«Hotel Felycita, una storia di amore
che sta andando verso il lieto fine»

USSITA - Il commissario Guido Castelli ha accolto con gioia la notizia della prossima partenza dei lavori di ricostruzione dopo tre anni di stop e ringrazia i proprietari «per non aver mai smesso di credere nelle istituzioni e in un futuro possibile»

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Guido Castelli, commissario straordinario Sisma 2016

di Monia Orazi

«Quella di Gianfranco Tombini e di sua moglie Franca Vittazzi è una storia fatta di tante difficoltà, come molte altre nelle aree del cratere, di insistenza e amore per il proprio lavoro e la propria terra, che finalmente sta tendendo al lieto fine». Congelati i pagamenti anticipati dell’Iva per le attività ricettive da ricostruire nel cratere, (il provvedimento è operativo dai primi giorni di agosto), Guido Castelli ha accolto con gioia la notizia della prossima partenza dei lavori di ricostruzione dell’hotel Felycita a Frontignano di Ussita. «Grazie all’emendamento da me introdotto nel dl “ricostruzione” prima, e all’ordinanza commissariale approvata a maggio in cabina di coordinamento poi, si è prevista la possibilità di anticipare l’Iva negli interventi di ricostruzione delle attività produttive nel cratere –  dice Castelli – Elemento fondamentale per sbloccare la ricostruzione e dare un nuovo slancio alla ripresa di quelle attività salienti per il tessuto economico locale».

Il commissario Castelli sottolinea il lato umano della vicenda e la tenacia della famiglia Tombini: «Gianfranco e Franca, che per ben 52 anni hanno gestito l’hotel Felycita insieme alla figlia, possono ricostruire il proprio sogno. Grazie all’anticipazione Iva a cui ho dato corso con decreto nei primi giorni di agosto, finalmente i lavori di demolizione e ricostruzione della loro struttura ricettiva, punto di riferimento dei tanti amanti dei Monti Sibillini, possono procedere spediti. L’emozione di Gianfranco, che a 82 anni ha accolto la notizia con una gioia e un entusiasmo giovanile e invidiabile, e la resilienza dell’intera comunità degli Appennini non possono lasciare indifferenti. Anzi, voglio cogliere l’occasione per ringraziarli, per non aver mai smesso di credere nelle istituzioni e in un futuro possibile. La ricostruzione e la riparazione dell’Appennino centrale si compone di una galassia di piccoli e grandi interventi, situazioni e problematiche, noi siamo chiamati ad ascoltare e dare operatività, trovare le soluzioni in una rete in cui tutto si tiene insieme. Ed è insieme che dobbiamo continuare a ricostruire e a far vivere l’Appennino centrale».

 

Ricostruzione dell’hotel Felycita: lavori partiti dopo 3 anni di stop

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