di Andrea Busiello
Continua senza soste la preparazione della Maceratese al prossimo campionato di Lega Pro. Gli uomini biancorossi agli ordini di mister Bucchi si stanno allenando a Genga: doppia seduta quotidiana per mettere nelle gambe le energie per affrontare una stagione lunga e difficile come sarà quella prossima. Ad oggi non ci sono certezze su quale girone la Maceratese andrà ad affrontare perchè i problemi che sta vivendo il calcio italiano in questa estate sono molteplici: dal calcioscommesse alle dimissioni del presidente della Lega Pro Mario Macalli, senza dimenticare le società che non si iscriveranno al prossimo campionato. Il 4 agosto il consiglio federale emanerà gli organici e i rispettivi gironi della prossima Lega Pro: sulla carta la Maceratese dovrebbe giocare nel raggruppamento B ma non è escluso che invece possa essere inserita nel girone C, quello più temuto per agonismo e distanze delle trasferte.
Nel ritiro di Genga il telefono del ds Giulio Spadoni è sempre attivo: la rosa biancorossa si sta lentamente costruendo con innesti di qualità. Faisca, D’Anna, Carotti, Foglia e Giuffrida rappresentano giocatori di spessore per la categoria ma nei prossimi giorni dovrebbero chiudersi importanti trattative per portare in biancorosso giovani del Napoli e del Pescara. Non è da escludere l’ipotesi che il terzino destro Consalvo Cordova, rientrato alla Reggina per fine prestito, possa essere acquistato dalla Maceratese: c’è una trattativa in corso e ci sono buone chance di rivederlo in biancorosso anche nella prossima stagione. Così come non è da escludere che Massimo Ganci, attaccante 34enne con trascorsi importanti tra serie A e serie B con le maglie di Reggina, Piacenza, Bari, Salernitana, Pescara e Frosinone possa convincere lo staff biancorosso a tesserarlo dopo il periodo di prova nel ritiro di Genga. Il carnet delle amichevoli prevede la prima sgambata in famiglia domani (domenica) alle 17; la sfida contro il Sassoferrato il 22; il match contro il Perugia a Sarnano il 25 luglio e il cofnronto contro il Pescara il 30 luglio. In attesa di conoscere il nome dell’avversario del primo turno della Tim Cup in programma il 2 agosto.
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“E’ nato subito un feeling tra noi e lo abbiamo trasmesso ai calciatori. Un grande gruppo dove non è stato lasciato nulla al caso. Grande rispetto e fiducia reciproca. Abbiamo scelto dei calciatori fidandoci del nostro istinto: una volta scelti nessuno ci ha chiesto quanto gli davamo (in soldi), ma hanno chiesto solo quale era il progetto. Si è creato un gruppo unico tra lo staff tecnico che eravamo io e il mister, poi con i preparatori e i ragazzi. E questo gruppo ha resistito anche ad alcune manovre destabilizzanti, ma la squadra è stata più forte di qualsiasi polemica… E’ anche vero che io non sarei rimasto perchè ho un altro lavoro perciò sono giustificato. Però non sono rimasti quasi nessuno. Sono rimasti solo due calciatori, Kouko e Saitta. Poi le conclusioni le potete trarre voi” (Maurizio Gagliardini, Gubbiofans, 16 luglio 2015). Non sono parole di uno che nel calcio maceratese si trova a passare per strada, ma di Gagliardini, il direttore sportivo che nell’estate 2014 ha costruito la squadra degli “invincibili”. Quella che nonostante “manovre destabilizzanti” ha conquistato imbattuta la promozione in Lega Pro. Ora quella squadra non esiste più, smantellata senza chiarirne i motivi. La Maceratese nella difficile esperienza tra i professionisti riparte da zero con pesanti rischi, che affido nell’analisi ad un successivo post. Per quanto riguarda le dichiarazioni di Gagliardini, sono aperti i commenti dei tifosi della Maceratese. Preferibilmente di quelli obiettivi, aperti al confronto, invece di quelli, ce ne sono tanti, dotati di paraocchi, disposti ad accettare supinamente qualsiasi soluzione, anche la più bizzarra, venga loro presentata.
Se c’è uno col paraocchi, che ha già decretato la fine della Maceratese ancor prima che termini il ritiro a Genga, che avrebbe certamente scritto di una Maceratese debole se fosse rimasta la vecchia intelaiatura, che non fa altro che gufare dalla mattina alla sera, che di Magi scriveva che era un povero catenacciaro salvo lodarlo (ma guarda un po’) quando si è conclusa la sua esperienza a Macerata, che prende in giro i lettori di CM come se non sapessero che la Lega Pro sarà difficile e che i rischi sono tanti, che è supino nel suo campanilismo marittimo, che verrebbe citato da I Vincisgrassi nella canzone “Macerata Posse” laddove cantano “Ce sta quilli criticò, che te llatta li c…, e se proi a ffa ccheccosa te ce gufa pure sopra”, indovinate chi è?
Poco da dire a chi interpreta e addirittura predice i miei commenti, senza dire una parola – come invece avevo richiesto – sulle dichiarazioni dell’ex ds Gagliardini. Insomma uno a cui si indica la luna, ma preferisce osservare il dito. Uno a cui sta bene che la Lega Pro la giochi sia chi l’ha conquistata, sia chi non c’entra niente. La dirigenza con questi si può permettere tutto, tanto li avrà al seguito come capretti. Paraocchi è poco, possiamo aggiungere occhi foderati di prosciutto, restituendo la citazione dei Vincisgrassi, che si riferisce ai maceratesi. Molto da dire, come promesso, sull’attuale assetto della Rata, impegnata nella preparazione di Genga, in settori fondamentali della squadra. Il ruolo di portiere, dove nessuno tra quelli in rosa (Addario, Di Vincenzo ecc.) ha esperienza in serie C. Manca un centrale difensivo che faccia coppia con il portoghese Faisca. Sfumata la possibilità di avere Aya (altro ex Torres), di cui avevo scritto su CM, poichè non svincolato. Manca un esterno di difesa, appare azzardato affidare il ruolo al giovane Karkalis o – a seconda che D’Adda venga impiegato dietro o in mediana – un esterno di centrocampo. A metà campo non c’è un giocatore atto a impostare il gioco – Carotti e Giuffrida sono adatti in interdizione – e nel modulo 4-4-2 è una figura fondamentale. Come arriverebbe, altrimenti, la palla alle punte? E veniamo al punto dolente: l’attacco, dove manca uno sfondatore, un centracvanti che segni con regolarità. Di Piazza, reti col contagogge, è più adatto al ruolo di seconda punta, in competizione con Kouko. Non risolverà i problemi dell’attacco Ganci, che ho annunciato presente al ritiro di Genga, poco prolifico di marcature. Un giocatore di 34 anni, fermo da due stagioni, pochè squalificato per “combine” di partite a 4 anni, poi ridotti della metà. Se messo in organico darà il cambio a Garaffoni, che per gli stessi motivi andrà certamente incontro a squalifica. L’offerta della fascia di capitano per l’incontro della poule scudetto con il Rimini, in rispetto dell’indagine in corso, si poteva evitare. Nessun campanile marittimo, stia sereno il nostro amico: se non si fida della mia analisi, sottoponga la rosa a disposizione di Bucchi ad un tecnico e poi scriva su CM l’esito del consulto.
Purtroppo per il nostro Gianni Brera de noantri parlano i commenti dello scorso campionato…basta digitare il suo nome e cognome nell’archivio commenti di CM e si troverà la crocifissione di Magi lo scorso autunno e la sua resurrezione non appena lasciata Macerata…
Più che i miei occhi foderati di prosciutto emerge il solo livore del “Giuanin Brera” della Riviera…contento lui…