Condominio ricostruito, ma è vuoto:
«Non ci attaccano gas e luce»

CAMERINO - Da giugno è stato chiesto l'allaccio delle utenze per l'ex Incis di viale Seneca. Uno dei residenti: «Ancora tutto fermo nonostante continui solleciti alle aziende fornitrici dei servizi e la richiesta di sostegno all’amministrazione comunale». Sara Ciccotelli: «Voglio solamente che la mia famiglia, dopo sette anni, rientri a casa propria»

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Il condominio finito ma ancora sfitto

di Monia Orazi

È rinato dalla distruzione del terremoto il condominio ex Incis di viale Seneca a Camerino, conosciuto da tutti come palazzo dei carabinieri, ma da giugno le dieci famiglie che vi abitavano attendono di rientrare perché dopo varie sollecitazioni ai gestori mancano ancora gli allacci al metano ed all’energia elettrica. Si tratta di uno dei primi palazzi ad essere demolito e ricostruito a Camerino, i cui lavori sono stati finanziati con due milioni e seicentomila euro di fondi per la ricostruzione, con cinque appartamenti che sono di proprietà dell’Erap, ente regionale per l’abitazione pubblica.

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Sara Ciccotelli

Tra i condomini c’è anche una donna di 87 anni che vive ancora nella Sae e desidera rientrare a casa propria. La vicenda è stata denunciata pubblicamente da Sara Ciccotelli una dei condomini: «Se non erro è stata la prima palazzina ad essere stata ricostruita da zero a Camerino dopo il sisma 2016. Un vero peccato che nessuno ci abiti. Non per colpa della ditta, assolutamente, che è stata a dir poco fantastica tanto che hanno finito i lavori in nemmeno 2 anni».

condominio-ex-Incis-di-viale-Seneca-a-Camerino-4-488x650Il motivo per cui non possono rientrare, continua Ciccotelli è che «senza metano e luce è difficile abitarci. È normale che dopo diverse segnalazioni alle rispettive utenze ancora ci sia il silenzio totale? È normale che sono 4 mesi che casa è pronta e non possiamo rientrare?». Nessuna polemica, dice Ciccotelli, «voglio solamente che la mia famiglia, dopo sette anni, rientri a casa propria».

Aggiunge un altro dei condimini: «A giugno il palazzo dei carabinieri era stato ricostruito dopo la demolizione necessaria a seguito del forte sisma del 2016 e, quindi, si era proceduto a chiedere l’allaccio delle utenze di metano ed energia elettrica. È trascorso diverso tempo ma gli allacci ancora non sono stati effettuati, nonostante i continui solleciti presentati ai soggetti erogatori dei servizi, e la richiesta di sostegno all’amministrazione comunale. Cos’altro si può fare per far capire la necessità di agire affinché finalmente i terremotati, che tra l’altro sono maggiormente persone anziane, possano realizzare il sogno tanto anelato, ovvero rientrare legittimamente nelle loro abitazioni». Ad aprile una vicenda simile era stata segnalata da due famiglie di Pieve Torina, anche in quel caso la loro abitazione era stata ricostruita ma avevano avuto problemi a rientrare per le lungaggini negli allacci di luce e gas.

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