di Alessandra Pierini
«E’ una truffa gigantesca». Sono questi i termini con cui piccoli azionisti e obbligazionisti di Banca Marche commentano l’operazione di salvataggio dell’istituto marchigiano che ha comportato l’azzeramento dei loro titoli (leggi l’articolo). Preso atto di quanto accaduto, in tanti da tutta Italia hanno contattato Cronache Maceratesi per saperne di più ma soprattutto per sfogarsi, per esprimere la loro profonda delusione e per annunciare che faranno tutto il possibile per far valere i loro diritti. dal pensionato che non dorme la notte per aver perso i suoi risparmi all’investitore privato che studia una soluzione passando in rassegna i precedenti, dall’imprenditore all’investitore professionale: sono solo alcuni dei 43mila che dall’oggi al domani si sono trovati in mano carta straccia, dopo il decreto che il governo Renzi ha approvato domenica pomeriggio.
LE TESTIMONIANZE DI AZIONISTI E OBBLIGAZIONISTI – «E’ stata peggio di una rapina – esordisce Giuliano Nardino, anconetano, in prima linea nella vicenda Banca Marche attraverso i commenti su Cronache Maceratesi – il governo ha decretato il suicidio assistito. La banca era tecnicamente fallita e ci guadagneranno solo coloro che sembrano benefattori ma in realtà hanno profondi interessi». Nardino ripercorre gli ultimi anni e guarda al futuro: «Secondo me il peccato originale spetta alla Fondazione di Macerata che si è opposta a vendere la banca quando era il momento. La situazione che si è creata ora è paradossale: la banca è stata salvata ma in questo modo erano buoni tutti, nel decreto del governo non si parla di cessione della banca ma di attivi e passivi quindi la Nuova Banca Marche si può intendere come prosecuzione della vecchia. Si accollerà quindi le richieste di risarcimento che sicuramente partiranno ora che il danno è definito? Non capisco poi in futuro chi potrà continuare a dare fiducia a Banca Marche». Non manca la critica ai commissari di Banca d’Italia: «Hanno continuato a tranquillizzare gli investitori per poi farci arrivare a questo punto».
E’ un fiume in piena Mariano Giuliodori, ragioniere in pensione di Osimo, nello spiegare le sue ragioni. «Mi ritengo truffato dal 2012 in poi. Solo l’anno scorso, visto che la banca diceva di essere in utile, ci ho buttato altri 10mila euro. Ora è come se Renzi mi avesse strappato le mie azioni in faccia. Domenica mi è cascato il mondo addosso. Tra l’altro io non sono uno di quelli nelle condizioni peggiori, ci sono intere famiglie col sedere per terra». Giuliodori non risparmia nessuno, governo, commissari, Banca d’Italia e gli altri istituti coinvolti nell’operazione: «Perchè le altre banche tirano fuori mezzo miliardo di euro se in passato non avevano voluto saperne niente? Chi dice che questo prestito non è garantito dallo Stato? Perchè il governo è intervenuto?».
Fare di tutto per riavere i suoi soldi è diventata una questione di principio per Claudio Pizzi, imprenditore di Ancona che precisa: «Sono un piccolissimo azionista ma comunque, come tutti gli altri, ho subito una bella truffa. Qualche bugia ce l’hanno raccontata perciò se ci sarà un’azione contro i responsabili sarò in prima fila».
C’è poi Giovanni, pensionato di Sassoferrato (preferisce non comparire con nome e cognome) che racconta la sua storia: «Non sono uno speculatore – spiega – ho acquistato le obbligazioni nel 2010 su suggerimento della mia filiale. Ho subito il deprezzamento continuo finchè, nel 2014, non sono state bloccate. La banca ci diceva che in questo modo voleva preservare gli investitori e ci ha sempre rassicurato tanto che a settembre ha rimborsato a tutti un’obbligazione scaduta. Fino a domenica ero tranquillo, ora non dormo la notte».
Non contesta il fatto di aver perso i suoi soldi, Filippo, investitore professionale di Roma: «L’Argentina dopo il default ha restituito agli investitori il 40 per cento, in Germania dopo la bancarotta dell’Eurotecnica è stato restituito a tutti il 20 per cento. Il caso dello zero restituito da Banca Marche non è mai avvenuto. Governo e Bankitalia hanno spolpato la vecchia Banca Marche, applicando un tasso di copertura dell’85 per cento e scaricando le perdite su noi azionisti e obbligazionisti». L’investitore se la prende anche con il presidente della Regione Luca Ceriscioli (leggi l’articolo): «Stanno cercando di spostare l’attenzione sul fatto che chi acquista obbligazioni lo fa in un’ottica speculativa. Parlano insomma di un fattore di rischio ma non è assolutamente così». Filippo propone anche un’azione di ristoro verso i 43mila che ci hanno rimesso i loro risparmi: «Mi piacerebbe che la banca adottasse un’azione di ristoro, che è possibile e permessa dalla legge, con un rimborso commisurato al prezzo d’acquisto per tutti».
Francesco, investitore privato, ci ha contattato da Pavia per sollevare un’altra questione: «Il governo, nel varare il decreto in fretta e furia, non ha tenuto conto del fatto che non può avere effetto retroattivo su contratti stipulati in precedenza. Quanto fatto si basa su criteri di incostituzionalità».
ADICONSUM: “I RISPARMIATORI SONO STATI GLI UNICI A PAGARE” – E’ troppo alto, secondo l’Adiconsum, il prezzo pagato dai 43mila piccoli azionisti e possessori di subordinate, oggi gli unici a pagare, per evitare il fallimento di Banca Marche. «Inconsapevolmente – scrive l’associazione che tutela i consumatori – i primi si sono visti azzerare azioni e gli altri fino alla fine hanno riposto le loro speranze in un’azione di salvataggio che tutelasse i propri risparmi. Un risparmio, che unitamente a quello delle Fondazioni si aggira a circa un miliardo e mezzo. Si tratta per una parte del risparmio delle famiglie, della liquidazione di tanti, degli investimenti delle imprese per la loro attività: denaro improvvisamente sfumato con gravissimo danno non solo a livello personale ma per il valore economico del nostro territorio. Persone che hanno investito e creduto in questi anni in Banca Marche, anche a fronte di un aumento di capitale del 2012 truffaldino e per il quale la Consob ha sanzionato gli ex vertici della Banca in quanto venivano nascoste “informazioni che avrebbero potuto dissuadere dall’aderire all’offerta”. Infatti gli azionisti se avessero saputo la verità avrebbero potuto non aderire all’aumento di capitale e vendere le proprie azioni». L’Adiconsum addita i silenzi dei commissari e della stessa Banca d’Italia e un commissariamento infinito che non ha prodotto nessuna soluzione e fa sapere che proseguirà il percorso giudiziario a sostegno dei risparmiatori
«Stiamo anche valutando – prosegue – la possibilità di trovare meccanismi per la conversione delle azioni e delle obbligazioni subordinate, fra l’altro i rischi di quest’ultime sono assolutamente sconosciute ai risparmiatori inesperti, al fine di evitare la perdita totale del risparmio».
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Adiconsum
…..chimere.
Sono pensionati, impiegati,operai e piccoli imprenditori che si fidavano dell’impiegato della loro banca, truffare così la povera gente legalmente è vergognoso! Non si possono azzerare i risparmi di una vita. Ps Io non ho azioni della Banca marche né sono correntista della stessa
A mio padre dissero: “a te serve un socio x la tua attività e quel socio siamo noi.” Era il 1990 o poco più e da allora ci hanno truffato non si sa quanto (un inetto ha calcolato 60 mila € ma sicuramente son di più). Pensavate di farvi il gruzzoletto e avete fatto sacrifici: mi dispiace per voi ma se investivate su voi facendo affidamento su ciò che è reale e non sul fittizio non saremmo arrivati a questo punto. Una banca è fatta da persone e le persone più potere hanno più si credono migliori e in diritto sugli altri. Togliamo sto potere e spendeteli i soldi che non ve li riportate!
Ma in quarantatremila più i famigliari si può organizzare una protesta molto importante………
sono stati truffati dagli stessi politici che hanno votato..
Paghino i responsabili
Ma come…..il governatore Ceriscioli ha detto che è stato un successo!!
Umanamente capisco la rabbia e la delusione di chi ha perso i propri risparmi, ma non dobbiamo dimenticare il significato delle parole azioni ed obbligazioni.
Quando si acquistano delle azioni si diventa proprietari di un’impresa, in misura proporzionale alle quote acquistate, ma sempre imprenditori si diventa. Di conseguneza ci si espone al rischio d’impresa che ben conoscono i nostri imprenditori, commercianti, liberi professionisti. Il rischio maggiore é appunto quello di perdere tutto.
Quando si sottoscrivono delle obbligazioni non si fa altro che prestare soldi, in questo caso ad una banca.
Ora se una banca per farmi un mutuo per acquistare casa pretende di iscrivere ipoteca sulla mia casa, un motivo ci sará: non si fida di me e pretende delle garanzie. Se presto soldi ad una banca o mi fido o ne sto alla larga.
Da Banca Marche io ne sto alla larga da oltre 25 anni e continueró a farlo.
Dare la colpa agli altri é uno sport nazionale, ma in veritá i piccoli e grandi risparmiatori dovrebbero diversificare i loro investimenti ed informarsi continuamente.
Sottoscrivere € 10.000 in obbligazioni nel 2012, dopo che la crisi mondiale scoppiata nel 2008, non mi pare una scelta vincente a prescindere dall’esito delle vicende di Banca Marche.
Sig, Franceschetti non tutti sono furbi e lungimiranti come Lei. Vada personalmente a spiegare ai 44.000 truffati da Banca Marche dove hanno sbagliato e magari suggerisca Lei dove conviene investire.
…qualcuno sa Bianconi che fine ha fatto…?????
Non contesto il fatto che l’investimento azionario sia di per sé un investimento ad altissimo rischio, l’intero capitale, ma in questo caso bisognerebbe capire quanti dei piccoli azionisti abbiano firmato il MIfid ( Markets in Financial Instruments Directive, direttiva dell’Unione Europea 2004/39/CE) in maniera consapevole o solo spinti dalla banca, che presumibilmente voleva cautelarsi ed evitare una presumibile vendita obbligata delle azioni. Quanti poi sono stati sollecitati a sottoscrivere un aumento di capitale, quello del 2012, consapevoli che c’erano molte ombre, la fondazione CARIMA di Macerata infatti non sottoscrisse. Molte sono le responsabilità, ma quanto accaduto in passato, in vicende per certi versi analoghe, non depone bene. Ma non si può neanche sbrigativamente dire «La legge non ammette ignoranza», solitamente gli ordinamenti moderni prevedono che, per alcune violazioni come soprattutto in questo caso, non essere a conoscenza di fatti rilevanti possa essere una valida giustificazione difensiva.
La valuta non ha più corrispettivo in valore, l’euro è un vento fatto girare ad assoluto piacere di chi stampa la cartaccia moneta, cambiano nome al teatrino, cambiano i pupi ma chi manovra sono sempre gli stessi, con la complicità dei servitori locali.
Il decreto legge 180/2015 ne ha per tutti:
1)azionisti ed obbligazionisti gia’ fregati
2)vecchi amministratori salvati perche’ non potremo piu’ rivalerci come danneggiati su di loro
3) dipendenti con una bella deroga all’art.2112 sui diritti dei lavoratori in caso di cessione d’azienda
leggete e continuate a brindare ( ed a mettere qualche pollice verso sui commenti critici)
Leggete se ancora tutti questi brindisi vi hanno lasciato un po’ di lucidita’ l’articolo di oggi sul Fatto Quotidiano,mandatelo anche a Ceriscioli e magari svegliatelo…
CON MPS E’ AVVEUTO TUTTO DIVERSAMENTE !!! ADESSO ASPETTIAMO CON INTERESSE CHE MPS ( o altre banche .! .) si facciano avanti : la Nuova BdM è ed è sempre stata un buon boccone ed ora è ….sul mercato ; chissà quanti diranno grazie ! Aspettiamo ridimensionamenti , licenziamenti , e chissà quant’altro !!?
x Franceschetti.
cosa c’entra il rischio di impresa con un furto statale perpetrato la DOMENICA NOTTE con decreto legge ad hoc del 22 novembre 2015????
se lei fa impresa, vende pecore, e di notte, come i lupi e i ladri, le cambiano le regole in corso d’opera facendo una legge per cui diventa vietato detenere e vendere pecore, me lo dice Lei che c’entra col rischio d’impresa?
soprattutto lo vada a riferire ai 43 mila imprenditori (non la insulto per buona educazione).
x Rozzi
glielo vada a spiegare Lei ai 43 mila rapinati che avrebbero dovuto comprarsi auto, case e scarpe (non la insulto solo per buona educazione).
@ Micucci
Non sono furbo, magari lungimirante e prudente, ma furbo proprio no.
Se qualcuno ha fatto sottoscrivere contratti senza farli leggere prima, gli strumenti per impugnarli ci sono.
Io non sono avvocato, ma a Macerata ce ne sono di molto bravi.
@ Pantó
Banca Marche era tecnicamente fallita mi pare. Rischio d’impresa é anche la possibilitá di fallire.
Il Governo, con una scelta di cui risponderá politicamente e se ne ricorrono i preuspposti giuridicamente, ha deciso di salvare correntisti e lasciare al loro destino azionisti e obbligazionisti.
Ah! Non la insulto semplicemente perché in un Paese libero si discute con educazione.
Poi ognuno ha le sue idee e si chiama democrazia.
L’educazione é un passo successivo alla presa di coscienza che esiste anche la libertá altrui.
Le azioni e anche quel titolo di obbligazioni sono titoli soggetti al rischio di impresa . Il fatto che migliaia di persone le abbiano sottoscritte incapaci di valutare a fondo le conseguenze delle loro scelte e’ una responsabilità dei funzionari di azienda che hanno tradito il loro ruolo nei confronti dei clienti ( c’è chi afferma di aver perso tutti i risparmi ! È’ incredibile pensare che si possa fare una scelta del genere anche nei confronti della istituzione finanziaria più solida al mondo)
Hanno il coraggio di dire di aver salvato i piccoli risparmiatori, questi ci prendono per i fondelli!!! vero Cerascioli?
x Franceschetti,
1) BM nel 2012 non era nè “tecnicamente fallita” nè commissariata
2) disfarsi delle azioni dopo il commissariamento era praticamente impossibile poichè nessuno avrebbe comprateì azioni di una banca commissariata. le azioni si vendono se qualcuno le compra. dal notaio. come un bene immobile.
3) il rischio di impresa che lei ha citato non c’entra nulla e le ho spiegato il motivo. il rischio dell’impresa è legata a fattori ben diversi da un decreto legge fatto di notte
4) costoro son brave persone, contadini, muratori, gente semplice, piccoli risparmiatori che si sono ingenuamente fidati del proprio funzionario di banca. glielo dica di persona che loro sono stupidi e invece lei è bravo perchè sapeva di lehman brothers e loro no.
5) l’insulto era riferito a questo aspetto. non si infierisce facendo i maestrini su gente praticamente annichilita.