di Marco Ricci
“Il riportare a valore corretto in bilancio le esposizioni della banca aveva completamente esaurito il patrimonio. La banca avrebbe avuto anche prospettive di crescita se ci fosse stato qualche gruppo interessato. Abbiamo provato varie vie, ma alla fine è dovuto intervenire il sistema bancario mettendo in campo una soluzione allineata alle leggi”. Così Luciano Goffi, l’ex direttore generale di Banca Marche e oggi amministratore delegato della Nuova Banca delle Marche – l’istituto nato dalle ceneri del vecchia banca. Goffi – a margine della presentazione del bilancio 2016 dell’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Ancona e dopo l’intervento di emergenza messo in campo, tra domenica e lunedì, dall’Unità per la risoluzione delle crisi in capo a Banca d’Italia (leggi l’articolo) – ha chiarito alcuni aspetti poco compresi dell’intervento.
E lo ha fatto proprio a partire da come il capitale della banca si fosse sostanzialmente azzerato prima dell’avvio della risoluzione, questo a causa delle perdite pregresse che dunque avevano sostanzialmente ridotto a zero il valore del capitale sociale. “Le azioni – ha ripetuto – avevano purtroppo già perso il loro valore”. L’ad ha addebitato le perdite degli ultimi anni non solo all’eccessiva esposizione di Banca Marche sull’immobiliare, ma anche al venir meno di quella regola aurea che dovrebbe contraddistinguere la gestione di una banca. “Invece di poco a tanti, molto era stato dato a pochi. Il default di questi soggetti ha portato alla crisi della banca”. Dopo aver ricapitolato le linee principali del piano di risoluzione, Goffi ha voluto chiarire l’aspetto della vicenda forse meno compreso, cioè lo scorporo delle sofferenze nella bad bank, un’operazione che ha creato notevoli perdite nel bilancio della vecchia Banca Marche. Il passaggio sarebbe stato obbligato dalle normative europee. In ogni caso, ha spiegato l’ad, “nessun investitore avrebbe acquisito banche con quel livello di sofferenze”. La Nuova Banca delle Marche, lo ricordiamo, è destinata ad aggregarsi, a confluire in un gruppo bancario o a trovare nuovi azionisti privati, così come disciplina la legge.
Goffi ha poi spiegato un punto che nei giorni scorsi è stato motivo di aspre polemiche. “Il portafoglio in sofferenza – ha detto – è stato valutato a valore di mercato, cioè al prezzo a cui qualcuno è disposto a pagarti per sofferenze con il tipo di garanzie che aveva Banca Marche. E l’Europa non ha consentito di cedere quei crediti a valore di libro perché ciò avrebbe comportato un aiuto di stato. Per avere l’autorizzazione a procedere nella risoluzione – ha proseguito – si è così reso necessario aumentare le coperture per allineare il valore a bilancio delle sofferenze a quello di mercato, creando di conseguenza un default patrimoniale che solo in parte è stato pagato dagli obbligazionisti subordinati. Circa un miliardo di euro, infatti, l’ha messo il sistema bancario attraverso un intervento a fondo perduto”. Goffi ha anche lasciato intendere come dietro a quelle sofferenze non ci sia poi alcun tesoretto nascosto, leitmotiv che accompagna da oltre due anni la vicenda Banca Marche e che adesso viene molto sponsorizzato dalla politica. “Per la cessione del portafoglio delle quattro banche – ha detto – è stata necessaria anche un’ulteriore garanzia di 500 milioni”. Dunque nessun guadagno da parte dal sistema bancario italiano, con la bad bank che acquisirà a prezzo di mercato gli 8.5 miliardi di euro di sofferenze di Banca Marche, Carichieti, Carife e Banca Etruria, per poi cederle presumibilmente allo stesso prezzo a investitori istituzionali.
L’ad della Nuova Banca delle Marche non si è sottratto al punto più spinoso – e forse tragico – della vicenda, cioè il coinvolgimento degli obbligazionisti subordinati. “Qualsiasi altra ipotesi, anche quelle ben note che presupponevano un intervento del Fitd, non sono state permesse per via degli aiuti di stato. Così, quando non c’era più altra via che una procedura di risoluzione, le norme non permettevano altro. Debbo dire molto onestamente che il Mef e la Banca d’Italia hanno provato di tutto per arrivare a soluzioni diverse”. Ovviamente Goffi non ha nascosto la propria amarezza sia per gli azionisti che per i possessori di obbligazioni subordinate, aggiungendo come “la normativa sugli aiuti di stato ha reso impossibile anche qualsiasi forma di ristoro”, come – ad esempio – la possibile emissione di warrant o di contratti di swap. “Il loro sacrificio – ha detto – è stato inevitabile e come cittadino mi auguro che in Europa sia la prima e l’ultima volta che accade un fatto del genere”. Qui il riferimento è stato ai maggiori poteri di intervento che d’ ora in avanti avranno a disposizione le autorità di Vigilanza proprio per evitare che si arrivi a questo punto.
“Se ci è vietato comunque un ristoro complessivo – ha poi detto Goffi – nessuno puoi vietarmi come amministratore di venire in contro a ogni singolo cliente. Anzi, la banca si sente vicina a tutti coloro che hanno perso qualcosa da questo dissesto, una vicinanza che possiamo offrire attraverso un’attenzione particolare, servizi specifici, magari un tasso maggiore applicato ai depositi o migliori condizioni di prestito. Capisco bene la rabbia e la sorpresa di azionisti e obbligazionisti subordinati, come comprendo coloro che vorrebbero ritirare i loro depositi. Non posso impedirglielo, certamente, ma se rimarranno garantisco loro la massima attenzione. Altro – ha allargato le braccia – non posso fare, miracoli non ne posso fare”.
L’ad di Banca Marche ha cercato anche di far comprendere cosa sarebbe accaduto se questa soluzione – che di certo non ha gradito come oltretutto non l’hanno gradita né il Mef, né l’Abi, né il Fitd né la Banca d’Italia – non si fosse realizzata. “Con il sacrificio degli obbligazionisti subordinati e con l’intervento a fondo perduto del Fondo di risoluzione abbiamo salvato non solo la banca ma anche il risparmio. Il bail-in – ha detto – sarebbe stato molto peggio, e penso a quei 12.5 miliardi di raccolta che sarebbero rimasti coinvolti”. Poi il ringraziamento di Goffi ai dipendenti, dipendenti che ha guidato in questi lunghissimi e difficilissimi tre anni. “Se la banca è riuscita a tenere, anche durante il commissariamento perdendo solo circa un 8% della raccolta, è stato grazie al loro impegno e ai loro sforzi giornalieri”. Poi uno sguardo al futuro, con la Nuova Banca Marche che adesso è tornata ad essere “un soggetto forte” in grado nuovamente di fare banca, con un portafoglio crediti ripulito e una dotazione patrimoniale di un miliardo di euro.
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Intanto il sindaco di Jesi, Massimo Bacci, praticamene l’unico amministratore pubblico di tutte le Marche ad essersi esposto e ad aver parlato apertamente – fin da tempi non sospetti – di accadimenti “inenarrabili” avvenuti in Banca Marche, ha deciso la formalizzazione alla Procura della Repubblica di come la città di Jesi si ritenga parte offesa nell’inchiesta aperta dai magistrati dorici sul dissesto dell’istituto. Dunque il sindaco ha comunicato come il Comune si costituirà parte civile nell’eventuale processo penale, qualora venga disposto il rinvio a giudizio di tutti o di alcuni degli ex amministratori dell’istituto di credito oggi indagati dalla procure di Ancona.
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scusate ma mi sembra di leggere un’imprecisione. goffi non ha specificato che il bail-in avrebbe coinvolto solo i depositi maggiori di 100 mila euro!!! e quindi non sarebbe stato peggio, perchè peggio di così agli azionisti non poteva andare. attingendo anche ai depositi oltre i 100 mila euro, forse, correggetmi se sbaglio, le azioni non si sarebbero azzerate completamente, ma solo ridotte. e se questo furto sarà l’unico, a maggior ragione gli azionisti avranno la possibilità di rivalersi sul governo per disparità di trattamento, soprattutto nei confronti delle banche europee che sono state più volte ampiamente foraggiate (pensiamo alla deutche bank).
sig. goffi come mai la banca Hsh Nordbank di amburgo in crisi da molti anni,e’ stata salvata con i soldi pubblici he ha di fatto permesso a Berlino di intervenire direttamente per tenere aperto l’istituto con fondi propri, alla faccia della concorrenza europea. In Italia la situazione è radicalmente opposta a quella tedesca, visto che i fondi potenzialmente messi a disposizione delle banche in crisi sono di natura privata, mi sa dare una risposta?
Ma perché Goffi non organizza, magari in uno stadio, una bella festa con i 44000 azionisti che potrà ringraziare personalmente del sacrificio che hanno subito. E poi potrà anche ricevere quarantaquattromila congratulazioni e quarantaquattromila strette di mano, per la promozione da ex direttore di Banca Marche, ad amministratore delegato della Nuova Banca Marche. Naturalmente i biglietti di ingresso comprendenti porchetta e vino rosso, potranno essere pagati con le vecchie azioni della Banca Marche.
Gentile Antonio,
l’applicazione del bail-in – che disciplinano gli interventi nelle crisi bancarie (direttiva 2014/59/UE) – prevedono che in un salvataggio in primo luogo vengano coinvolte le azioni azzerandole. In caso non bastasse anche le obbligazioni subordinate, poi le obbligazioni non subordinate, giù giù fino ai depositi superiori ai 100mila euro, dunque e a quel punto potrebbe intervenire il Fondo unico di risoluzione. Se in una procedura si arriva a intaccare i depositi, ciò significa che prima sono stati colpiti tutti gli altri della catena. Per BM è un po’ come se avessimo assistito a un bail-in a metà.
Spero di esserle stato utile,
Marco.
premessa: del rammarico di Goffi per gli azionisti ed obbligazionisti non gliene frega niente a nessuno.Tra l’altro se fossero sinceri eviterebbe di continuare a fare affermazioni che sono una offesa alla intelligenza altrui.Se le condizioni della banda erano cosi drammatiche perche’ si e’ allungata l’agonia per due anni e mezzo?Se qualcuno ripercorre la cronistoria di cm su tutte le cazz…che ci sono state propinate,le varie ipotesi,soluzioni,cavalieri bianchi,gialli,rossi sbatte l’ipad o il cellulare sul muro( non potendolo tirare altrove).30 mesi fa c’era molta piu’ elasticita’ ed una soluzione piu’ dignitosa si sarebbe trovata.Goffi sa che le altre banche gli incagli o sofferenze le hanno in bilancio valorizzate dal 34 al 40%. I casi sono due: o tutte le banche sono tecnicamente fallite se anche per loro venissero applicati gli stessi parametri di banda marche o a qualcuno questa situazione ha fatto e fara’ comodo?Non esiste nessun tesoretto nella bad bank,bene ci diano una partecipazione nella stessa,se non c’e’ niente da guadagnare sara’ un beau geste a costo zero.
Goffi ed il resto dei compari puo’ dire e pensare quello che vuole,loro hanno creato un mostro ed il mostro come nei migliori film dell’orrore li sbranera’ facendoli sparire con i resti della banca.Ma quando potremo vedere in italia qualcosa che assomigli veramente al nuovo e alla discontinuita’,un amministratore delegato giovane massimo 40 anni che non faccia parte dei dinosauri trombati o presenti in tutte le realta’ finanziarie italiane,con idee nuove,coraggio nuovo e non la solita faccia come il c..ebete o sognante.Ammesso che la nuova banca abbia un minimo futuro,qual’e’ il nuovo,dov’e’ in che cosa si palesa?L’istituto della pensione,accompagnata da sane passeggiate con il cane al guinzaglio queste persone non lo conoscono?Vogliono arrivare a 100 anni continuando o a fare danni o a parare e giustificare i danni degli altri( che per certi versi e’ peggio). Adesso per evitare la certa e prevedibile emorragia di vlienti propone il regalino del tasso agevolato o lo sconticino sulle spese?Direbbe Toto’ : ma mi faccia il piacere..ed aggiungerei e si vergogni
Roberta Ceraci,provo a rispondere io al quesito fatto a Goffi,lui non potrebbe risponderle.Si preche’ dovrebbe dirle che l’ Italia non e’ Berlino e che i nostri politici sono lo specchio fedele delle porcherie che regolarmente avvengono.Altrettanto dicasi per le istituzioni altisonanti che dovrebbero controllare ma invece sono complici sia durante il perpretarsi delle porcherie sia quando fanno finta di risolverle.Dal governicchio in giu’ nessuno sa cosa sia la vergogna,la dignita’,l’onore.Si mettono la giacca,la cravatta,si siedono su poltrone di pelle dietro scrivanie grandi e piene di carte( inutili) e cosi camuffati si comportano peggio dei peggiori delinquenti.Pertanto non pagano mai non vanno in galera continuano a fare il porco comodo loro.Nessuno sparisce,nel caso MPS uno si e’ buttato dalla finestra,ma ce l’hanno buttato,questi fanno suicidare gli altri.Spero di avere risposto alla sua domanda
questo signore (che da questo disastro e’ uscito addirittura con una promozione) mette le mani avanti perche’ ha capito che l’hanno fatta grossa. Ci hanno tutto questo tempo x poi farla fallire. Ripeto quello che ho gia’ scritto nei precedenti post: bisogna chiudergli più conti corrente possibili e trasferire i depositi altrove. Ce ne sono tanti di istituti più sani di loro. Nei prossimi mesi dovranno ancora scadere tantissimi certificati di deposito ed il minimo che si possa fare sara’ quello di non rinnovarli. Nemmeno l’argentina, cipro, grecia e lehman ha fatti danni cosi grandi. Parte delle perdite subite da questi default, in precedenza citati, sono stati recuperati. Pazzesco!!!! Ed ancora ha/hanno il coraggio di parlare!!!! potevano fare una cosa del genere in sicilia o in calabria…
Non provo ad immaginare se una cosa del genere l’avesse fatta un governo di centrodestra e magari alla guida Berlusconi!!! Ci sarebbe stata la rivolta popolare dei sindacati, dei sindaci rossi e della giunta regionale (sempre rossa). Invece sono usciti tra gli applausi. Una cosa del genere nemmeno nei paesi del terzo mondo!!!
Potreste,anzi con questa soluzione la banca nn ha futuro…..è destinata alla chiusura…..pensate a 43000 utenti in meno che lasceranno l’istituto per convogliare l’amarezza in altri……mossa decisamente stupida…Chiusura dell’istituto assicurata
Ma quando li ritrovate gli azionisti provati che decidano di investire con voi !!!! Avete una bella faccia tosta ….
……e come mai per il Monte dei Paschi di Siena si é trovata una soluzione diversa??? Forse i risparmi di quelli che votano a sinistra valgono di più???
Grazie Ricci per la gentile delucidazione
Che il bail-in sarebbe stato molto peggio non è difficile da immaginare, ma io mi chiedo: quale sarà il futuro di questa banca? I costi sono rimasti quelli ma le vacche grasse, quelle da mungere sono scappate o stanno scappando. Inoltre a questa nuova banca sono certamente preclusi i canali classici di autofinanziamento come emissione di azioni o di obbligazioni. Credo che ad oggi nessuno acquisterebbe più questi titoli di NBM. Speriamo che i prossimi bilanci, primi le trimestrali, siano certificate da società serie e non da gente come la PWC e che siano resi pubblici. Una nuova crisi sarebbe certamente un disastro in quanto mancano gli strati primari a cui si deve ricorrere con il bail-in e cioè azioni ed obbligazioni (subordinate o ordinarie) SI INCIDEREBBE SUBITO SUI CONTI CORRENTI E DEPOSITI A RISPARMIO sperando che sia sempre valida la clausola di salvataggio di 100K Euro. Inoltre un quesito: le obbligazioni ordinarie sottoscritte con BM ed ora in deposito in NBM non sono di NBM in quanto nessuno le ha sottoscritte. Esse sono solo in deposito come qualsiasi altra obbligazione o azione di altra azienda E QUINDI NON POSSONO ESSERE TOCCATE IN CASO DI NUOVA CRITICITA!!!!!
https://www.cronachemaceratesi.it/2014/05/14/crac-sira-rinviato-a-giudizio-luciano-goffi/464104/
Costui c’ha proprio una bella faccia tosta ed una dubbiosa capacità professionale.
Ammiro, nei vari commenti che leggo costantemente, il sig. Giuliano Nardino in particolare del quale condivido in pieno i suoi puntuali ed azzeccati commenti, tra gli altri pure altrettanto bravi commentatori, il quale Giuliano Nardino vorrei conoscere ( tramite Cronache Maceratesi ) od incontrare il 3/12 al Federico II di Jesi, h. 17,00:
http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-cae823ae-8aa3-42b1-bc2d-9ceac79f2f2b.html#p=0
Mariano Giuliodori,grazie,saro’ certamente presente il 3/12 ad una riunione che a mio avviso doveva essere indetta molto tempo prima,ovvero quando ancora proteste,minacce avrebbero avuto senso e logica.Cosi’ non e’ stato,probabilmente la partecipazione sarebbe stata molto inferiore( siamo tutti un po’ masochisti,ci piace chiudere le stalle a buoi scappati,salvo poi lamentarci e sbraitare), quindi meglio tardi che mai.Se ha contatti con cm si faccia dare la mia mail o il cellulare senza problemi ( magari facendo riferimento a questo post) cosi magari troviamo il modo di conoscerci.Brutta storia quella di banca marche,e’ diventata la berlina derisa da tutti.Oggi e’ uscita una locandina che diceva: sgominata la banda delle rapine,al bar commentavano: ma hanno preso i dirigenti di banca marche e li hanno arrestati tutti?E adesso la banca chi la manda avanti se sono tutti dentro?Pensare a quello che era ed alle potenzialita’ che aveva la ‘ nostra’ banca marche ed a come e’ stata ridotta ed e’ andata a finire c’e’ solo da piangere e sperare veramente che gli artefici dello scempio marciscano in galera.Ma sappiamo tutti che nn sara’ cosi’…