Claudio Maria Maffei
di Claudio Maria Maffei*
Due domande. La riforma della sanità migliorerà la salute dei cittadini di Macerata e della Regione? Perchè la Regione nasconde i dati sulla sanità del 2021?
Io sono sicuro che di questa riforma della nostra sanità quasi nessun cittadino c’ha capito qualcosa. Che può importare ai cittadini se ci sono cinque aziende al posto dell’Asur e delle Aree Vaste? Io sono certo che c’hanno capito poco anche quelli che l’hanno voluta e sostenuta. Ma evitiamo polemiche inutili e proviamo a domandarci se questa riforma può migliorare la nostra sanità e di conseguenza la nostra salute.
Per rispondere dobbiamo partire dalla conoscenza dei problemi della nostra sanità. Certo ogni cittadino conosce i suoi di problemi, ma dobbiamo fare uno sforzo per capire come siamo messi complessivamente. A questo scopo la Regione paga l’istituto Sant’Anna di Pisa per fare delle elaborazioni comparative con altre tredici tra Regioni e Province. Questo istituto annualmente restituisce alle Marche un rapporto in cui non solo vengono fornite informazioni sulla sua sanità, ma vengono fornite anche informazioni sulle altre tredici Regioni/Province partecipanti.
Il grafico relativo al 2020
E’ uscito anche il rapporto con le elaborazioni sul 2021, ma mancano solo quelle della Regione Marche (e del Lazio). Chissà perché. Vediamo allora quelle del 2020 dell’Area Vasta di Macerata.
L’assessore Saltamartini e il governatore Acquaroli
Ricordiamoci che quella del 2020 era ancora la sanità di Ceriscioli. La sintesi delle valutazioni il Sant’Anna la fa riportando i vari indicatori in un bersaglio. Più l’indicatore finisce verso il centro, più il problema cui fa riferimento quell’indicatore è meglio gestito. Facciamo alcuni esempi guardando il grafico con il bersaglio.
Per qualche indicatore è stato colto il centro perfetto, come per la resilienza in Oncologia e cioè la capacità di mantenere elevati volumi di attività sui pazienti oncologici anche in corso di pandemia. Invece andavano meno bene gli screening per la diagnosi precoce dei tumori e male le cure palliative, le cure domiciliari, le vaccinazioni e i servizi di emergenza-urgenza (i Pronti Soccorso).
L’ospedale di Cingoli
Prendiamo un paio di questi problemi e chiediamoci come la riforma li potrebbe affrontare meglio: le cure palliative e la assistenza domiciliare. Sono problemi che riguardano tante famiglie purtroppo.
La riforma che la Giunta ha così fortemente voluto li farà affrontare meglio? Una cosa è certa: la loro soluzione è rimandata ammesso che la Giunta ne conosca l’esistenza. Infatti, da qui a fine anno tutto l’apparato delle Aziende sarà impegnato nella creazione delle nuove Aziende e poi la Regione ha già avvertito: i prossimi passi saranno il nuovo Piano Sociosanitario e lo studio del “fabbisogno” (parola misteriosa che non si sa cosa voglia dire) da parte degli economisti dell’Università Politecnica delle Marche.
Nel frattempo non si muoverà niente e quindi i troppi attuali ospedali (compresi gli unici due di cui alla Giunta interessa veramente: Cingoli, che non dovrebbe nemmeno esistere, che interessa a Saltamartini, e Pergola, che interessa all’Assessore Baldelli) si soffocheranno tra loro e soffocheranno il territorio. E quindi niente cure palliative e assistenza domiciliare potenziate.
Davvero tanto entusiasmo per questa Riforma è difficile da capire. Perché non si affrontano direttamente i problemi che affliggono cittadini e operatori delle Marche anziché far finta di affrontarli e studiarli?
Per chi volesse approfondire le elaborazioni del Sant’Anna le troverà qui (sono disponibile per supporto all’indirizzo di posta elettronica [email protected]): https://performance.santannapisa.it/pes/start/start.php
*Medico e dirigente sanitario in pensione
L'unica certezza è che ci guadagnano sempre quelli attaccati alle poltrone
Magari non tutto concentrato a Marche nord?
Mah ! Negli anni passati la Regione marche ha aderito al progetto sant'Anna ma poi nei fatti quei dati , come molti altri disponibili, non sono mai stati utilizzati concretamente ai fini della programmazione regionale , era solo un favore fatto ad una giunta di centro sinistra , quella Toscana e ai normalisti . IL fatto che ci vorrà tempo per realizzare le nuove aziende sanitarie è vero solo in minima parte .Quelle aziende nascono individuando le ex aree vaste le quali , nei fatti, lavoravano già con ampia autonomia , ne è la testimonianza che negli anni sul fronte organizzativo non è stato realizzato niente che omogeneizzasse le attività organizzative , o amministrative . IL vecchio governo PD ( di centro destra ) è rimasto prigioniero delle alchimie contabili che garantivano l'equilibrio di bilancio e su questo si sono venduti anche la pigna della colla . e fra le righe intravediamo lo stesso vincolo , gli stessi ricatti , posti dagli stessi boiardi . l'unica novità è la trappola nella quale si è andata a cacciare la serenissima astronave universitaria , che ha iniziato a spron battuto elaborando dati senza valutare nessun contributo già presente , a partire dai dati del sant'Anna, ne fare alcun tentativo di valutazione E.B , e sicuramente senza valutare la loro attendibilità . E speriamo che i cd 'economisti ' non facciano fare i lavoro a chi fa le tesi di laurea com'è di prassi . Che sia un trappolone ed un tentativo di rilanciare la palla al centrocampo è evidente , e coinvolgere i tecnici servirà solo da scusa per dire : ' se ci avessero comunicato i dati giusti .... '
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Quando non si strecceranno più li useremo come filo spinato con passaggio di corrente.
Quindi,Lei è certo del fallimento.Chiunque tocca la sanità muore.Spero che si sbagli.
Il bersaglio è molto professionale, come freccette userei le siringhe.
Sembra che manchino pure medici e in fermieri… Perchè non richiamano quelli sospesi perchè – giusstamente – per paura o per saggezza non si sono vaccinmati.
Riuscirà il nuovo governo Meloni a istituire un tribunale di Norimberga per il ministro Speranza, i suoi consiglieri di vertice, e, scendendo, tutti coloro che hanno cacciato i medici e gli infermieri non vaccinati?