un euro.
Decreto salva banche,a seguire decreto salva investitori,se li salvano come hanno ‘salvato’ le banche,meglio scappare a gambe levate..
Si, ma i 44000 investiti dal rullo compressore Bianconi, chi li salva?
@ Mariano Giuliodori. Controrepliche te le puoi aspettare da Bianconi e compagnia bella e da qualcuno che insiste nel dire che tutti i 44000 truffati, di cui molti anche impoveriti, non hanno calcolato il rischio d’impresa.
Io avevo 3 anni fa le obbligazioni senior quelle a basso rischio che non le anno azzerate ma io le ho tolte lo stesso adesso ho solo un investimento a scadenza annuale comunque quello che fa schifo é la Bce che prima stampa denaro poi mette nel mercato Bond a alto rischio anche se noi siamo quello che accettano rischi per guadagnarci che vuoi guadagnare quando abbiamo inflazione sotto il 2 per cento certi investimenti tipo obbligazioni subordinate al 6 o al 8 per cento bisogna essere consapevoli c’è un rischio
Io penso che per le malefatte delle banche, la responsabilità, va individuata oltre che tra i dirigenti degli istituti di credito, tra i dirigenti della banca d’Italia e della consob addetti ai controlli. Se tra questi c’è chi non ha fatto il loro dovere, saranno questi a dover pagare di tasca loro fino a l’ultima centesimo. Se non hanno liquidità o capitali, certamente va male per i risparmiatori, ma non dovrebbe andare molto meglio per i controllori che dovrebbero marcire in galera fin quando non hanno risarcito il danno. D’altra parte, non credo possa essere lecito che il danno possa essere riparato a spese dei contribuenti ed altri piccoli risparmiatori.
e soprattutto non si capisce cosa c’entrino i dipendenti che si sono ritrovati in balia degli eventi non albergando nella stanza dei bottoni.Vi e’ sempre da dire,come afferma il signor Marinucci che certi investimenti si fanno si spera sapendo di rischiare anche perche’ i tagli delle subordinate non erano accessibili a tutti ad esempio.Detto cio’ speriamo che si trovi una soluzione ma come diceva Marina la vedo alquanto dura.
Propensi al rischio ma a loro insaputa, meritano perlomeno un vitalizio.