
Fausto Troiani, presidente del Consiglio comunale di Civitanova
di Gianluca Ginella
«Offese a Papa Francesco», condannato a un anno Fausto Troiani, presidente del Consiglio comunale di Civitanova. La sentenza oggi pomeriggio al tribunale di Macerata. La difesa annuncia che lette le motivazioni farà appello.
Secondo l’accusa, sostenuta dal pm Stefano Lanari, Troiani avrebbe scritto sul suo profilo Facebook commenti offensivi su alcune personalità politiche europee (come il presidente della Repubblica francese Macron e il cancelliere tedesco Angela Merkel) con scritto «perché l’Italia dovrebbe essere succube di certi personaggi» (queste frasi non gli vengono contestate al processo) e avrebbe aggiunto, in un altro messaggio, la frase «per non parlare di Francesco e del suo staff di pedofili». Una frase che, dice l’accusa, era riferibile all’attuale Pontefice. Da qui la contestazione di aver offeso l’onore ei il prestigio del capo dello Stato Vaticano. Il giudice Francesca Preziosi ha condannato a un anno Troiani, pena sospesa. I fatti contestati risalgono al 2018 quando Troiani era vice sindaco di Civitanova.

Gli avvocati Gian Luigi Boschi e Tiziano Luzi
Il presidente del Consiglio comunale è assistito dagli avvocati Gian Luigi Boschi e Tiziano Luzi. «Prima di tutto non c’è prova che fosse lui ad avere scritto il post – dice Luzi -. L’accusa parla di un’intervista in cui non avrebbe smentito di aver scritto quei post. Ma il discorso era generico e non riguardava un singolo post. Inoltre sulla violazione dei patti Lateranensi: viene punito per lo stesso articolo che si applica al presidente della Repubblica, solo che quella è una norma che fa riferimento al papa come pontefice non come politico. Se il papa si comporta come un capo di stato, come un politico, può essere oggetto, come succede all’estero e ho prodotto, ad esempio, una vignetta di Charlie Hebdo assai più pesante della frase contestata a Troiani, di satira e critica politica. Sempre ammesso che quel post lo abbia scritto Troiani. Aspettiamo le motivazioni e faremo appello».
“Baldracche”, “cessi”, “checche” Troiani su Facebook ne ha per tutti Altro che «leggerezza»
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