Il terreno in zona Consalvi ieri dopo il nubifragio
Il terreno oggi
di Luca Patrassi
La tempesta a Macerata sembra passata, ma voglia di far festa non sembra averla nessuno. Ancor meno ce l’hanno quelli che in questi giorni sono alle prese con le osservazioni in relazione al piano da tre milioni per la realizzazione di 40 chilometri di ciclovie che prevedono il ricorso a trecento espropri in città. Anzi, l’ondata di maltempo dei giorni scorsi ha rilanciato le argomentazioni che erano state sollevate nei giorni scorsi, in particolare dall’ingegnere Roberto Calcagni. Ecco le immagini di uno dei tratti, in zona Consalvi, in cui dovrebbe passare l’oramai famosa pista ciclabile.
All’indomani delle precipitazioni sembrava di essere lungo un torrente in piena tale è la mole d’acqua rimasta sul terreno ai margini di un fosso che è esondato. Esattamente il tratto che dovrebbe ospitare la pista rialzata di 20/30 centimetri rispetto al terreno. Nel particolare, se la pista fosse già stata realizzata, probabilmente sarebbe già un ricordo, soldi in fumo o quantomeno l’esigenza di rimettere mano ai lavori e ripristinare il tutto. Il giorno dopo, il tutto sempre documentato dalle immagini, l’acqua è scomparsa e ha lasciato spazio al fango che in alcuni punti raggiunge anche i quaranta centimetri di altezza. Sempre con buona pace della pista ciclabile e degli eventuali ciclisti che volessero tentare l’attraversamento. Come dire che i segnali di allarme ci sono ed invitano a una ulteriore riflessione sulla progettazione messa in campo per le ciclabili.
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come si puo vivere senza pista ciclabile???
Sostituite la parola "riflessione" con la parola "cancellazione"! Le ciclovie extraurbane sono una boiata pazzesca per il semplice fatto che sono sotto gli occhi di tutti le priorità che ci sono su come spendere i soldi in provincia. Se proprio vogliono spendere i soldi per favorire l'uso delle biciclette, che si faccia dentro quelle città che stanno in pianura o quasi, perchè nelle città di collina nessuno la usa. Quindi, tra una città ed un'altra o addirittura dal mare alla montagna, le ciclovie non hanno minimamente senso, visto il numero esiguo di quelli che le utilizzerebbero. E cmq, che eventualmente si faccia SOLO DOPO aver prima pensato a destinare i fondi per sistemare e pulire costantemente i fiumi e i fossi (mi pare, infatti, che siano stati proprio questi ultimi quelli che hanno creato più problemi).
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Qujssjj quattro eurj che c’è rmassi rifateci l’asfalto delle strade disastrate
Corsi ma lei vive sulla faccia nascosta della luna? Non vede quanti ciclisti girano per ke strade?? Esiste poi una cisa chiamata ebike che st facendo si che anche persone che non Vrebbero preso mai una bici per j loro spostamenti adesso le stanno usando.senza considerare che sulle xiclanili girano anche i monopattini elettrici