Gli ospiti di Cinzia Maroni agli Aperitivi Culturali, la direttrice d’orchestra Speranza Scapucci e il regista Henning Brockhaus
di Carmen Russo
(Foto Guido Picchio)
L’appuntamento del sabato con gli Aperitivi Culturali ha visto protagonista Violetta, che stasera (leggi l’articolo) salirà nella sua Traviata sul palco dello Sferisterio, per la prima che chiude il cerchio delle tre opere della Stagione Lirica 2014.
A parlarne, in un vivo dibattito, il critico del Corriere della Sera Enrico Girardi, la direttrice d’orchestra Speranza Scapucci e il regista Henning Brockhaus, il quale riproporrà per questa sera il famoso allestimento fatto in collaborazione con Josep Svoboda nel 1992 per l’opera di Giuseppe Verdi.
E a dimostrazione che l’Opera continua a far discutere è stato il gioco di interpretazione tra il critico Girardi e il regista Brockhaus sulla figura di Violetta che smette di prostituirsi «perché è malata» dice il primo, «per colpa di Alfredo», ribatte il secondo.
Un simpatico “siparietto” di opinioni tra gli ospiti di Cinzia Maroni nelll’appuntamento culturale di oggi, partito dall’excursus letterario fatto in maniera puntuale da Enrico Girardi.
Il critico Enrico Girardi
Il critico ha delineato la Violetta che fiorisce dalla Margherita, quella di Alexandre Dumas nel suo La signora delle Camelie che a sua volta si ispira, oltre che per la personale storia dello scrittore francese, anche a Manon Lescaut, il personaggio femminile del discusso romanzo di Antoine François Prévost.
Come ha spiegato Girardi, la donna fa un vero e proprio «percorso, che trasforma -quella che sarà -“Violetta” da un personaggio volubile e dai tratti da mantenuta ad una figura quasi angelicata e più pura di quanto non lo sia davvero. La protagonista della Traviata avrà un carattere più sicuro e risolutivo, pronta a sacrificare tutto per amore, nonostante la malattia».
La storia di una donna e delle sue passioni molto travagliate, fino all’ultimo momento, che si ripercuote in maniera affine – e fine – nella musica che Verdi ha studiato sapientemente per la sua opera. A spiegarlo, e ad incuriosire in pubblico, è stata la direttrice d’orchestra Scapucci: «Ogni nota di Verdi si realizza nel testo e viceversa. Ho studiato molto con i cantanti sull’interpretazione di ogni singola variazione che denota tutte le sfumature di sensazioni. Ho tagliato poco dell’opera per valorizzare anche la bravura della cantante che farà Violetta, Jessica Nuccio». O meglio la “sexy” Violetta, come l’ha definita Brockhaus che si è cimentato nuovamente nella sua Traviata degli specchi: «L’opera si realizza soprattutto tenendo conto degli attori principali come lo è appunto Jessica Nuccio: sexy, agile, giusta per Violetta. Ho potuto dare spazio anche ad altre sfaccettature di alcuni personaggi che secondo me sono sempre stati sottovalutati, ad esempio il dottore, secondo me è innamorato di Violetta dal primo istante e questa cosa l’ho voluta far vedere», svela Brockhaus in conclusione.
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
Dove sono andati i tempi di una volta per Giunone quando ci voleva per fare il mestiere anche un po’ di vocazione…e non mi riferisco a violetta ovviamente! Oltre la vocazione di Fabrizio memoria aggiungerei anche stile e competenza ….