Maceratese, parlano gli avvocati
“Mai una trattativa,
i Berrè volevano la società gratis”

Giancarlo e Massimo Nascimbeni, su incarico di Maria Francesca Tardella, parlano della presunta cessione: "La proposta dei commercialisti non è mai stata presa in considerazione dalla presidentessa"

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L'avvocato Giancarlo Nascimbeni

L’avvocato Giancarlo Nascimbeni

di Andrea Busiello

Dopo il botta e risposta di ieri sulla vicenda della possibile vendita della Maceratese dalla presidentessa Maria Francesca Tardella ai commercialisti Berrè (leggi l’articolo), la stessa torna sull’argomento tramite i suoi avvocati Giancarlo e Massimo Nascimbeni: “È vero  – si legge nella nota dagli avvocati – che Fabio Berrè di sua iniziativa, dopo un appuntamento telefonico,  nel pomeriggio del 16 aprile nel nostro studio ci ha comunicato di essere portatore di un interesse al subentro in società di alcuni professionisti, imprenditori e soprattutto tifosi della Maceratese operanti nel capoluogo e/o in zone limitrofe, se la Tardella avesse avuto intenzione di lasciare la Maceratese, con oneri finanziari e gestionali a loro carico a decorrere dal 1 luglio per la partecipazione al campionato di Lega Pro, obiettivo che sembrava oramai raggiunto, o comunque a qualunque campionato di competenza.

L'avvocato Massimo Nascimbeni

L’avvocato Massimo Nascimbeni

Fabio Berrè ci ha detto che i suoi mandanti avevano la disponibilità finanziaria per affrontare il prossimo campionato, anche di Lega Pro, ma non quella per acquistare le quote di maggioranza della società con un corrispettivo in denaro. Al termine ha precisato che non era autorizzato ad indicare i nominativi dei suoi mandanti, rassicurando però che essi erano persone serie e soprattutto tifosi della Maceratese a cui stava a cuore la prosecuzione dell’attività sportiva, pronti a subentrare alla Tardella”.
Dopo un primo incontro c’è stata l’occasione per un secondo approccio: “Nel pomeriggio di martedì 12 maggio abbiamo informato i Berrè che la presidente aveva intenzione di mantenere il controllo e la gestione della società anche per la prossima stagione ma che in ogni caso, perché si potesse intavolare una qualunque trattativa per il passaggio delle quote di maggioranza, non poteva non prevedersi la corresponsione di una somma di denaro da definire, giustificata sia dal titolo sportivo di una società facente parte della Lega Pro, sia dagli impegni economici già sostenuti  per le precedenti gestioni fino alla vittoria del campionato di serie D. Altra condizione era quella di conoscere preventivamente l’identità dei soggetti interessati all’acquisizione delle quote di maggioranza.

La presidentessa della Maceratese Maria Francesca Tardella

La presidentessa della Maceratese Maria Francesca Tardella

Di fronte a tale precisazione i dottori Fabio e Tommaso Berrè risposero fin da subito che i loro mandanti non erano disponibili a corrispondere alcunché a titolo di subentro, potendo essi solo garantire la gestione del prossimo campionato a partire dal 1 luglio 2015 e che  non erano stati autorizzati a comunicare i loro nominativi neppure in via riservata”.
I legali della Tardella proseguono con ulteriori precisazioni: “L’iniziativa è stata adottata da Fabio Berrè senza che la  Tardella ne sapesse nulla, tanto da non essere mai stata direttamente interpellata. All’esito dell’incontro del 12 maggio nessuno più ha preso contatti noi né con la  Tardella. In buona sostanza non è mai stata avviata alcuna trattativa, perché la proposta dei commercialisti Berrè non è mai stata un’offerta di acquisizione della società ma soltanto di semplice subentro senza corrispettivo al quale la presidentessa non si è mai mostrata interessata. Spiace registrare questa estemporanea ed improvvida iniziativa mediatica dello studio Berrè, in quanto nel congedarsi da noi, essi chiusero decisamente ogni possibilità di ulteriore incontro e fecero anche gli auguri alla  Tardella per la prosecuzione della sua gestione, ribadendo che l’unica possibilità era quella che la presidentessa lasciasse la società gratuitamente ai loro mandanti. Leggendo le dichiarazioni di Fabio Berrè, l’unico rammarico è quello di avere appreso solo ora, che essi ed i loro mandanti avevano pensato di modellare, con un azionariato popolare, la Maceratese Calcio al Barcellona e al Real Madrid. Niente vieta che per il futuro possano essere valutate proposte concrete di acquisizione della società, ed i commercialisti Berrè sanno bene cosa ciò significhi, purché avanzate in modo serio e trasparente. Da ultimo, circa la preoccupazione di Fabio Berrè sulla paventata incompatibilità della carica di consigliere con quella di presidente della società sportiva della Tardella, tanto da ipotizzare di dover lei lasciare la Maceratese, si precisa che l’aspetto è squisitamente tecnico-giuridico, anche di non facile interpretazione, e che l’incompatibilità non riguarda la carica di presidente della società di calcio bensì quella di consigliere comunale. In ogni caso la Tardella, anche con il nostro supporto, è in grado già di poterla rimuovere, rimanendo così consigliere comunale nel rispetto del mandato ricevuto democraticamente dai suoi elettori, nel  caso in cui, esaurito l’iter amministrativo e giudiziario, l’ incompatibilità venisse conclamata”.



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