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Centro commerciale in stand by.
La Simonetti diffida: «Decisione in 30 giorni
Pronti a chiedere i danni nel caso di un no»

MACERATA - La querelle sulla nuova costruzione a Piediripa va avanti da molti anni. L'atto è stato inviato nei giorni scorsi alle figure apicali, tecniche ed amministrative del Comune e in Regione. Viene chiesto indietro quanto versato per gli oneri di urbanizzazione e la restituzione dell'ex chiesa di San Rocco (dove nel frattempo sono iniziati i lavori di restauro con i fondi Pnrr) donata anni fa nell’ambito dell’operazione. L'annuncio del ricorso alle vie legali

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Un rendering del progetto Simonetti a Piediripa

Subito il rimborso dei 350mila euro versati anni fa a titolo di anticipo sugli oneri e lo stop ai lavori nella ex chiesa di San Rocco di via Costa, poi entro 30 giorni una risposta alla richiesta di realizzare il nuovo centro commerciale a Piediripa. Una diffida formale è arrivata da qualche giorno sul tavolo di dirigenti tecnici e vertici amministrativi del Comune di Macerata, per conoscenza anche al governatore della Regione Marche Francesco Acquaroli: a farla spedire la F.lli Simonetti Spa di Civitanova che da tanti anni cerca la strada per aprire un centro commerciale a Piediripa e non vi riesce pur avendo avuto tutti i permessi del caso e versato, anche in questo caso da anni, gli oneri richiesti.

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L’edificio dell’ex chiesa di San Rocco in vicolo Costa

La diffida porta la firma degli avvocati Giuseppe Domenella e Maria Lalla dello studio associato “Ciotti e Domenella”. La Simonetti dunque vuole definire la questione che la vede in ballo oramai da tempo immemore: chiede indietro quanto versato e la restituzione dell’immobile di vicolo Costa donato anni fa al Comune nell’ambito dell’operazione legata all’investimento su Piediripa: si tratta della chiesa di San Rocco dove nel frattempo la Giunta comunale lo scorso marzo ha approvato il progetto definitivo del restauro con i fondi Pnrr per un importo di oltre 1,6 milioni e recentemente i lavori sono iniziati  (leggi l’articolo).

Poi chiede che il Consiglio comunale si esprima ufficialmente sul punto. Secondo fonti attendibili nella lettera di diffida si farebbe esplicito riferimento all’avvio di un’azione per danni nel caso di una mancata risposta. La lettera è stata inviata, per conto della “Flli Simonetti” al sindaco Sandro Parcaroli, all’assessore all’Urbanistica Silvano Iommi, al presidente del Consiglio comunale Francesco Luciani, al segretario comunale Francesco Massi, al dirigente dei Servizi Tecnici Tristano Luchetti e, per conoscenza, al governatore della Regione Marche Francesco Acquaroli.

La  missiva contiene l’invito a definire l’ter procedimentale avviato nel 2017 e sottolinea come la proposta abbia conseguito tutti i pareri favorevoli delle autorità competenti e che dal maggio dello scorso anno l’ufficio abbia formalizzato una proposta di delibera da portare all’esame del Consiglio comunale. Sembra in effetti strano che un’assise che viene convocata mediamente due volte al mese, spesso anche con ordini del giorno quasi inesistenti, non abbia ancora affrontato il tema. Tema spinoso evidentemente e comunque tale da creare divisioni, in particolare tra gli operatori del centro storico.

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Nell’ottobre 2021 la presentazione del progetto del nuovo centro commerciale

Qualunque sia l’approccio dei politici di turno in maggioranza (al centrosinistra è nel frattempo subentrato il centrodestra) resta l’evidenza degli atti formali. Secondo i legali della F.lli Simonetti il Comune avrebbe margini ridottissimi di discrezionalità su una proposta corredata da pareri favorevoli di tutti gli Enti preposti. Simonetti, e i suoi legali, si aspetta dunque un sì e denuncia comunque l’ostruzionismo riservato alla proposta di variante che contrasta invece con la velocità di azione per i lavori di ristrutturazione del palazzo di vicolo Costa, la cui cessione gratuita, anni fa, aveva rappresentato l’intervento di interesse pubblico a fronte della variante sull’area di proprietà Simonetti.

Secondo la F.lli Simonetti il Comune è inadempiente e l’inerzia messa in campo nasconderebbe la volontà di non dare esecuzione alle opere nell’area di Piediripa. L’azienda osserva che il silenzio del Comune sta mettendo in allarme gli investitori con danni rilevanti. Quindi nella diffida si sintetizzano le richieste: restituzione dei 350mila euro versati, blocco dei lavori nel palazzo di vicolo Costa e portare entro 30 giorni dalla notifica la proposta di provvedimento all’esame del Consiglio comunale. Diversamente, si lascia capire, partirà l’azione legale per il risarcimento dei danni.

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Del centro commerciale Simonetti si inizia a parlare nel 2014, allora era un parco commerciale visto che la norma regionale prevedeva soltanto la realizzazione di medie strutture di vendita con superficie massima di 2.500 metri quadri commerciali, dunque erano previsti capannoni vicini ma separati perché le grandi strutture erano bloccate. A firmare e presentare il progetto al Comune di Macerata fu l’ingegnere Corrado Perugini. Ai tempi dell’amministrazione Carancini, il nuovo regolamento permise la costruzione di grandi strutture di vendita e Simonetti si mosse di conseguenza riducendo la superficie da 33mila metri quadri a 27mila con un nuovo progetto ad impatto quasi zero, con utilizzo esclusivo di energie rinnovabili.  Simonetti ha sempre detto che l’obiettivo che la struttura si pone è di essere occasione di incontro e non solo di shopping, così sono previsti spazi da dedicare alle attività sociali e culturali.

(redazione CM)

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