Pd e alleati firmano la sfiducia
Spacca: “E’ il Pd che offende i cittadini”

REGIONALI - Fine mandato infuocato che annuncia una campagna elettorale senza esclusioni di colpi

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pdOggi, alle 15 il capogruppo del Partito Democratico, Mirco Ricci, insieme ai capigruppo del centrosinistra, ha depositato formalmente all’ufficio di presidenza del Consiglio regionale delle Marche la richiesta di dimissioni del presidente della Giunta, Gian Mario Spacca, ovvero la mozione di sfiducia politica, come annunciato ieri in conferenza stampa (leggi l’articolo).

Richiesta dimissioni Spacca_22_04_2015

Il documento depositato con le firme di 19 consiglieri

 

«La candidatura del governatore Gian Mario Spacca con il centrodestra – si legge nel documento sottoscritto da 19 consiglieri di Pd, Alleanza per l’Italia, Alleanza riformista, Idv, Verdi, Liste Civiche Marche, Unione di Centro – è un affronto all’elettorato tutto, non solo quello di centrosinistra che lo ha generosamente eletto, perché mina la credibilità della politica tutta, non solo la sua. I consiglieri, intendono manifestare la propria sfiducia politica al presidente della giunta regionale a seguito della sua incomprensibile scelta di candidarsi ufficialmente alla guida della coalizione di destra, insieme a Forza Italia e Nuovo Centrodestra, attuali forze consiliari di opposizione”. ”Abbiamo atteso a lungo prima di esprimere questa volontà – dicono i consiglieri di centrosinistra -. Abbiamo atteso pazientemente che venissero approvati gli atti fondamentali per non compromettere gli interessi prioritari dei marchigiani: la variazione di bilancio, la proposta di riordino delle Province, l’allocazione delle risorse dei fondi europei, la modifica allo Statuto regionale”. ”Oggi – prosegue la lettera – a meno di 45 giorni dal voto, la Regione è in regime di ordinaria amministrazione e non si possono più approvare atti importanti. Nulla è a rischio. Per questo solo oggi che tutti gli atti dovuti sono stati compiuti, esprimiamo la nostra sfiducia formale e politica al presidente della giunta regionale, ufficialmente transitato dal Pd e dal centrosinistra a Fi e Ncd. Auspichiamo che il presidente Spacca, tradito il mandato popolare, rimetta il suo ruolo e affidi la gestione ordinaria alla giunta regionale. Diversamente, gli assessori regionali rassegneranno le proprie dimissioni».

Gian Mario Spacca e Vittoriano Solazzi

Gian Mario Spacca e Vittoriano Solazzi

La lettera inviata allo stesso Spacca e al presidente dell’assemblea legislativa Vittoriano Solazzi, nominato coordinatore della lista Area popolare Marche 2020, ha avuto l’immediata risposta del presidente della Regione: «E’ il Pd che ha offeso e continua ad offendere i cittadini anche in queste ore. I suoi attuali dirigenti sono i veri traditori degli elettori, dopo aver abbandonato e sancito la fine di un serio progetto di buongoverno per le Marche. Con ostinata ossessione, e ben quattro pronunciamenti formali negativi, da oltre un anno si oppongono al proseguimento di un’esperienza di collaborazione della sinistra con il mondo moderato e dei ceti medi produttivi durata da oltre un decennio, tradendo l’ambizione di unire la cultura popolare e cattolica con quella progressista. Il Pd ha chiuso così la porta in faccia ad un decennio. Il vulnus, dunque, è dentro lo stesso partito che ha abbandonato questo progetto di collaborazione che prescindeva dalla mia personale vicenda. E’ per questo motivo che il centrosinistra nelle Marche è deflagrato e ora non c’è più: perché il Pd ricerca una futura presunta autosufficienza, che aprirà le porte all’egemonia dell’apparato di partito sulla società vitale delle Marche. Ed oggi si è ritrovato dentro uno schema non previsto: isolato a sinistra, contro uno schieramento moderato e plurale. E’ evidente che il nervosismo dilaghi e si diffonda nei vertici, visti i sondaggi che rilevano il testa a testa tra i due principali candidati presidenti. Questo è il segno concreto che da una parte c’è il Pd ormai ridotto ad apparato e dall’altro la comunità regionale più viva, che non comprende e non approva.  E’ sempre lo stesso partito che anche in queste ore “offende e tradisce” il mandato dei cittadini, promuovendo azioni irresponsabili, e costringe i propri assessori a dimissioni (come accade solo nei sistemi totalitari) che potranno indurre alla paralisi amministrativa della Regione. Nostro compito, invece, è rispettare con responsabilità il mandato degli elettori, che si aspettano che sia garantita l’azione amministrativa anche in ordinaria amministrazione fino al 31 maggio. Questo significa che continueremo l’azione di governo perché l’attenzione e il rispetto dei cittadini sono stati e sempre continueranno ad essere la stella polare: non tradiremo questo rapporto di fiducia.  In sostanza oggi il Pd sembra essere come Cerbero, il cane a 3 teste: la prima testa è quella centralista che non tollera chi la pensa diversamente; l’altra è quella populista; la terza, infine, quella della falsa omologazione degli opportunisti, che si esprime con la forza verso i deboli e con la debolezza verso i forti. A questo Pd che ha cambiato pelle, occorre opporre la resistenza e la  disobbedienza di don Milani».



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