di Luca Patrassi
C’è chi ci ha scherzato sopra, i tracciati delle ciclabili in questi giorni sono un po’ nel mirino, ma stavolta il problema non arriva da un movimento franoso, magari favorito dalle intense precipitazioni. “Semplicemente” è collassato un tratto di una fognatura, del diametro di 280 centimetri, che ha provocato un cedimento importante di decine di metri di terreno lungo il percorso ciclopedonale di fronte al palasport di Fontescodella, realizzato pochi mesi fa in occasione di lavori di sistemazione della rete fognaria di Macerata.
Il cedimento è avvenuto giovedì pomeriggio, immediata la segnalazione e sono intervenuti i tecnici dell’Apm e del Comune per rilevare l’accaduto e mettere in sicurezza l’area. Cosa abbia provocato il cedimento di un tratto della vecchia parte della fognatura non è ancora dato sapere, gli effetti sono ben visibili visto che il terreno ha ceduto per diverse decine di metri fino ad arrivare quasi a ridosso della strada di scorrimento.
Secondo l’assessore comunale dei lavori pubblici Andrea Marchiori comunque nulla di particolarmente preoccupante: il fatto che la zona non sia in frana e che si tratti appunto del cedimento di un tratto di fognatura dedicata esclusivamente alle acque meteoriche permetterà di ripristinare il tutto in tempo si suppone rapidi. Anzi, il fatto che qualche mese fa siano stati fatti i lavori di sistemazione dell’intera fognatura con canalizzazione anche di tubi dallo scarico finale incerto ha permesso di vedere subito l’accaduto mentre prima tutta l’area era coperta da una fitta ed impenetrabile vegetazione. Insomma non tutte le piste ciclabili e i percorsi pedonali vengono per nuocere.
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Aspettiamo che crolla la galleria visto che dentro ci sono varie cascate e cascatelle.. Ma vediamo de fa na pista de sci.. Che le strade chi le usa PIÙ!
In compenso la strada per il palazzetto di fontescodella e galleria è perfetta...complimenti agli assessori ,forse non ci passano mai da lì
Adoro i successi dell'austerity
È stata fatta a regola d'arte
Poi pensiamo alle ciclabili e marciapiedi inutili.
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Ci sono passato questa mattina, oltre al tratto sopra menzionato più a monte c’è una piccola frana di terra. Basterebbe mettere delle piante per trattenere il terreno. Poi nel tratto interrotto ho preso a piedi la gabbetta fino al sottopasso dove mi sono fermato perché allagato. Comunque passando dal lato opposto, cioè dal passaggio a livello in via Roma, saputo non si poteva andare molto avanti perché la stradina è chiusa al transito per varie frane. Quindi la ciclabile è inaccessibile. Aspettiamo
È la famosa Faglia di Sant’Andrea che taglia da una parte le comode risalite senza discese della pista ciclabile e dall’altra la pista da sci. Comunque almeno che l’assessore non sia parente di Tranquillo il noto ergastolano, la cosa non mi sembra preoccupante. Preoccupa di più l’ostinazione per questa pista ciclabile che collegata a Foligno tramite la vecchia SS77 dovrebbe portare un mare di cicloturisti di cui da anni si parla di loro come una formidabile risorsa per il turismo quasi a Km zero che prevedo sarà il più transitato. Certo voi avrete la vostra stazione sciistica ma noi giù al fiume stiamo per costruire un ponte per biciclette che finalmente unirà le due Italie divise dal Chienti spendendo pochi milioni e che sarà così alto da non sfiorare il terreno velenoso scoperto dopo vent’anni da che tutti ne conoscevano l’esistenza. Se ne parla adesso a tutti i livelli e da qualche giorno anche alla Perla dell’Adriatico che a dir del vero adesso è un po’ in difficoltà. Infatti con l’acquisizione dell‘ultima Bandiera Verde s’ ha finito i colori più usuali e pare che la prossima sarà la Bandiera color Terra bruciata con relative nuvole di polvere dovute ad una veloce fuga dalle boiate pazzesche (cit ) che giornalmente piombano sul noto gioiellino adagiato a nord sugli idrocarburi (il noto panettone) che dicono spariti e al sud sui componenti che vanno dal cinabro ai tricloroetano, triclo- roetilene e tetracloroetilene .Non so che cosa siano ma sembra che da tempo hanno reso la splendida vallata del Chienti tipo poligono atomico americano nel deserto del Nevada dei tempi d’oro. C’è comunque e come sempre da riconoscere un certo garbo, assolutamente mancante all’est mare nelle dichiarazioni anche piuttosto ardue di una parte dei politici dell’ovest collinare.
È la famosa Faglia di Sant’Andrea che taglia da una parte le comode risalite senza discese della pista ciclabile e dall’altra la pista da sci. Continua….
La galleria con pioggia è una opera d’arte di chi oggi ha da ridire su tutto e dispensa ordini e consigli.
Ma non è questa la zona in cui dovrebbe essere realizzata la nuova Questura? Una zona notoriamente franosa, come denunzia la stessa denominazione, soggetta periodicamente a frane e smottamenti.