di Giulia Sancricca
Ci hanno sperato fino all’ultimo Giuliana Giampaoli e i suoi. E fino all’ultimo è sembrato possibile vincere al primo turno. Per una manciata di voti, invece, anche Corridonia rimanda tutto al 26 giugno per il ballottaggio.
La candidata del centrodestra ha ottenuto il 48,774% con 3.044 voti. Seguono Manuele Pierantoni con il 35,669% con 2.228 voti e Sandro Scipioni 15,526% con 969 voti.
Giuliana Giampaoli con Nelia Calvigioni
Si dice comunque soddisfatta la candidata del centrodestra: «Per me è un risultato molto buono – dice – credo che siamo tutti soddisfatti del buon lavoro fatto. L’unico rammarico è per la differenza di voto davvero risicata, ma è più grande la gioia: la nostra è una soddisfazione consapevole. Certamente – confida – se avessimo vinto stasera ci sarebbe stata una bella festa, ma accettiamo il verdetto dei cittadini». Guardando ai prossimi 15 giorni di campagna elettorale, Giampaoli annuncia che anche al «ballottaggio faremo la cosa più onesta come fatto fino ad oggi: portare avanti la nostra proposta. A questo, però, si aggiunge l’impegno di convincere gli indecisi e portare a votare chi non ha votato perché importante far riprendere il senso di appartenenza alla città».
Giuliana Giampaoli
Anche Corridonia non può non guardare alla bassa affluenza alle urne. «Bisogna tenerne conto – aggiunge Giampaoli – perché è un dato a livello nazionale e bisognerà analizzare anche la qualità del voto, per poi capire cosa hanno scelto i cittadini». Sebbene siano costretti al ballottaggio, uno dei dati emersi è quello del vantaggio in tutte le sezioni: «Abbiamo parlato a zone, persone, categorie diverse che hanno tutte recepito lo stesso messaggio. Credo che sia stata fatta una operazione molto chiara e una offerta alla libertà di scelta dei cittadini». Infine l’appunto sul terzo candidato: «Se fossimo stati solo in due il risultato sarebbe stato diverso – ammette – , ma è chiaro che ognuno ha trovato il proprio elettorato e credo che i toni e i contenuti della campagna elettorale abbiano determinato il risultato».
Manuele Pierantoni
Anche Manuele Pierantoni parla di toni e contenuti, ritenendo però quelli utilizzati dagli avversari «troppo offensivi». A suo avviso la «campagna elettorale poteva essere migliore, invece si sono basati solo su attacchi e critiche alla precedente amministrazione. Certamente – l’affondo – quando abbiamo fatto il confronto in piazza c’era chi diceva che stasera avrebbe festeggiato, invece non è così e già questo è positivo. Per quanto mi riguarda ho fatto il mio dovere, non ho mosso nessuna critica, insulto e offesa. Eravamo soddisfatti del nostro lavoro e lo siamo tuttora che ci giochiamo altri 15 giorni per la partita». Anche secondo il candidato di centrosinistra «bisogna lavorare sull’astensionismo. Cercheremo di convincere chi è rimasto a casa sulla validità del nostro progetto. Siamo sereni e contenti di come è andata e speriamo che le cose possano cambiare». Non si sbilancia su eventuali alleanze in vista del ballottaggio. «Domani vediamo come organizzarci – dice, ricordando che rispetto a cinque anni fa la sua colazione ha perso quasi otto punti percentuali – . Ora è difficile fare una analisi del voto – conclude – credo che siamo mancati sulle frazioni e bisogna valutare il motivo: se gli elettori hanno scelto questo non è un caso».
Sandro Scipioni
Attende di essere “corteggiato” il terzo candidato, Sandro Scipioni, che non prenderà posizione per il 26 giugno, a meno che non gli vengano fatte delle proposte concrete. «Abbiamo dichiarato dall’inizio che eravamo contrari ai simboli di partito – dice – se gli altri vogliono qualcosa da noi ce lo dovranno chiedere, altrimenti lasceremo libero il nostro elettorato. Possiamo valutare le offerte in base alle nostre richieste che provengono dal nostro programma in cui crediamo fino in fondo per poi dare, se ci sarà un eventuale accordo, il nostro supporto. In settimana ci riuniremo tra noi per fare una analisi del voto e discutere del futuro delle nostre due liste». Scipioni ringrazia però i suoi elettori, soddisfatto della fiducia ricevuta. «Corridonia ha votato in maniera chiara e trasparente – dice – . Per noi comunque è stato un successo, perché ci siamo presentati per la prima volta fuori dai partiti e i mille voti sono una base di partenza per i prossimi anni. Non ci sentiamo colpevoli di nulla – precisa – , abbiamo fatto la nostra campagna e l’elettorato la sua scelta».
Per quanto riguarda le liste a sostegno dei candidati, di seguito i risultati:
Per Giuliana Giampaoli la lista “Cambiamo Corridonia” ha ottenuto il 30,46% con 1.865 voti e “Centrodestra Corridonia” il 19.45% con 1.191 voti.
Per Manuele Pierantoni “Corridonia insieme” ha ottenuto il 24.42% con 1.495 voti e “Pensare Corridonia” il 10.06% con 616 voti.
Per Sandro Scipioni la lista “Corridonia rinasce” conta l’8.41% con 515 preferenze e “Noi cittadini” il 7.19% con 440 voti.
Le schede bianche sono 83 e quelle nulle 179.
Manuele Pierantoni nella sua sede elettorale
Sandro Scipioni davanti la sede elettorale
L'elettorato è libero non aspetta certamente il permesso e l'indicazione di qualcuno per votare chi gli pare.
Siamo al delirio
Cmque si ballottaggi io ancora non li bozzo....a casa mia chi pija più voti ha vinto punto... bello o brutto che sia
Marica Iommi se così fosse sarebbe un mondo migliore, io il voto l ho dato, al ballottaggio non mi vedranno
Paolo Taliesin De Antonis neanche a me me rivedono
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Non credevo che sarebbe andata così bene alla Giampaoli. Invece, con queste elezioni, è finita la saga dei Cartechini e degli uffici tecnici che spadroneggiavano fin dalla Prima Repubblica in Corridonia. Per certi versi, pur con lo zoccolo duro pronto a votare anche un pitale se lo ordina il partito, secondo l’impronta dal glorioso PCI, l’amministrazione uscente paga pure la sudditanza del PD verso le logge occulte angloamericane e verso l’alta finanza e per il tradimento verso i lavoratori e la povera gente, che il PCI invece difendeva.
Sandro Scipioni, da parte sua, è stata la delusione di molte illusioni. Se avesse continuato a partecipare agli incontri che aveva iniziato con la lista dei consiglieri di opposizione e con i partiti del centrodestra, invece di tentare la sorte (fallita), oggi la sua lista sarebbe tra i vincitori. Invece è costretto a mettersi all’asta del migliore offerente. Che sarebbe poi il solo Piertantoni-PD, come da tempo si vociferava in giro, tra i parenti dei candidati della lista Scipioni e tra gli amici dello stesso Scipioni, che in caso di ballottaggio avrebbero votato per Pierantoni-PD. Se poi il programma di Scipioni contrasta alla grande con quello di Pierantoni-PD, i seguaci di Scipioni si tureranno il naso e voteranno per Pierantoni. Iscrivendosi successivamente ad “Italia Viva” di Mattero Renzi, una scaglia politica che va bene per tutte le stagioni, come ho già rivelato da tempo…
Ne ho viste così tante in 83 anni di vita che non mi meraviglio più di nulla. Neanche se dovesse arrivarmi un missile russo in testa, dato che noi italioti abbiamo dichiarato guerra alla Russia.