Come sarà dopo il restyling
di Luca Patrassi
Con la recente approvazione da parte della giunta di Macerata del progetto esecutivo e avvio della gara di appalto per i lavori di riqualificazione urbanistica e architettonica di largo Cassiano Beligatti, lungo via Mozzi, si aggiunge un altro piccolo ma significativo tassello all’articolato mosaico di valorizzazione degli spazi pubblici aperti, in corso di realizzazione all’interno del centro storico. L’operazione di recupero parte da un’idea dell’assessore comunale all’Urbanistica Silvano Iommi: «Quello di largo Beligatti – così denominato dal 1958 in ricordo del missionario cappuccino di Macerata che tra il 1738 e 1756 svolse la sua missione tra Tibet, Nepal e Bengala- è un “luogo” pieno di senso storico-identitario ma che, purtroppo, nel corso degli ultimi 60 anni è stato marginalizzato come spazio residuale». Uno spazio che in passato era invece ricercato.
«La documentazione storico-fotografica ci mostra – osserva l’architetto-assessore Iommi – come l’odierna piazzetta, indemaniata sin dal 1863 a seguito dello scioglimento dell’ordine monastico, fosse un tempo considerata un qualificato “belvedere” sui Sibillini, luogo ricco di storia e degno di essere mostrato agli ospiti più illustri come la famiglia reale. L’odierno largo Beligatti, infatti, è ciò che resta del cinquecentesco chiostro del monastero di San Lorenzo, poi trasformato in Regia Caserma e scuola comunale di musica ed, infine, demolito nel 1933 per costruire i cosiddetti Palazzi Lanari».
I contenuti del progetto di riqualificazione: «Il progetto di recupero funzionale e valorizzazione redatto dall’architetto Silvana Lisi, ora approvato, sviluppa un concept individuato dal piano di recupero del centro storico redatto sin dagli anni ’90 dall’architetto Guido Strinati. Il progetto Lisi prevede, quindi, una rifunzionalizzazione compatibile del cinquecentesco lacerto dell’ex chiostro di San Lorenzo, nonché la ripavimentazione della piazzetta antistante che sarà rinominata Belvedere Beligatti». Nel concreto, ecco cosa cambia: «In sostanza si tratta di riaprire il portico attualmente tamponato a livello stradale ed eseguire lavori di restauro conservativo dell’intero brano storico-architettonico addossato ad uno dei torrioni fortificati più caratteristici della cinta muraria. Viene realizzato così uno spazio espositivo su due livelli per oltre 90 metri quadri di superficie espositiva, affacciato direttamente sul “Belvedere Beligatti” che, a sua volta, è collegato attraverso una scalinata con il sottostante viale Puccinotti».
Non solo lavori edili, come specifica infine l’assessore Silvano Iommi: «Tutto ciò implica un intervento di riqualificazione complessiva del contesto anche attraverso interventi di illuminazione architetturale; intervento già previsto nel piano di “Light Design Strategy” redatto dall’Accademia di Belle Arti di Macerata, finalizzato ad esaltare l’immagine architettonica del sito». La procedura d’appalto dovrà concludersi entro il 30 luglio e i lavori (come tutti quelli finanziati con il Pnrr), dovranno terminare entro il primo trimestre del 2026.
Grandissima idea, contando che sono stati tolti tutti i posti auto da Largo Aurispa, dimezzati in Largo Affede (sono due stalli per invalidi), con la seconda metà di via Mozzi transennata. Quindi si perdono: almeno 10 posti in largo Beligatti, se ne sono persi almeno 5 tra via Mozzi/largo Aurispa/largo Affede. Si andrà a parcheggiare a casa dell'assessore, se è così gentile da fornire l'indirizzo...
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Ottimo progetto (anche se porterà con sé l’ovvia esigenza di trovare altri spazi per la sosta dei residenti). Però, perché il loggiato rimane chiuso con porte a vetri? Se è un recupero di uno spazio antico che lo sia veramente e si riapra veramente il loggiato.
Fermo restando il commento più che plausibile e condivisibile del sig. Ciccarelli circa i posti auto, se proprio dobbiamo recuperare questo luogo facciamolo aderente al passato. Nel porticato sono assurde le vetrate, sul muretto vanno lasciati i rialzi atti a sedere o salire per godere del panorama, nel piazzale erano presenti un albero centrale e quattro piante più piccole ai quattro angoli oltre che due panchine parallele al porticato. Poi se, invece, dobbiamo assolare lo spazio con la sola pavimentazione, senza il verde, lasciamolo come nel progetto per favorire il lavoro di un eventuale plotone di esecuzione..