di Marco Ricci
Il governo ci ripensa. Dopo l’entusiasmo con cui il primo ministro Matteo Renzi aveva accolto l’operazione di salvataggio che ha permesso la continuità operativa di Banca Marche, Carife, Carichieti e Popolare dell’Etruria, a Roma si è fatta strada la percezione di come gli effetti dei dissesti abbiano colpito anche i piccoli risparmiatori. Se l’azzeramento del valore delle azioni – sebbene sia stata per molti un’amarissima sorpresa – era grosso modo scontato a causa delle ingentissime perdite pregresse accumulate dai quattro istituti e non sembra si stiano valutando possibili interventi di mitigazione, la riduzione a zero del valore delle obbligazioni subordinate non era affatto scontata, almeno nelle intenzioni della Banca d’Italia, del Fondo interbancario e Del Mef. Questo drastico tagli si è reso infatti necessario dopo che la commissione europea ha inspiegabilmente considerato come un aiuto di stato, lesivo della concorrenza, l’intervento predisposto in precedenza dalla Banca d’Italia e dal Fitd. In mancanza di qualsiasi alternativa di mercato, con i quattro istituti ormai a corto di liquidità, l’Unità per la risoluzione delle crisi si è vista così costretta ad utilizzare una vera e propria procedura di emergenza, la risoluzione delle quattro vecchie banche, con la nascita dei quattro nuovi istituti di credito e lo scorporo delle sofferenze – cioè i crediti peggiori – in una bad bank. L’avvio della risoluzione e il ricorso ai capitali del Fondo Unico per la risoluzione per dotare di un buon patrimonio le quattro nuove banche ha così costretto ad abbattere, oltre a quello delle azioni, anche il valore delle obbligazioni subordinate.
“L’azzeramento del valore delle obbligazioni subordinate – ha dichiarato oggi il vice ministro dell’Economia, Enrico Morando – costituisce un vincolo non eludibile, imposto dalla direzione generale competitività per approvare gli interventi del fondo di risoluzione. Il governo è tuttavia consapevole che, almeno ad una parte dei risparmiatori coinvolti, la natura dello strumento obbligazione subordinata poteva non essere perfettamente nota”. Da alcuni giorni il Governo sta valutando una qualche forma di ristoro per questi obbligazionisti, non è però chiaro al momento come questo intervento possa essere messo in campo, considerando come all’interno del piano di risoluzione le norme siano così stringenti da non lasciar intravedere spazi di manovra.
Solo per Banca Marche, lo ricordiamo, le obbligazioni subordinate valgono qualcosa come 400 milioni di euro, su un totale di circa 900 milioni nel complesso delle quattro banche. Principalmente destinate alla clientela istituzionale – il taglio dei pacchetti messi sul mercato da Banca Marche era per lo più di 50mila euro – una metà di questi titoli sono poi finiti alla clientela retail, parte della quale – presumibilmente – conosceva il rischio insito nel prodotto. Il numero dei clienti dell’istituto marchigiano che si trovano in possesso di subordinate sono circa 900, ma non si può escludere che altri istituti di credito o promotori finanziari abbiano fatto acquistare alla loro clientela questo tipo di strumenti. Per Popolare dell’Etruria e Carife, il taglio dei pacchetti era in media molto più basso, e dunque le obbligazioni subordinate potrebbero essere molto più diffuse tra i clienti delle due banche.
Le obbligazioni subordinate, come detto, sono teoricamente titoli rischiosi, poco meno delle azioni che anch’esse spesso venivano vendute a investitori non consapevoli, senza che il loro investimento azionario venisse magari distribuito in un paniere di con titoli di diverse società. Le obbligazioni subordinate debbono il loro nome dal fatto che – in caso di un fallimento di una banca – il loro rimborso è subordinato a quello di tutti gli altri debitori, restando di fatto le ultime nella catena. Esistono poi diversi tipi di obbligazioni subordinate con rischiosità – e ovviamente rendimenti – diversi. Come ha dichiarato lo stesso vice ministro, non tutti i possessori di subordinate erano probabilmente a conoscenza del tipo di prodotto acquistato, magari fino a poco temo fa considerato inaffondabile ma pur sempre non destinato a clienti delle banche con bassa propensione al rischio. In alcuni casi, oltretutto, sembra che le banche forzassero i clienti a comprare subordinate per poi porle a garanzia dei prestiti. Oltre il danno della perdita subita, a questo punto, anche la beffa di aver visto svanire la garanzia del finanziamento.
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Buone notizie per gli obbligazionisti( tutti o solo quelli che non sapevano cosa avessero acquistato?non e’ chiaro).Con gli azionisti banda marche,banda d’italia,consob e societa’ di revisione se la vedranno in tribunale.Nel frattempo,per evitare che una volta risarciti( se,come e quando) i poveri risparmiatori miracolati non vengano di nuovo depredati o che il governo ci ripensi e gli tolga quanto risarcito meglio chiudere ogni rapporto con le banche e mettere i sudati risparmi sotto il mattone( tanto per quello che rendono i soldi..).Gli azionisti a loro volta per non rischiare nuove perdite dovute alla loro natura speculativa e’ meglio che facciano altrettanto e che analogo consiglio diano a parenti,conoscenti,amici( errare umanum est,perseverare…).La nuova?? banca marche non ha piu’ bisogno di loro,se cosi non fosse non avrebbe trattato gli azionisti cosi’.Gli aiuti di stato e le minacce della ue sono come la pelle dei cog….quando serve vengono usati come scudo protettivo,altrimenti,come per gli obbligazionisti,svaniscono e non sono piu’ un vincolo come per incanto.Continuano a prenderci in giro,povero popolo bue cornuto e mazziato
@ Nardino. Se la Banda Marche viene ricapitalizzata e si ritrova senza un cliente, il ricapitale che fanno, se lo dividono?
Rettifico il ‘buone notizie’di ieri dopo avere letto la stampa odierna ,non vorrei che fosse l’ennesima bufala( fatto quotidiano di oggi).Pero’ in compenso c’e’ un videomessaggio di Goffi ai dipendenti: li rassicura e li sprona,apposto…Pattuelli dell’abi nel frattempo auspica una vendita di bmarche nel piu’ breve tempo possibile e spera in un impatto non traumatico sulla occupazione.Dipendenti del nuovo astro nascente del mondo bancario non fate l’errore di noi azionisti,muovetevi in tempo,fatelo prima e non quando non ch’e’ piu’ niente da fare.L’aria che tira e’ la stessa di quando Goffi ed i commissari rassicuravano noi dicendoci che lavoravano per tutelare il valore delle ns azioni( obiettivo centrato in pieno,complimenti,propongo per l’ottimo lavoro svolto un bonus di fine anno di un milione a testa,basta fare un’altra piccola svalutazione ed i soldi si trovano).Ora qualcuno mettera’ al mio commento un bel pollice rosso,ma purtroppo finora ragionando con la logica ed a pensar male…mi auguro sia per gli obbligazionisti che per i dipendenti sinceramente di sbagliarmi,ma davvero!!
Sauro Micucci,e’ ovvio,hanno salvato una banca un piccolo premio se lo meritano tutto,loro se la suonano e se la cantano,noi ce la prendiamo li’…
per fortuna pur essendo invitato alla trasmissione Mi manda rai 3 ho deciso di non partecipare.Mielina,luoghi comuni,spot elettorale( non riuscito) di Petrini del pd. L’unico intervento di spessore e che tendeva a scovare i veri responsabili del disastro( lettera di Visco un mese prima dell’aumento di capitale!!!! e nessuno si e’ mosso) e’ stato quello di Marco Ricci al quale non e’ stata data la giusta rilevanza ed il tempo necessario per approfondire.Anche rai 3 la rete dei compagni non va contro i poteri forti,figuriamoci.Bacci,cari cittadini di Jesi predica bene e razzola male,intervento lecchino pro governo e nint’altro,mi devo ricredere sul personaggio.Stronati,questa e’ la buona notizia,ha preso atto con tempestivita’ e determinazione che gli azionisti da lui rappresentati sono stati truffati.Ora governo,banda d’italia ecc.tremeranno,vedrete..mah
Sorgon così tue dive
membra dall’egro talamo
e in te beltà rivive,
l’aurea beltate ond’ebbero
ristoro unico a’ mali
le nate a vaneggiar menti mortali.
(Ugo Foscolo, All’amica risanata)
@giuliano nardino: ma chi ti ha confidato che il governo, la banca d’Italia ecc. tremeranno? Stronati? ma facci il piacere!!! piuttosto se hai confidenza con quel signore digli che invece di promettere strali contro gli amministratori, i sindaci, i revisori dei conti e la società di certificazione dei bilanci, si muova per far sì che il decreto legge del 22.11.15 venga cambiato in modo che gli eventuali esuberi realizzati con il recupero in toto o in parte dei crediti deteriorati, non venga utilizzato per rimborsare i fondi alle banche che si sono prestate al salvataggio, ma venga ripartito in modo proporzionale tra gli azionisti e gli obbligazionisti, perchè per la legge fallimentare in vigore in Italia l’eventuale attivo fallimentare deve essere restituito agli azionisti, mentre per il ristoro dei capitali investiti dalle banche salvatrici già hanno destinato l’incasso derivante dalla cessione delle quote delle nuove banche sorte dalle ceneri dei vecchi istituti di credito. Questa è la pretesa che deve essere portata avanti nei confronti del governo e della commissione europea e non le barzellette che anche stamattina il sig. Stronati ha ribadito alla trasmissione “mi manda rai 3”, perchè non sta nè in cielo nè in terra che le banche che hanno effettuato il salvataggio dei 4 istituti incassino sia i proventi derivanti dalla cessione delle quote delle “nuove banche” sia quelli derivanti dal recupero anche parziale dei crediti deteriorati: cosa fanno, danno 1 e riprendono 1,5 o anche 2???
Poi un’altra cosa che mi suona strana è il silenzio assordante delle 3 fondazioni che tutte insieme detenevano oltre il 60% delle quote azionarie e buona parte delle obbligazioni subordinate, come mai? cosa c’è dietro questo basso profilo che stanno tenendo sin dal primo momento? A pensare male mi verrebbe da dire che sotto sotto ci sia un accordo a discapito, ancora una volta, dei piccoli risparmiatori!!! Se ciò non fosse vero perchè anche loro non si muovono in tal senso visto e considerato che hanno la forza ed il peso politico maggiore rispetto ad una associazione dei piccoli azionisti rappresentata dal sig. Stronati e che riunisce solamente circa un migliaio di associati?
Ottimo..il Governo ha le idee chiarissime su come gestire la situazione…ogni giorno una dichiarazione diversa tanto per creare un pò di confusione dato che sino ad adesso i clienti di BdM sono stati trattati con i guanti…
DINO PASSERI,pensavo fosse chiaro che era ironica la mia battuta su Stronati,la banda d’italia ecc.Pensa che gia’ da mesi,in contrasto con l’associazione azionisti ho dato le dimissioni dalla stessa.Sempre da anni ho accusato l’associazione di immobilismo,poca presenza mediatica,nessun contatto con commissari,governo ecc,quindi sono il meno indicato a riportare a Stronati le tue per altro giuste considerazioni.Concordo con te anche le critiche al suo intervento a mi manda rai tre.Riguardo alla banca d’italia e’ meglio non ti dica cosa ne penso del suo operato…..
Parli del silenzio delle fondazioni ma oramai cosa vuoi che dicano e facciano? Hanno sperperato centinaia di milioni di euro,tranne carima si sono fatte rifilare anche le simpatiche obbligazioni subordinate,non hanno in cassa piu’ un euro,che accordi vuoi che facciano?Si accorderanno al massimo per dividersi gli incroci dove andare a chiedere le elemosine con i semafori rossi( ed anche questa e’ una battuta…)
Che vi aspettavate da un governo di Pidioti ,non eletto da nessuno,frutto di un colpo di Stato di Re Giorgio e della Kulona e che da 4 anni sta distruggendo l’Italia al pari di Attila?
E il peggio deve ancora arrivare se non si riuscirà a spazzarli via per sempre dai governi nazionali,regionali e locali.
Una sola cosa mi incoraggia, e cioè che ci sono segni di reazione in atto e la gente comune, che magari non ha più votato, stia prendendo coscienza su chi è la vera causa di questa situazione solo italiana e spero che prima possibile riesca a manifestarlo (col voto ,s’intende!)